L’apertura di una partita IVA in qualità di impresa commerciale, non fa sorgere in automatico l’obbligo di iscrizione alla Gestione INPS Commercianti e Artigiani. Ci sono infatti degli specifici casi in cui è possibile evitare l’iscrizione e quindi il pagamento del contributo INPS IVS (invalidità, vecchiaia, superstiti).

Di seguito analizzeremo i casi in cui è prevista la non iscrivibilità, con particolare attenzione soprattutto al caso di non iscrivibilità per prevalenza del lavoro da dipendente rispetto a quello della propria ditta.

INPS

I casi di “non iscrivibilità” alla gestione INPS sono i seguenti:

lavoro subordinato full time (40 ore settimanali);
partecipazione ai fini sociali solo per aver conferito capitale;
ulteriore attività prevalente e iscrizione alla corrispondente cassa pensionistica;
iscrizione alla cassa artigiani o commercianti per ulteriore impresa.

Lavoro full time e part time

Un lavoro dipendente part time, non esonera dall’iscrizione alla gestione commercianti, poichè l’attività part time, in quanto tale, non sarebbe prevalente rispetto all’attività di impresa.

Solo in caso di lavoro full time (e per full time si intendono 40 ore settimanali), l’imprenditore è esonerato dall’iscrizione alla gestione commercianti. La dichiarazione di non iscrivibilità deve essere fatta tramite il quadro “AC” di ComUnica, al momento stesso dell’apertura della partita IVA.

Ovviamente, possono esserci casi in cui l’attività lavorativa full time sopraggiunga successivamente all’apertura della partita IVA. In questo caso quindi, il commerciante che fino ad allora aveva pagato i contributi INPS, può chiedere la cancellazione della sua posizione contributiva nella gestione commercianti, sempre tramite ComUnica.

Tempo determinato e indeterminato

E’ necessario un contratto a tempo indeterminato per essere esonerati dal pagamento dei contributi nella gestione commercianti? Di regola no, l’INPS parla di esonero in caso di attività lavorativa subordinata prevalente, senza specificare la durata del contratto.

Ma mentre nel caso del contratto a tempo indeterminato non sorgono problemi, più particolare è il discorso del contratto a tempo determinato. Supponiamo infatti che alla scadenza il contratto non venga rinnovato: a quel punto il commerciante dovrà occuparsi di iscriversi nuovamente alla gestione INPS per pagare i relativi contributi, per poi chiuderla nuovamente in caso di un altro contratto a tempo determinato. Conoscendo i tempi della burocrazia italiana, è probabile che trascorra più tempo tra una cancellazione e iscrizione e viceversa, che tra un contratto a tempo determinato e l’altro, generando quindi non pochi problemi di carattere pratico.