Il nuovo regime dei contribuenti minimi, conosciuto anche come regime forfettario, è la nuova normativa applicata agli imprenditori in possesso dei requisiti. A questo regime, viene applicata, in sostituzione di IVA; IRPEF, IRAP e addizionali comunali/regionali, un’imposta pari al 15%.

Chi desidera aprire una partita IVA (o la ha già e passa dal vecchio regime dei minimi al nuovo) e ha un lavoro da dipendente, grazie alla manovra del governo Conte, non dovrà più fare i conti con delle incompatibilità e dei limiti. Vediamo di seguito cosa prevedono le nuove regole per chi ha sia una partita IVA, sia un lavoro da dipendente.

Calcolo

Limiti

In passato, prima della manovra del governo Conte, funzionava così: chi aveva una partita IVA con il regime forfettario e allo stesso tempo un lavoro subordinato, doveva rispettare questi limiti:

  1. i redditi dell’impresa (o del lavoro autonomo, libero professionista) dovevano essere prevalenti rispetto a quelli percepiti con il lavoro dipendente.
  2. Il reddito da lavoro dipendente non deve superare i 30.000 euro lordi annui.

Grazie alla manovra del governo Conte tutti questi limiti sono stati eliminati: puoi aderire al regime forfettario anche se hai un lavoro dipendente e anche se il reddito supera i 30 mila euro, senza alcun limite!

Inoltre, i passato, ogni codice ATECO prevedeva un limite di redditi da non superare. Il governo Conte ha eliminato queste differenze: adesso tutti coloro che aprono partita IVA in regime forfettario possono fatturare fino a 65.000 euro annui. Oltre i 65.000 euro devono passare al regime ordinario.

Dal 2020 c’è poi un’altra novità: anche se superi i 65.000 euro, purché tu rimanga sotto i 100.000 euro di fatturato, per i ricavi da 65.000 euro a 100.000 paghi solo il 20% di tasse, quindi non sei costretto a entrare nel regime ordinario. Dovrai farlo solo se superi i 100.000 euro.

Ricapitolando quindi, nel 2019 paghi il 15% sul fatturato fino a 65.000 euro, oltre tale soglia devi passare al regime ordinario. Dal 2020 invece, fino a 65.000 euro paghi sempre il 15%, da 65.000 euro fino a 100.000 euro paghi il 20%. Oltre 100.000 euro entri in regime ordinario.