Un tuo genitore è venuto a mancare e ti ha lasciato in eredità beni mobili ed immobili? Hai scoperto che un tuo lontano parente è morto e sei l’unico rimasto nella linea ereditaria? In qualsiasi caso ti trovi per prima cosa devi informarti sull’ammontare che ti spetta, se ci sono debiti o no, dunque se vuoi accettare l’eredità.

In questa guida ti spiego le diverse procedure che puoi seguire per accettare l’eredità, sia in modo esplicito che implicito, come scegliere la procedura migliore nel tuo caso, quali sono i costi e le tasse da pagare, cosa fare nel caso in cui tu abbia figli minorenni, e cosa succede nel caso di mancata accettazione. Ecco cosa devi sapere.

Procedura

Gli eredi acquisiscono l’eredità solo con l’accettazione, che può avvenire in modo espresso (esplicito) o tacito (implicito). L’accettazione dell’eredità è retroattiva (sia espressa che tacita), ciò comporta che gli effetti dell’accettazione decorrono non dal giorno dell’accettazione ma dal giorno del decesso (articolo 459 del codice civile).

Come accettare e dove farlo

Puoi accettare un eredità in maniera espressa o tacita. Qui di seguito ti indico le principali differenze dei due casti distinti.

Accettazione espressa (articolo 475 del codice civile)

È l’accettazione fatta tramite atto pubblico (quindi di fronte a un notaio o al cancelliere del Tribunale competente) oppure tramite semplice scrittura privata, anche senza autenticazione se nell’eredità non ci sono beni immobili (altrimenti va autenticata dal notaio o dal cancelliere).

L’importante è che venga messo per iscritto l’accettazione dell’eredità con i propri dati personali, quelli del defunto e vi sia apposta la firma dell’erede.

L’accettazione dell’eredità è per sempre, per cui non potrai mai più rinunciarvi ed è totale (non puoi decidere di accettare una casa piuttosto che un’altra). Inoltre, l’accettazione dell’eredità non può essere assoggettata a condizione (per esempio “accetto l’eredità solo se tizio mi rende disponibile il suo appartamento al mare”).

Accettazione tacita (articolo 476 del codice civile)

Il caso più frequente, soprattutto quando non si parla di eredità milionarie, è quello dell’accettazione tacita. Essa prende forma nel momento in cui l’erede compie un atto che presuppone sicuramente l’accettazione dell’eredità (cosiddetto “comportamento concludente”).

L’esempio più semplice riguarda mettere in vendita un bene ereditario oppure la voltura catastale su una casa. Ci sono due casi espressamente richiamati dal codice civile (articolo 477) nei quali si presume un’accettazione tacita. Quelli in cui l’erede:

  • Vende il bene;
  • Rinuncia al bene a favore di altri eredi (alcuni non tutti) oppure dietro corrispettivo;

Attenzione

La denuncia di successione e il pagamento dell’imposta di successione non sono sufficienti ad assumere accettazione tacita, così come neanche il semplice possesso dei beni.

Beneficio di inventario in Tribunale

Se il defunto oltre a lasciare dei beni ha lasciato anche dei debito, potrebbe essere conveniente optare per l’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario. Essa consiste nel distinguere il tuo patrimonio da quello del defunto e sarà solo con i i beni ereditati dal defunto che saranno pagati i debiti: i tuoi beni e il tuo patrimonio personale non sarà intaccato.

L’accettazione d’eredità con beneficio di inventario va fatta alla cancelleria del tribunale dell’ultimo domicilio del defunto. Non esiste un fac simile unico usato per l’accettazione con beneficio, ogni tribunale ne adotta uno suo, per cui troverai il modello direttamente presso la cancelleria oppure sul sito internet del tribunale. Il cancelliere redigerà un verbale indicante la tua accettazione con beneficio.

Prima o dopo aver consegnato il modulo di accettazione, devi presentare anche un’istanza per la redazione dell’inventario (sempre in tribunale), la quale serve a fare un elenco preciso dei beni ereditati e il loro valore. Al posto di rivolgerti al tribunale puoi far fare tutto da un notaio, ma in questo caso i costi lieviteranno.

Attenzione

Se sei già in possesso dei beni ereditati, devi fare richiesta di beneficio entro tre mesi dalla morte del defunto. Se non ne sei in possesso devi farla entro 10 anni. Se fai trascorrere questo tempo (3 mesi o 10 anni) diventi un erede semplice e non puoi più chiedere il beneficio: quindi risponderai ai debiti del defunto anche con i tuoi beni personali.

Attenzione

Prima di recarti in tribunale per l’accettazione con inventario, telefona la cancelleria e chiedi quali documenti dovrai portare. Oppure controlla il sito internet del tribunale.

Costi

Se ti rivolgi a un notaio per l’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario, il costo dipende dal professionista. Se invece fai tutto da solo (in fondo si tratta solo di recarsi in Tribunale e portare dei documenti), i costi sono i seguenti:

  • Nel giorno di accettazione con beneficio: una marca da bollo di 16 euro e un pagamento su bollettino o F23 di circa 200/300 euro (chiama al tuo Tribunale per conoscere modalità, tempi e importi del tuo caso);
  • Per chiedere l’inventario: una marca da bollo da 27 euro e un pagamento di circa 100 euro.

Caso minorenni

Se l’erede è un minorenne deve obbligatoriamente procedere con l’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario. Non può essere direttamente il minore ad accettare l’eredità: vi provvede il genitore esercente la potestà (art. 471 cc).

Il genitore non può agire liberamente, ma deve fare apposita domanda al Giudice Tutelare e quindi ottenere dal tribunale l’autorizzazione a procedere.

Il genitore può anche rinunciare all’eredità quando l’eredità non è più conveniente, perché i debiti sono maggiori del valore dei beni ereditabili. Anche in questo caso occorre apposita autorizzazione da parte del Giudice Tutelare, la cui competenza è quella dell’ultimo domicilio del defunto.

Tempi

L’articolo 480 del codice civile precisa che il termine di prescrizione per accettare l’eredità è di dieci anni, a partire dal giorno del decesso del defunto. Hai quindi dieci anni di tempo per accettare l’eredità, trascorsi i quali non avrai più alcun diritto sull’asse ereditario. Tuttavia, la legge prevede due casi in cui il termine si riduce:

  • Quando lo stesso defunto ha previsto nel suo testamento un termine minore per l’accettazione.
  • Se qualcuno che ne ha interesse (per esempio un creditore del defunto) può presentare apposita istanza in tribunale affinché si stabilisca un termine certo per l’accettazione o la rinuncia (articolo 481 del codice civile). L’istanza prende il nome di “interrogatoria”.

Costi e tasse

La legge permette l’accettazione tacita ed espressa per l’eredità. L’accettazione tacita non comporta alcun costo per l’erede, che entra quindi in possesso dei beni senza dover pagare alcun costo per l’accettazione dell’eredità.

Ovviamente se ci sono dei beni immobili (case, appartamenti, ecc.) dovrà presentare la dichiarazione di successione, eventualmente pagare l’imposta di successione e chiedere la trascrizione nei registri immobiliari, ma non pagherà nessun costo relativo all’accettazione dell’eredità.

Chi invece accetta l’eredità espressamente, deve comunque fare la dichiarazione di successione (se nell’asse ereditario ci sono beni immobili) e pagare l’eventuale imposta, ma dovrà anche pagare altri costi.

Tra questi costi figurano il costo del notaio se decide di rivolgersi a questo professionista, i costi per il beneficio di inventario (pari a circa 500/500 euro) se lo richiede espressamente. In caso di grandi patrimoni è consigliabile accettare l’eredità espressamente e rivolgersi a un notaio.

Se invece l’asse ereditario non è di grandissimo valore e non vi sono beni immobili, si può procedere con una semplice scrittura privata non autenticata.

Si tratta di una semplice dichiarazione di volontà che rappresenta un atto negoziale unilaterale e avendo natura non ricettizia (non è destinata a nessun soggetto particolare) si perfeziona con la semplice scrittura e firma dell’erede.

Mancata

Se l’erede non accetta l’eredità nè compie alcun atto che ne presuma la sua accettazione e trascorrono dieci anni dalla morte del defunto, perde ogni diritto all’asse ereditario. C’è però un caso particolare in cui il termine di dieci anni può essere ridotto.

I creditori del defunto possono rivolgersi al tribunale e chiedere che venga fissato un termine per l’accettazione o rinunzia dell’eredità. Se il chiamato erede non si presenta all’udienza fissata dal tribunale, perde il diritto ad accettare l’eredità e quindi sull’eredità stessa non potrà più far valere alcun diritto.

Revoca

Una volta accettata l’eredità, è irrevocabile. Puoi impugnare solo l’accettazione espressa qualora vi siano stati violenza o dolo da chiunque commessi (articolo 482 c.c.) e che ti abbiano quindi costretto ad accettarla.

Ricorso

Se il defunto aveva dei creditori, essi hanno sicuramente interesse affinché si faccia chiarezza sull’eredità. Se gli eredi non provvedono ad accettare o rinunciare all’eredità, i creditori del defunto possono rivolgersi al tribunale di competenza affinché venga fissato un termine entro cui accettare o rinunciare all’eredità.

In quella sede può quindi succedere che gli eredi:

  • Accettino l’eredità con beneficio di inventario. Quindi i beni personali degli eredi rimarranno tali e i creditori non potranno avvalersene per soddisfare quanto loro spetta: potranno rivalersi solo sui beni appartenuti al defunto, ossia i beni ereditari;
  • Accettino l’eredità senza beneficio di inventario. In questo modo ereditano crediti e debiti del defunto e ne rispondono anche con il proprio patrimonio personale;
  • Rinuncino all’eredità. E’ il caso più conveniente per gli eredi quando i debiti del defunto superano il valore dei beni ereditari;
  • Non si presentino all’udienza. In questo caso perdono il diritto all’eredità e i relativi beni saranno usati per soddisfare i creditori.