Hai bisogno urgente di un prestito e la banca a cui ti sei rivolto te ne ha proposto uno con la formula di cessione del quinto dello stipendio? Ci stai pensando e non sai se procedere o annullare tutto perché hai paura dell’addebito mensile automatico sulla tua busta paga? Non ti preoccupare troppo!

In questa guida sulla cessione del quinto dello stipendio ti spiego come funziona, quali sono gli obblighi del tuo datore di lavoro, quali sono le leggi che la disciplinano, come calcolare il quinto, cosa succede in caso di pignoramento e rinnovo, come rinegoziare la cessione con nuovi parametri e come fare due cessioni contemporaneamente.

Cos’è

La cessione del quinto dello stipendio é una particolare tipologia di prestito che prevede il rimborso tramite rate addebitate sullo stipendio, in misura pari a un quinto.

Esempio

Il tuo stipendio é pari a 1.000 euro al mese. Chiedi un finanziamento tramite cessione del quinto. La rata mensile di rimborso è quindi pari a 1000 / 5 = 200 euro. Ogni mese quindi, per tutta la durata di rimborso, il tuo stipendio sarà pari non a 1.000 euro, ma a 800 euro.

Attenzione

Con la cessione del quinto non é possibile addebitare sulla busta paga una rata maggiore a 1/5. E’ possibile addebitare una somma inferiore (sempre in accordo con la banca). Nel suddetto esempio quindi, con la cessione del quinto non si possono addebitare sullo stipendio più di 200 euro mensili.

La cessione del quinto dello stipendio é una forma di finanziamento a cui possono accedere:

  • Dipendenti di aziende private;
  • Dipendenti pubblici;
  • Pensionati INPS o ex INPDAP;
  • Lavoratori con contratto atipico (per esempio con contratto a progetto).

In caso di contratto a tempo determinato (oppure a progetto), il prestito viene concesso solo con un piano di rimborso entro la scadenza del contratto di lavoro.

Esempio

Supponiamo che il tuo contratto di lavoro scada tra un anno. Il tuo stipendio é pari a 1.000 euro al mese e stai chiedendo un prestito che prevede un rimborso di 200 euro mensili per 12 mesi. Se il prestito che desideri prevede un rimborso di 200 euro mensili per 24 mesi, difficilmente ti sarà concesso, perché il contratto scade tra un anno e dopo la banca non ha alcuna garanzia che tu possa rimborsare. Puoi ottenere comunque il prestito se presenti un garante con uno stipendio fisso.

Obblighi del datore di lavoro

La legge attribuisce al datore di lavoro dei chiari obblighi:

  • Non può rifiutare la richiesta di cessione del quinto. Qualsiasi lavoratore, dipendente privato o pubblico, pensionato, ha il diritto di ottenere un finanziamento tramite cessione del quinto.
  • Deve versare puntualmente le rate alla banca (o finanziaria). In caso di insoluto infatti vengono applicate severe sanzioni. Il dipendente quindi non deve pagare ogni mese alcun bollettino né fare altro: le rate devono puntualmente essere addebitate sulla busta paga.

Si conclude quindi che il datore di lavoro, in questa forma di finanziamento, diventa debitore terzo ceduto, obbligato a cedere le rate alla banca e ne risponde in caso di insolvenza.

Normativa

La cessione del quinto dello stipendio é regolata dall’articolo 1260 del codice civile, dal DPR n. 180 del 05/01/1950 e dal regolamento di esecuzione n. 895 del 28/07/1950. Le leggi 311/2005 e 80/2005 hanno poi previsto la possibilità di ottenere questo tipo di finanziamento anche da dipendenti di aziende private e da pensionati INPS.

Una volta ottenuto il prestito, la somma viene versata direttamente sul conto corrente del richiedente, oppure tramite consegna di un assegno circolare non trasferibile. Il tasso di interesse e la rata mensile di rimborso sono fissi, addebitati direttamente in busta paga.

Per ottenere questa forma di prestito occorre stipulare anche:

  • Una polizza di assicurazione Vita; se per caso il debitore muore, l’assicurazione salda completamente il debito e i familiari/eredi non devono nulla;
  • Una polizza di assicurazione Impiego, che salda la banca in caso di perdita di lavoro del richiedente. L’assicurazione però mantiene il diritto di rivalsa verso il dipendente, che dovrà restituire la somma appena possibile.

Calcolo

Come calcolare la cessione del quinto dello stipendio? Online ci sono vari calcolatori precisi che permettono di verificare a quanto ammonta la rata, inserendo i seguenti dati:

  • Stipendio netto mensile;
  • Durata del prestito;
  • Tasso di interesse.

A grandi linee il calcolo é comunque abbastanza semplice.

Esempio

Se il tuo stipendio é di 1.000 euro mensili, potrai ottenere con cessione del quinto un prestito che preveda 200 euro al mese da addebitare in busta paga. Questa forma di finanziamento può prevedere un importo inferiore a 1/5, quindi anche 50, 70, 100, 150 euro al mese, ma non più di 200.

Attenzione

È possibile chiedere un finanziamento che preveda una rata maggiore del quinto dello stipendio ma con una formula più complicata e diversa dalla cessione del quinto. In questo caso vengono addebitate in busta paga due rate: la prima in qualità di cessione del quinto, la seconda in qualità di “prestito delega”. Inoltre, al contrario della cessione del quinto, il datore di lavoro non é obbligato ad accettare il prestito delega: può quindi rifiutarlo.

Successivo pignoramento

Se sul tuo stipendio (o sulla tua pensione INPS) paghi già le rate per la cessione del quinto, cosa succede in caso di ulteriore pignoramento dello stipendio?

Esempio

Il tuo stipendio é pari a 1.000 euro. Paghi già 200 euro come cessione di quinto per un prestito ottenuto in passato. Dei terzi (che possono essere dei creditori insoddisfatti, la stessa banca, ecc.) hanno ottenuto il pignoramento di un ulteriore parte del tuo stipendio, supponiamo di un altro quinto. Questo ulteriore quinto viene calcolato non su 800 euro, ma su 1.000. Quindi ogni mese il tuo stipendio sarà ridotto di 400 euro (1.000 – 400) = 600 euro netti mensili.

Attenzione

La legge impone che le due trattenute non superino mai la metà della pensione/busta paga. Se quindi guadagni 1000 euro non potranno mai esserti trattenuti più di 500 euro. Inoltre, per effetto delle trattenute la pensione non deve mai scendere al di sotto del minimo legale, pari a 516,46 euro.

Rinnovo

La durata massima di un prestito concesso tramite cessione del quinto é pari a 10 anni, che sono comunque rinnovabili. Se infatti al termine del finanziamento (ma anche prima) hai bisogno di ulteriore liquidità, puoi chiedere alla banca un ulteriore prestito.

Se il prestito era stato chiesto per 10 anni, ossia per la durata massima, si può ottenere il rinnovo solo se:

  • Hai pagato almeno 48 rate;
  • Sono passati almeno 2/5 della durata totale del prestito. Se quindi il prestito durava 10 anni, devono essere passati almeno 4 anni.

Attenzione

Se il primo prestito non é ancora scaduto, puoi chiedere una ulteriore cessione del quinto che va aggiungersi alla prima solo se le due trattenute non superano insieme il quinto dello stipendio.

Esempio

Hai uno stipendio pari a 1.000 euro e paghi con cessione del quinto 100 euro al mese. Chiedi un ulteriore prestito con rata mensile di altri 100 euro: ti viene concessa perché il totale (200 euro) non supera il quinto di 1.000 euro. Se invece la tua prima cessione del quinto é già pari a 200 euro non puoi ottenerne un’altro.

Rinegoziazione

Hai chiesto un prestito con cessione del quinto, però con il tempo le tue esigenze sono cambiate e:

  • Vorresti che venisse diminuita la rata mensile addebitata in busta paga;
  • Hai bisogno di liquidità aggiuntiva.

In entrambi questi casi puoi chiedere una rinegoziazione del prestito, per esempio allungandone la durata, se la rata é diventata troppo pesante per te oppure hai bisogno di altro denaro.

In base alla Legge 141/2010, puoi rinegoziare la cessione del quinto solo se:

  • Hai pagato almeno il 40% delle rate del periodo di rimborso;
  • Se la cessione del quinto ha durata pari o superiore a 5 anni, puoi rinegoziare il prestito solo se sono trascorsi almeno 2 anni.
  • Se la cessione del quinto ha durata pari a 10 anni, puoi rinegoziare il prestito solo se sono trascorsi almeno 4 anni.

Doppia

Con la cessione del quinto, come si intuisce dal nome, si può chiedere di addebitare in busta paga al massimo 1/5 dello stipendio e il datore di lavoro non può rifiutarsi.

La legge però permette di ottenere l’addebito diretto in busta paga non solo fino a un quinto, ma fino al 40% del reddito. In questo caso però non usufruirai di cessione del quinto, ma di un “prestito delega” (chiamato spesso “doppio quinto”) e il datore di lavoro non é obbligato a concederlo.

Esempio

Il tuo stipendio é pari a 1.000 euro mensili. Puoi chiedere fino a 400 euro (40%) di cessione, però:

  • I primi 200 euro ti vengono addebitati in qualità di cessione del quinto e il datore di lavoro non può rifiutarsi;
  • Gli altri 200 euro ti vengono addebitati in qualità di “prestito delega” e l’azienda non é obbligata a concederlo.