Hai deciso di investire nelle obbligazioni ma sei in cerca della soluzione più sicura dal punto di vista del ritorno economico? Sei disposto a non guadagnare tanto in cambio della sicurezza del pagamento delle tue cedole? In caso di crisi vuoi essere tra i primi ad essere ripagati? Allora la obbligazioni senior sono quello che fa al caso tuo.

In questa guida sulle obbligazioni senior ti spiego cosa sono, come funzionano, quando sono garantite e non garantite, quali sono le differenze con quelle junior, quali sono i rischi, cos’è la offerta di riacquisto, quando vengono emesse, quali sono le differenze con quelle subordinate e come funziona il rimborso.

Cosa sono e come funzionano

La definizione di obbligazioni senior assume significato nel momento in cui si parla di condizione di rischio di un investimento.

I bond senior, detti anche ordinari, occupano il rango più alto di sicurezza di un’obbligazione: nel caso in cui l’impresa (o la banca, in caso di bond bancari) dovesse fallire e quindi essere sottoposta a liquidazione, i titolari di obbligazioni senior sarebbero i primi ad essere risarciti rispetto ai titolari di obbligazioni subordinate.

Tuttavia, rispetto alle obbligazioni subordinate, quelle senior hanno un rendimento più basso. Si segue in questo modo la classica funzione di ogni investimento: quando un titolo é più rischioso si guadagna potenzialmente di più, quando invece il grado di sicurezza é maggiore, il guadagno è contenuto.

Garanzia

Fai attenzione alla tipologia di obbligazioni senior che scegli: non sono tutte uguali e non hanno le stesse identiche garanzie. I bond ordinari si dividono infatti in:

  • Garantite (o covered o secured), sono quelle obbligazioni coperte da precisi cespiti patrimoniali.

Esempio

L’azienda va in fallimento. I bond covered erano coperti dai seguenti cespiti: immobili e crediti verso clienti. In questo caso tutto il denaro ricavato dalla vendita degli immobili e tutto ciò che is riesce a incassare dai clienti, deve essere usato per rimborsare gli obbligazionisti senior garantiti.

  • Non garantite (uncoverd o unsecured), sono quelle obbligazioni senior che comunque in caso di bancarotta l’azienda rimborsa prima delle subordinate, però non sono garantite da cespiti patrimoniali particolari.

Junior

Le obbligazioni junior sono quelle subordinate e, nello specifico, le TIER I, ossia i bond con il gradino più basso di garanzia e, quindi, anche le più redditizie rispetto alle altre.

Gli obbligazionisti di bond TIER I sono i primi a risentire in caso di crisi aziendale. Spesso si tratta di bond senza scadenza ma che possono comunque essere rimborsati, su precisa richiesta del titolare, dopo 10 anni. In compenso, il rendimento cedolare aumenta con il passare del tempo.

Alle volte, se il prospetto informativo del bond junior lo prevede, l’azienda può decidere di sospendere il pagamento delle cedole, se si trova in particolari situazioni critiche (pur non essendo in fallimento). Nel momento in cui l’azienda si riprende e realizza finalmente un utile, torna a pagare le cedole, insieme a quelle che sono rimaste sospese, che comunque sono dovute.

Rischio

In caso di default (fallimento) dell’azienda o banca emittente, se sei titolare di obbligazioni senior secured puoi dormire sonni tranquilli.

Le tue obbligazioni sono infatti garantite da specifici cespiti patrimoniali dell’azienda. Se invece possiedi obbligazioni senior unsecured puoi stare tranquillo lo stesso, perché appartieni comunque alla più alta categoria di obbligazionisti, che viene rimborsata prima degli altri (che hanno azioni subordinate).

Tuttavia, anche in caso di azioni senior, qualche rischio c’é:

1. Rimborso parziale

Il fatto che il tuo capitale sia garantito non significa che riavrai sicuramente tutto il tuo denaro investito. Se infatti l’azienda vende tutti i suoi beni ma il denaro raccolto non é sufficiente a risarcire tutti, potresti ottenere un rimborso solo parziale.

2. Offerta di conversione

Quando le aziende sono in crisi (soprattutto parlando di banche), l’emittente cerca di giocarsi la carta della conversione di obbligazioni in azioni.

In pratica l’azienda ti invia una fantastica proposta, nella quale ti dice che le tue obbligazioni possono essere convertite in azioni, a quale cambio, che quindi diventi azionista e avrai diritto ai dividendi annuali.

Prima di accettare con entusiasmo, guarda cosa si nasconde davvero dietro questa offerta: se é qualcosa che va realmente a tuo vantaggio oppure l’azienda é talmente disperata che sta tentando di farti partecipare al capitale di rischio. Nessuno ti obbligherà a convertire i tuoi bond: chiaramente si tratta solo id una proposta che puoi accettare o meno,

Bail in

Questa é l’ipotesi peggiore. Il bail in é il salvataggio di una azienda/banca con i soldi di coloro che vi hanno investito del denaro, quindi non solo azionisti, ma anche obbligazionisti e correntisti. La banca però ricorre ai soldi depositati secondo una rigorosa gerarchia: prima vengono attaccate le obbligazioni subordinate di più basso livello), per cui è lungo il percorso prima che si arrivi a fare qualcosa sui bond senior.

Offerta riacquisto

Succede che aziende o banche emettano delle obbligazioni per finanziare il riacquisto di obbligazioni già presenti sul mercato. Spesso lo fanno perché si avvicina la scadenza dei bond ma non hanno ancora la necessaria liquidità per il rimborso oppure, se ce l’hanno preferiscono destinarla ad altri progetti.

Esempio

Banca X nel 2018 ha lanciato un prestito obbligazionario di 1 milione di euro con scadenza 2025. Arriva il 2022 e quindi mancano solo tre anni al rimborso di 1 milioni di euro. Banca X ancora non ha tutto questo denaro, allora decide di emettere un’altra tranche di bond, pari per esempio a 1,2 milioni di euro con cui restituire innanzitutto 1 milione di euro ai vecchi obbligazionisti e i restanti 200 mila euro da destinare ad altre attività.

Forse non é la situazione ideale: c’è da fidarsi di una banca che sa di non riuscire a restituire il suo prestito e quindi ne chiede un’altro?

In realtà questa situazione é meno rara di quanto si pensi: se infatti leggi i giornali finanziari, non di rado troverai che l’azienda X ha lanciato un'”operazione di riacquisto bond” con tutte le precisazioni del caso. Se poi la banca a suo tempo non sarà in grado di nuovo di restituire il prestito, potrebbe decidere di lanciare un altro bond e così via.

Emissione

Quando un’azienda o una banca emette un prestito obbligazionario, puoi trovare tutte le informazioni sul “prospetto informativo”:

  • L’importo totale del bond e il valore singolo di ognuno;
  • Il prezzo di acquisto e il valore di rimborso;
  • Il tasso di interesse;
  • La scadenza e quindi la data di rimborso;
  • Il pagamento delle cedole (se semestrale, annuale, ecc.);
  • Gli intermediari che si occupano dell’emissione;
  • I fattori di rischio (di solito nella sezione “Garanzie” o “Seniority) dove deve essere specificato se si tratta di obbligazioni subordinate o senior, se sono uncovered o covered e i cespiti patrimoniali oggetto di garanzia.

E’ possibile anche che il bond non paghi cedole e il guadagno sia semplicemente dato dalla differenza tra valore di rimborso e prezzo di acquisto. Questo tipo di obbligazione si chiama “zero coupon“.

Esempio

Hai acquistato 100 bond zero coupon a 10 euro l’una, quindi per un totale di 1.000 euro, da rimborsare dopo due anni. Alla scadenza (ossia dopo due anni), otterrai 1.200 euro. Il guadagno quindi sarà di 200 euro.

Differenza con subordinate

Le obbligazioni senior sono profondamente diverse da quelle subordinate: le prime hanno un profilo di rischio basso in caso di fallimento dell’aziende che le emette.

Le obbligazioni senior poi, possono essere garantite (quindi con un profilo di rischio ancora più basso perché sono coperte da precise attività patrimoniali) e non garantite (non sono coperte da precise attività ma sono comunque rimborsate prima di tutti gli altri bond).

Le obbligazioni subordinate invece, hanno un profilo di rischio maggiore. In caso di fallimento dell’azienda (o della banca) infatti vengono risarciti prima gli obbligazionisti senior e solo dopo quelli di bond subordinati.

A loro volta poi le obbligazioni subordinate si suddividono in ulteriori livelli di garanzia: LOWER TIER II, LOWER TIER II, UPPER TIER II ed infine le UPPER TIER I che rappresentano l’ultimo gradino e sono le più rischiose.

Tuttavia, a un maggiore rischio corrisponde un tasso di interesse più alto, per cui i bondi senior sono meno remunerativi di tutti, mentre i junior hanno tassi di rendimento più elevati.

Un’ultima differenza tra le obbligazioni senior e le subordinate é che in caso di crisi aziendale (non necessariamente fallimento) le cedole delle seconde possono essere sospese per un periodo sufficiente all’azienda a riprendersi.

L’erogazione delle cedole viene solo sospesa: alla realizzazione del primo utile viene ripresa e vengono pagate anche le cedole arretrate. Le cedole dei bond senior invece, non prevedono sospensione.

Rimborso

La priorità di rimborso é diversa a seconda del tipo di obbligazione. La scala di priorità può essere riassunta in questo modo:

  1. Obbligazioni senior (garantite e non garantite); sono i bond indennizzati per primi in caso di fallimento dell’azienda emittente;
  2. Obbligazioni Lower Tier II (o LT2); sono restituite subito dopo le senior;
  3. Obbligazioni Lower Tier III (o LT3);
  4. Obbligazioni Upper Tier II;
  5. Obbligazioni Upper Tier I, sono le obbligazioni il cui rimborso é più rischioso in caso di fallimento dell’azienda, ma sono anche le più remunerate (i tassi di interesse sono più alti, come giusto contrappeso alla maggiore rischiosità).

Attenzione

Garanzia non significa sempre che tutto l’importo investito sarà rimborsato. Se un’azienda fallisce infatti, vende tutte le sue proprietà e non é detto che ricavi dalla vendita il denaro necessario a risarcire tutti. In questo caso quindi il rimborso può essere anche parziale, sempre a seconda della situazione e delle priorità garantite.