L’altro giorno volevi acquistare una macchina usata in contanti e quando sei arrivato a parlare del prezzo ti sei ricordato immediatamente che non potevi pagare nulla più di 1.000€. Il venditore ti ha invece assicurato che il limite dei contanti ora è cambiato e puoi pagare fino a 3.000€. Chi ha ragione e chi ha torto?

In questa guida completa sul pagamento in contanti ti spiego come e quando è cambiato il limite, a cosa si applica, come deve essere fatta la ricevuta, quali sono le sanzioni per pagamenti superiori al limite, come cambia per gli stranieri che vengono in vacanza in Italia, cosa fare per l’acquisto di un immobile e come gestire le fatture.

Limite

La normativa Italia prevede uno specifico limite per il pagamento in contanti. Negli anni precedenti, il limite era di 1.000 euro ma, l’entrata in vigore della nuova legge, lo ha aumentato a 3.000 euro.

Ciò significa che, se devi fare un pagamento, per importi al di sotto di 3.000 euro puoi eseguirlo in contanti. Dai 3.000 euro in su, devi usare un sistema di pagamento tracciabile, quindi una carta di credito, un bancomat, un assegno.

Il limite di 999 euro rimane invece per i pagamenti effettuati con:

  • Assegni bancari e postali trasferibili;
  • Vaglia postali;
  • Cambiali;
  • Servizio Money Transfer, per trasferire soldi all’estero;
  • Deleghe Modello F24 (non puoi effettuarli in contanti se pari o maggiori di 1.000 euro);
  • Pagamenti eseguiti dalla Pubblica amministrazione (quindi anche gli stipendi dei dipendenti pubblici, dai 1.000 euro in su, devono essere pagati con mezzi tracciabili).

Attenzione

Non ci sono, invece, leggi che limitano il prelievo o il versamento di contanti presso un conto corrente. Anche perché in questo caso sono comunque tracciate dal conto corrente: l’operazione di versamento/prelievo risulta a nome dell’intestatario del conto. Se quindi per esempio, un negoziante intende versare 10.000 euro sul suo conto, può farlo benissimo.

Ricevuta

Quando i pagamenti avvengono in contanti, non sono tracciati. Per questa ragione è decisamente opportuno che, il pagante, si faccia rilasciare una ricevuta di avvenuto pagamento, debitamente compilata e firmata. Tale ricevuta costituisce a tutti gli effetti prova di aver adempiuto alla propria obbligazione, con specifica indicazione della data.

La ricevuta (detta anche quietanza), deve indicare degli elementi essenziali:

  • Nome del creditore;
  • Nome del debitore;
  • Causale;
  • Data;
  • Firma di entrambe le parti.

Scarica subito il modello fac simile compilabile della quietanza di pagamento.

Sanzioni

Se oltrepassi il limite previsto dalla legge, ossia paghi in contanti pur essendo la somma pari o superiore a 3.000 euro, l’amministrazione finanziaria potrebbe applicarti una sanzione che va dall’1% al 40% della somma, con un minimo di euro 3.000. Se la somma trasferita è maggiore di euro 50.000, la sanzione minima è pari a 15.000 euro.

Esempio

Paghi in contanti 5.000 euro. La sanzione è pari all’1% della somma, ossia 1% di 5.000, che è uguale a 50 euro. Dovrai quindi pagare la sanzione minima, pari a 3.000 euro.

Esempio

Paghi in contanti 60.000 euro. La sanzione è pari all’1% della somma, ossia 1% di 60.000, che è uguale a 600 euro. Dovrai quindi pagare la sanzione minima, pari a 15.000 euro.

C’è comunque un semplice modo per pagare in contanti somme superiori a 3.000: la rateizzazione.

Esempio

La parcella del fisioterapista è pari a 4.000 euro. Non puoi pagarla in contanti ma, se ti accordi con il dottore per pagarla 1.000 euro al mese per quattro mesi, allora puoi pagare i 1.000 euro mensili in contanti.

Affinché la rateizzazione sia valida, deve:

  • Risultare da atto scritto, che attesti accordo e firma delle parti;
  • Essere radicata all’operazione stessa. Si pensi ad esempio a un lavoro da un dentista oppure a dei lavori di ristrutturazione della casa.

Attenzione

L’amministrazione finanziaria si riserva il diritto di verificare se il pagamento rateizzato è avvenuto in buona fede. Per esempio, un pagamento piuttosto ambiguo potrebbe aversi se paghi 1.000 euro oggi, altri 1.000 domani e altri 2.000 dopodomani, quindi in giorni molto ravvicinati. L’amministrazione potrebbe chiederti delle spiegazioni, in quanto risulta abbastanza sospetto un pagamento di questo tipo.

Stranieri

Per i turisti la legge italiana è decisamente più morbida: ci sono limiti molto più ampi per i pagamenti in contanti. Gli stranieri, infatti, possono acquistare in contanti fino a 15.000 euro, ma solo se comprano da:

  • Venditori al dettaglio;
  • Agenzie di viaggio e turismo.

Attenzione

Per stranieri si intendono turisti con cittadinanza Extra UE e che non hanno residenza in Italia.

Procedura

Se possiedi un negozio o un’agenzia di viaggi, per poter incassare pagamenti in contanti da cittadini stranieri devi:

1. Presentare una comunicazione preventiva all’Agenzia delle Entrate, tramite modello di adesione (art. 3 D.L. 16/2012). Tale modello serve soprattutto per precisare il conto corrente su cui andrai a versare le somme straniere.

Scarica subito il modello fac simile compilabile del modello di adesione.

2. Al momento della compravendita, acquisire dal compratore:

  • Fotocopia del suo passaporto;
  • Autocertificazione in cui dichiara la cittadinanza Extra UE e la residenza non italiana.

3. Il giorno dopo, trasferire il denaro sul conto corrente (quello indicato nella comunicazione all’Agenzia delle Entrate); Devi consegnare alla banca anche una copia della comunicazione inviata all’Agenzia delle Entrate). Se quel giorno è festivo, puoi attendere il primo giorno feriale.

Attenzione

Anche se una vendita é minore di 15.000 euro, ma pari o maggiore di 1.000 euro, devi comunque fare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate, non seguendo la procedura di cui sopra, ma secondo le procedure previste per lo spesometro.

Acquisto casa

Non è possibile fare pagamenti in contanti per somme a partire da 3.000 euro. Risulta quindi impensabile che tu possa comprare un immobile in contanti, considerando che il costo è sicuramente è più alto di 3.000 euro. Lo stesso vale per l’anticipo consegnato al rogito: se è maggiore o uguale a 3.000 euro, devi eseguirlo con mezzi tracciabili (assegno, carta di credito, bancomat, ecc.).

Cosa bisogna fare

In teoria, c’è un metodo che consente il pagamento in contanti: il frazionamento dell’importo. Il pagamento a rate è difficile da pensare per il pagamento dell’intero acquisto, ma può essere fattibile per l’anticipo al rogito.

Esempio

Al rogito devi pagare 5.000 euro. Ti accordi con la controparte per un pagamento in due rate. La prima a inizio del mese e la seconda al termine del mese.

Attenzione

L’amministrazione finanziaria può sempre verificare che il pagamento rateale sia avvenuto nel rispetto della legge e non con il mero intento di eluderla.

Fatture

L’obbligo di pagare con mezzi di tracciamento, vale anche per le fatture dai 3.000 euro in su (art. 49 D.Lgs. n. 231 del 21/11/2007, così come modificato dalla L. 208/2015).

Puoi quindi emettere fatture e optare per il pagamento in contanti, se la somma arriva fino a 2.999 euro. Per importi maggiori devi necessariamente prevedere il pagamento tracciato: poco importa che la fattura attesti il pagamento, essa non costituisce un mezzo tracciabile al pari di un assegno o di un bonifico.

È comunque ammesso suddividere, anche gli importi superiori a 3.000 euro, in pagamenti a rate, purché l’accordo di pagamento frazionato risulti da atto scritto e approvato dalle parti e non rappresenti un mezzo artificioso per eludere il limite. L’Agenzia delle Entrate, in caso di dubbi, conserva il diritto di fare ispezioni e verifiche.