Il prestito obbligazionario è, per definizione, come si evince dal nome stesso, un prestito, un’obbligazione, che un soggetto (debitore) contrae nei confronti di un altro soggetto (creditore). Nel caso dei prestiti obbligazionari, il soggetto debitore é un’azienda (una s.r.l., una S.p.a. quotata o non quotata, etc.). Il debitore viene detto società emittente, mentre il creditore viene detto obbligazionista.

Come emettere un prestito obbligazionario? Solitamente le aziende emettono prestiti per una semplice ragione: hanno bisogno di liquidità. Il prestito obbligazionario viene emesso per una certa quota (per esempio 1 milione di euro) e agli investitori sarà restituito l’intero importo (1 milione di euro) a una data scadenza. Ovviamente, tra l’acquisto e il rimborso del prestito, vengono pagati degli interessi (chiamati cedole), che rappresentano un costo per la società emittente e un guadagno per l’obbligazionista.

Prestito

Come si emette un prestito obbligazionario

Un prestito Obbligazionario può essere emesso solo dopo approvazione dell’assemblea straordinaria aziendale. la prima cosa da fare quindi, é convocare l’assemblea dei soci per un’assemblea straordinaria. Se l’assemblea emette una delibera a favore dell’emissione obbligazionaria, la delibera deve essere depositata presso il tribunale, poiché l’obbligazione rappresenterà un debito che l’azienda contrae con i risparmiatori.

L’art.2412 del Codice Civile sancisce inoltre che il limite di emissione obbligazionario, non può superare di due volte il patrimonio netto. Se quindi il patrimonio netto é pari a 500 mila euro, si possono emettere obbligazioni fino ad un massimo di 1 milione di euro. Questo limite può subire delle deroghe solo in caos di emissione di obbligazioni di società quotate in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione.

Chi si occupa del collocamento delle obbligazioni? Spesso le aziende si affidano a società di collocamento obbligazionario (nella maggior parte dei casi si tratta di banche), che si occupano appunto della vendita delle obbligazioni presso i terzi.

Le obbligazioni vengono rimborsate al valore nominale: come accennato sopra, se un’obbligazione è stata venduta a 1.000 euro con scadenza due anni, alla scadenza saranno rimborsati 1.000 euro. In questi due anni però, l’emittente paga una cedola (mensile, bimestrale, semestrale, annuale). Se l’emittente non paga una cedola, gli obbligazionisti possono presentare istanza di fallimento. Può presentare istanza di fallimento anche il singolo obbligazionista.