Da un anno a questa parte (e anche più) non si fa altro che parlare di tasse. Giustamente. Nel 2013 ogni minuto in Italia chiude una partita IVA, molti non riescono ad andare avanti proprio a causa della pressione fiscale. Pagare le tasse é giusto e su questo nessuno vuole aprire un dibattito, ma é giusto pagare tasse così alte? In pratica in Italia, a causa delle tasse, più della metà dei guadagni di imprenditori e liberi professionisti, va nelle casse dello Stato.

Non stiamo certo esagerando, visto che, secondo uno studio di Confcommercio nel 2012 la pressione fiscale in Italia è pari al 55%, la più alta nel mondo, un record mondiale assoluto. L’Italia surclassa così la Danimarca (al secondo posto con il 48,6%) e la Francia (al terzo posto con il 48,2%). In coda alla classifica troviamo l’Australia (con il 26,2% di tassazione) e Messico (con il 20,6%). Di seguito l’elenco delle tasse italiane, nuove, modificare e adattate, che gravano sui cittadini di quello che, una volta, si definiva Belpaese.

IRPEF: l’imposta che più grava su tutti i lavoratori, cittadini, imprenditori, liberi professionisti e dipendenti pubblici e privati. Si parte da un’aliquota del 23% per le fasce più basse, fino ad arrivare al 43% per chi ha redditi superiori a 75.000 euro annui.
IVA: Imposta sul Valore Aggiunto, anche questa viene pagata da tutti. È infatti compresa nel prezzo di vendita dei beni e In Italia le aliquote sono: 4%, 10% e 22%. Non tiriamo un respiro di sollievo troppo profondo: le aliquote più basse si applicano solo a pochi beni di prima necessità.
IRAP: Imposta regionale sulle attività produttive e che grava su chiunque abbia una partita IVA (quindi imprenditori, professionisti, società). Viene calcolata sul valore della produzione netta e ha un aliquota che va dal 4,25% al 8,50%.
BOLLO AUTO: lo conosciamo tutti. Inoltre sulle auto di potenza superiore ai 185 Kw si pagano 20 euro in più per ogni chilowatt superiore al limite.
CANONE RAI: ogni anno, chiunque abbia un televisore, anche se la RAI non se la fila proprio, deve pagare il canone, pari a 112 euro.
IMPOSTE E ADDIZIONALI ENERGIA ELETTRICA: Nelle bollette pensavamo di pagare solo il nostro consumo? Poveri illusi! In realtà chiunque consumi energia elettrica (imprese e privati) ha da pagare due tipi di imposte, quella erariale e l’addizionale regionale.
IMPOSTA DI BOLLO SUI CONTI CORRENTI: pari a 34,20 euro su base annua e addebitata sui conti correnti con giacenza media annua superiore a 5000 euro.
IRES: Imposta sul reddito delle società, con aliquota pari al 33%.
IMU: Imposta Municipale Unica, é una tassa patrimoniale che si paga sul possesso della casa.
IMMOBILI ALL’ESTERO: visto che in Italia c’è l’IMU, abbiamo pensato di acquistare immobili all’estero? Beh, anche lo stato ha pensato di tassare gli immobili detenuti all’estero (in Italia per quanto riguarda le tasse non si scampa) e il costo è pari a quello dovuto sugli immobili posseduti in Italia.
TOBIN TAX: tassazione applicata su azioni e prodotti derivati.
IMPOSTA DI REGISTRO: una tassa da pagare per registrare qualsiasi documento.
ACCISE: sono le imposte che fanno gonfiare (fino al limite) i prezzi della benzina, del gas.
TARES: Tasse sui rifiuti e servizi che ha sostituito Tarsu o la Tia.
ALTRE IMPOSTE: l’elenco é davvero troppo. Il resto delle tasse ci limitiamo a citarlo: Imposta ipotecaria, Imposta catastale, Tasse aree, Tassa di soggiorno, Imposta di bollo, Imposta sulle pubblicità.