Quando un’azienda italiana si trova in difficoltà economica a causa del calo della domanda, dell’incapacità di far fronte alla concorrenza nazionale/internazionale, dei danni causati da eventi di causa maggiore o dalla mancanza di materie prime, può richiedere allo Stato un aiuto economico per pagare i propri dipendenti: la cassa integrazione.

In questa guida sulla cassa integrazione ti spiego cos’è e come funziona, chi si occupa del pagamento, quali sono i requisiti per ottenerla, quanto dura, quali sono le principali tipologie, come si calcola, come redigere ed inviare una relazione tecnica all’INPS e quando è possibile assumere nuovo personale.

Cos’è e come funziona

La cassa integrazione guadagni (CIG) é una forma di aiuto economico pagato dall’INPS ai dipendenti a cui l’impresa ha dovuto diminuire l’orario lavorativo perché si trova in una situazione particolare (mancanza di lavoro, crisi, ristrutturazione, ecc).

Lo Stato, grazie a queste misure, mostra il suo sostegno a favore delle imprese in crisi e degli stessi lavoratori fornendo un ammortizzatore temporaneo.

Grazie a questo istituto, se al tuo contratto viene applicata la cassa integrazione e quindi il tuo orario di lavoro viene ridotto, non subirai perdite sul tuo stipendio (o comunque perdite limitate) perché la differenza ti sarà pagata dall’INPS. In questo modo l’azienda avrà il tempo di riprendersi e tu non dovrai far i conti con uno stipendio molto più basso.

Esempio

Il tuo datore di lavoro a causa di un periodo di crisi é costretto a ridurre l’orario dei suoi dipendenti. Il tuo contratto quindi viene temporaneamente portato da 40 a 20 ore settimanali. La tua busta paga quindi, supponiamo da 2.000 euro lordi, viene portata a 1.000 euro. I restanti 1.000 euro ti saranno comunque versati grazie alla cassa integrazione.

Attenzione

I restanti 1.000 euro non li percepirai completamente. La cassa integrazione infatti paga solo l’80% dello stipendio sospeso. Quindi di quei 1.000 euro sospesi ne percepirai 800. Sicuramente meglio di perderli tutti.

Pagamento

Sei un lavoratore dipendente e ti hanno detto che al tuo contratto sarà applicata la cassa integrazione: ciò significa che il tuo orario di lavoro sarà ridotto da X ore (per esempio 40) a Y ore (per esempio 30).

Il tuo stipendio quindi, si dovrebbe ridurre di 1/4. Per fortuna questo non succede, proprio perché interviene la cassa integrazione. Grazie a questa forma di sostegno infatti, lo stipendio che perderesti ti viene comunque erogato anche se non lavori.

La cassa integrazione viene pagata direttamente dal datore di lavoro, che poi si farà rimborsare l’importo pagato direttamente dall’INPS. Solo in casi eccezionali, quando l’azienda dimostra di essere in serie difficoltà tali da non riuscire neanche ad anticipare l’indennità CIG, allora viene corrisposta direttamente dall’INPS.

In questo caso però i tempi di erogazione sono più lunghi: se é il datore di lavoro ad anticipare l’indennità, la ricevi sin da subito. Se invece dovrà pagartela l’INPS potrebbero passare alcuni mesi (durante i quali quindi percepirai lo stipendio ridotto), perché l’INPS la eroga solo al termine della procedura di accettazione della domanda di CIG.

A chi spetta

La Cassa Integrazione Guadagni ordinaria (Industria ed edilizia) spetta ai dipendenti (operai, impiegati e quadri, full time ed anche part time) di imprese:

  • Industriali;
  • Cooperative;
  • Operanti nell’agricoltura;
  • Forestali;
  • Edili;
  • Nella realizzazione di lapidi.

La Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria spetta ai dipendenti (operai, impiegati e quadri) di imprese:

  • Industriali;
  • Artigiane;
  • Cooperative;
  • Editrici;
  • Zootecniche;
  • Aeroportuali;
  • D’appalto di mensa o pulizia;
  • Commerciali con oltre 50 dipendenti;
  • Di vigilanza con oltre 15 dipendenti.

Sono esclusi dalla CIGS i dirigenti, i dipendenti apprendisti, i tele-lavoratori (coloro che lavorano da casa).

Durata

La cassa integrazione ordinaria (CIGO) dura fino a due anni. Può raggiungere tre anni solo nel caso sia connessa a un accordo di solidarietà. Per quanto concerne invece la cassa integrazione straordinaria (CIGS), la durata dipende dal motivo per cui é stata chiesta la CIG:

  • Ristrutturazione o riorganizzazione aziendale: dura fino a due anni + eventuale un anno di proroga + eventuale un anno di ultima proroga;
  • Crisi aziendale: dura fino a un anno, prorogabile di un altro anno;
  • Fallimento e altre procedure concorsuali: dura fino a un anno, prorogabile di solo 6 mesi.

Attenzione

La CIG non può mai superare i tre anni negli ultimi cinque anni.

Tipologie

La cassa integrazione si divide in due tipologie:

  • Ordinaria GIGO (industria, edilizia e metalmeccanici) quando la riduzione del lavoro é dovuta a condizioni momentanee di crisi o difficoltà;
  • Straordinaria CIGS quando la riduzione del lavoro é dovuta a grave crisi aziendale con impatto sociale, ristrutturazione o riconversione aziendale, fallimento o procedure concorsuali.

Generalmente un’azienda non può applicare CIGO e CIGS nello stesso periodo. Sono compatibili contemporaneamente sono in specifici casi in cui le due cause che portano alla criticità aziendale sono completamente indipendenti.

A zero ore

Quando un’azienda in crisi é costretta a ridurre l’orario di lavoro dei propri dipendenti, può ridurlo in maniera:

  • Parziale, quando l’attività lavorativa continua, ma il dipendente lavora meno ore rispetto a prima.

Esempio

Il tuo contratto prevede 35 ore settimanali. A causa della cassa integrazione il tuo orario di lavoro viene ridotto a 25 ore settimanali.

  • A zero ore, quando l’attività lavorativa viene completamente sospesa.

Esempio

Il tuo contratto prevede 35 ore settimanali. A causa della cassa integrazione il tuo orario di lavoro viene ridotto a 0 ore settimanali, quindi l’attività é sospesa.

Calcolo

L’indennità CIG é pari all’80% dello stipendio per le ore non lavorate. A questo 80% si sottraggono i contributi sociali, pari al 5,84% Sul risultato si applicano le imposte: sulla CIG quindi si applica l’IRPEF per l’aliquota corrispondente. La formula di calcolo della indennità di cassa integrazione può essere schematizzata così:

  • (80% stipendio ore non lavorate – 5,84% ) * aliquota IRPEF corrispondente

Inoltre, la CIG non deve superare un preciso massimale:

  1. Se il tuo stipendio lordo non supera i 2.102,24 euro, hai diritto a una CIG massima pari a euro 971,71 lordi (sottraendo il 5,84% di contributi arrivi a 914,96 euro);
  2. Se il tuo stipendio lordo supera i 2.102,24 euro, hai diritto a una CIG massima pari a euro 1.167,91 (sottraendo il 5,84% di contributi arrivi a 1.099,70 euro).

Esempio

Il tuo stipendio lordo é pari a 1.000 euro mensili, per 30 ore settimanali. Con la CIG le tue ore vengono ridotte di 1/3, quindi a 20. La CIG ti retribuisce per le restanti 10 ore. In quelle 10 ore avresti guadagnato 1/3 dello stipendio ossia 333,33 euro. Di questi 333.33 euro, grazie alla CIG ne otterrai: 80% di 333,33 = 266,65 euro, a cui sottrarre il 5% di 266,65 ossia: 266,65 – 13,33 = 253,32 euro é la CIG netta.

 

Infine a questi 253,32 euro occorre sottrarre l’IRPEF corrispondente che, essendo 1.000 euro mensili (quindi 14.000 euro annui) é pari al 23% (scaglione IRPEF corrispondente) quindi: 253,32 – 23% (di 253,32) = 253,32 – 58,26 = 195,06 euro è la CIG netta a te corrisposta.

Esempio

Il tuo stipendio é pari a 4.000 euro lordi mensili per 40 ore settimanali, che la CIG ti riduce a 20. I 2.000 euro per le ore non lavorate sono corrisposti tramite indennità CIG e dovrebbero essere pari all’80% ossia 1.600 euro di CIG. Tuttavia, essendo il tuo reddito superiore a 2.102,24 euro, hai diritto a una CIG massima pari a euro 1.167,91 (1.099,70 euro al netto dei contributi e a cui devi poi sottrarre l’IRPEF).

Relazione tecnica

L’azienda, alla richiesta di CIGO all’INPS, deve includere una relazione tecnica nella quale spiega le ragioni per cui si chiede l’intervento, come sancito dalla Circolare INPS n. 2908 del 2016. In questa relazione tecnica, oltre ai dati dell’azienda, occorre dichiarare:

  • L’andamento economico negativo;
  • Gli elementi oggettivi secondo cui si ritiene tale crisi solo temporanea, quindi l’ottica di ripresa;
  • Altri indicatori o note (per esempio, in caso di situazioni meteo sfavorevoli, occorre allegare i bollettini meteo).

La relazione tecnica é obbligatoria anche per le domande di proroga CIGO. Per facilitare le aziende nella compilazione della relazione tecnica, l’INPS ha predisposto diverse tipologie di fac simile per ogni situazione diversa:

Scarica subito il modello fac simile compilabile della relazione tecnica per la richiesta della CIGO.

Scarica subito il modello fac simile compilabile della relazione tecnica per la richiesta della CIGO.

Scarica subito il modello fac simile compilabile della relazione tecnica per la richiesta della CIGO.

Scarica subito il modello fac simile compilabile della relazione tecnica per la richiesta della CIGO.

Scarica subito il modello fac simile compilabile della relazione tecnica per la richiesta della CIGO.

Scarica subito il modello fac simile compilabile della relazione tecnica per la richiesta della CIGO.

Scarica subito il modello fac simile compilabile della relazione tecnica per la richiesta della CIGO.

Scarica subito il modello fac simile compilabile della relazione tecnica per la richiesta della CIGO.

Scarica subito il modello fac simile compilabile della relazione tecnica per la richiesta della CIGO.

Nuove assunzioni durante

Se in un reparto o un ufficio, dei lavoratori sono in cassa integrazione (ordinaria o straordinaria, anche a zero ore), é vietato assumere personale con le stesse mansioni dei lavoratori in cassa. In questo caso infatti, il datore di lavoro é obbligato a richiamare prima tutti i lavoratori sospesi e solo dopo può assumere qualcuno con le stesse mansioni (art. 19, D.L. 185/2008, L. 2/2009)

Questo significa che l’azienda può comunque assumere nuovi dipendenti anche se per alcuni vige la cassa integrazione, purché lo comunichi all’INPS e dimostri che nessuno degli operai/impiegati in cassa abbia le qualifiche/competenze necessarie a ricoprire quel ruolo, per il quale quindi occorre una nuova assunzione.

Ferie

Durante la cassa integrazione guadagni (ordinaria o straordinaria) le ferie maturano sempre e comunque, anche se le ore di lavoro sono state ridotte. Il lavoratore infatti, indipendentemente dal numero di ore di lavoro, ha diritto a un periodo di riposo durante l’anno, per ristabilire il suo benessere. Questo principio non si applica ai cassintegrati a zero ore: essendo la loro attività sospesa al 100%, non accumulano ferie.

Inoltre, sempre per quanto riguarda le ferie, prima di applicare la CIG, i dipendenti devono consumare le ferie accumulate, altrimenti l’INPS potrebbe non autorizzare la cassa integrazione. L’INPS infatti la concede solo nel momento in cui l’azienda ha tentato tutte le strade possibili per riprendersi e, come ultima spiaggia, arriva a fare la richiesta di CIG.