L’iter da seguire è spesso molto simile quando ci si reca al pronto soccorso: prima i casi più urgenti e solo dopo possono essere visitati anche coloro che manifestano condizioni meno gravi. Ci sono poi casi giudicati non gravi dal medico di turno, o meglio, casi per i quali ci si poteva rivolgere al medico di famiglia. Il cosiddetto codice bianco.

In questo caso, è obbligatorio pagare il ticket pronto soccorso. Spesso la prestazione non deve essere pagata subito, ma si può saldare il debito anche entro 10/15 giorni dalla data della visita medica. Cosa succede se non si paga il ticket? Quali sono le sanzioni applicate?

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È importante chiarire che, non si paga il ticket nei seguenti casi:

– casi urgenti con pericolo di vita (codice rosso);
– i codici giallo o verde che rappresentano una gravità media o bassa;
– sono esenti anche coloro che non pagano visite ed esami (che per esempio hanno esenzioni per patologia o reddito);
– i minori di 14 anni.

Ricordiamo che il codice da prendere in considerazione è quello di “uscita”. Può capitare, infatti, che un paziente arrivi al pronto soccorso in codice giallo e ne esca in codice bianco, oppure che entri in codice verde e ne esca in codice rosso.

Sanzioni a chi non paga il ticket

A casa del paziente che non ha pagato il ticket, arriva una lettera in cui si ricorda il mancato pagamento, chiedendo di versare quanto dovuto, oltre a una sanzione solitamente non superiore a 20 euro. Alla lettera é allegato anche un bollettino per fare il versamento del pagamento in ritardo.

Cosa succede a chi decide di non pagare proprio? Chi fa orecchie da mercante a questa lettera, che è un avviso bonario, rischia di più: l’Asl, infatti, passa l’avviso a Equitalia, che lo trasforma in cartella esattoriale, con tutte le conseguenze del caso.