Hai deciso di affittare a degli studenti universitari fuori sede, una stanza oppure un appartamento? Sappi allora che esistono delle agevolazioni fiscali non solo per lo studente e la sua famiglia (che può scaricare i costi sostenuti per l’affitto dal 730) ma anche per il proprietario della casa o camera.

E’ infatti possibile affittare camere o appartamenti ad uno studente universitario a una tassazione più bassa rispetto a quella classica, in quei comuni con un alta densità abitativa (città universitarie, città come Roma, Milano, Napoli, Firenze, etc.) se il contratto di locazione risponde a determinati requisiti. Vediamo di cosa si tratta e come affittare a studenti universitari.

Affitto

Contratto locazione studenti

Le condizioni per ottenere le agevolazioni sono le seguenti:

– il contratto deve essere della tipologia “concordato”, oppure “transitorio” in caso di affitti a studenti fuori sede;
– nella dichiarazione dei redditi, il proprietario deve indicare gli estremi di registrazione del contratto, ossia: la locazione si trova in un comune ad alta densità abitativa; tipologia contrattuale (concordato o transitorio).

L’agevolazione: in cosa consiste

Sarà assoggettata ad imposta IRPEF solo il 59,5% del canone annuale di affitto ed inoltre, sull’imposta di registro, si avrà un ulteriore sconto del 30% sull’imposta da versare. Se quindi per esempio, incassi un canone annuo di 10.000 euro, assoggetterai ad IRPEF solo 5.950 euro. Se quindi per esempio ti viene applicata una aliquota marginale del 23%, avrai pagherai di IRPEF sull’affitto solo 1368,5 euro (23% di 5.950) e non 2300 euro (23% di 10.000). Inoltre l’imposta di registro ti sarà scontata del 30%.

Cedolare secca

Gli esempi fatti sinora, sono per il proprietario che sceglie di aderire al regime di tassazione ordinaria. Ma si può scegliere la cedolare secca anche per affitti a studenti universitari? Certo, in questo caso non si applicherà l’aliquota IRPEF, ma quella della cedolare secca pari al 21% (su tutto l’importo, senza percentuali di sconto). Se però l’immobile è ubicato in zone ad alta densità abitativa (individuati dal Cipe) o nei comuni a scarsa disponibilità abitativa (individuati dall’articolo 1, lettera a) e b) del dl 551/1988), si applicherà un’aliquota agevolata del 15%.

Se si opta per la cedolare secca non si paga imposta di registro.

Affitto di singola camera

Si può scegliere la cedolare secca anche se si affitta una sola stanza? Sì, certo. Occorre però tener presente che, se si affittano più stanze della stessa casa (e quindi ogni studente ha un contratto diverso), occorrerà scegliere lo stesso regime di tassazione per tutti i contratti (ordinario o con cedolare secca).