Il 5 per mille rappresenta uno strumento molto utile per gli enti no profit che operano nei settori di interesse sociale. Consente loro di raccogliere somme di denaro, da destinare alla propria attività, grazie alla donazione di tutti i contribuenti.

In questa guida completa sul 5 per mille ti spiego cos’è e come funziona, se la scelta è obbligatoria o facoltativa, come conoscere l’elenco completo dei beneficiari, in modo da scegliere quello che ti interessa, come si calcola l’importo donato, dove conoscere gli importi assegnati a ciascun ente, quando arrivano i soldi al beneficiario e infine come funziona l’iscrizione per diventare beneficiario del 5 per mille.

Cos’è e come funziona

Quando il tuo datore di lavoro ti consegna la Certificazione Unica, essa contiene tutte le informazioni sui redditi che hai percepito e sulle tasse che hai pagato. Supponiamo che tu abbia percepito un reddito di 28.000 euro lordi e abbia pagato 3.000 euro di tasse (ossia l’IRPEF – Imposta sul reddito delle persone fisiche).

Nel momento in cui fai la dichiarazione dei redditi, puoi decidere di destinare il 5 per mille a particolari enti che operano per l’interesse pubblico. Quindi, se per esempio hai pagato 3.000 euro di tasse lo scorso anno, puoi destinare a uno di questi enti 15 euro (ossia 3000 / 1000 + 5 => il 5 per mille appunto).

Cosa significa per te? Sulle tue tasche non peserà nulla: praticamente, delle tasse che hai già versato allo stato nel corso dello scorso anno, questa parte lo stato la verserà all’ente che tu scegli come beneficiario. In altre parole, delle tasse che hai già pagato e che sono nelle casse dell’Agenzia delle Entrate, questa piccolissima parte l’Agenzia la gira all’ente prescelto. Tu non devi pagare nulla e non hai alcun impegno.

Obbligatorio o facoltativo

Nel momento in cui compili la dichiarazione dei redditi (tramite modello 730 o Modello Persone Fisiche), nelle ultime pagine è presente la scelta del 5 per mille, insieme a quella del 2 per mille e dell’8 per mille.

Effettuare una scelta non è obbligatorio: puoi tranquillamente lasciare la parte in bianco. Sappi però che scegliere un ente beneficiario non ti costa nulla, non devi pagare alcunché, perché come ti ho spiegato nei passi precedenti, si tratta semplicemente di una somma che lo stato gira all’ente prescelto, somma che lo stato prende dalle tasse che hai già versato. Dunque tu non devi pagare nulla.

Ad ogni modo, non c’è alcun obbligo: se ritieni che non ci sia alcun ente che possa interessarti, puoi anche non effettuare alcuna scelta. In questo caso quindi, i tuoi 2, 5 e 8 per mille rimangono nelle casse dello stato.

Elenco completo beneficiari

Se hai deciso di donare il 5 per mille a un ente, puoi trovare l’elenco completo dei beneficiari sul sito dell’Agenzia delle Entrate, precisamente a questo indirizzo Lista degli iscritti al 5 per mille.

E’ di fondamentale importanza che l’ente a cui desideri destinare il tuo 5 per mille sia presente in questo elenco, altrimenti non riceverà la tua donazione.

Come si calcola

Il calcolo del 5 per mille è molto semplice. Dalla tua certificazione Unica, devi prima ricavare l’IRPEF trattenuta, ossia l’imposta che hai pagato. Ecco come ricavare l’imposta trattenuta dalla CU:

  • Al punto 361 trovi l’imposta lorda;
  • All’imposta lorda devi sottrarre le detrazioni di cui hai eventualmente usufruito. Le trovi dal punto 362 al punto 369 e, per fare prima, il totale delle detrazioni le trovi al punto 374.

Ad ogni modo, l’imposta netta la trovi direttamente al punto 375. Che è la base di calcolo del 5 per mille.

Quindi, una volta trovata l’imposta netta (punto 375 della CU), non devi far altro che questo calcolo:

Imposta netta / 1000 * 5 => importo da destinare al 5 per mille

Supponiamo che tu abbia pagato un’imposta netta di 3.486,5 euro e voglia destinare il 5 per mille a un ente. Il 5 per mille nel tuo caso ammonta a:

3.486,5 / 1000 * 5 = 17,43 euro

L’ente che hai scelto riceverà quindi da parte tua 17,43 euro.

Quando viene pagato

Puoi conoscere la data dei pagamenti direttamente sul sito del Ministero: nel menu a destra intitolato Cinque per mille, scorri la lista in basso e clicca su Anno x elenco dei pagamenti effettuati. Trovi sia l’elenco degli enti beneficiari che gli importi assegnati. Generalmente l’Agenzia delle Entrate inizia a predisporre i pagamenti verso la prima settimana di settembre e termina verso la fine di ottobre.

Come avviene il pagamento

L’Agenzia delle Entrate, sulla base delle dichiarazioni dei redditi dei contribuenti e le rispettive scelte del 5 per mille, trasmette al Ministero dell’Economia e delle Finanze tutti i dati per il calcolo delle somme spettanti. Il MEF dunque, iscrive in bilancio gli importi.

L’ente beneficiario non ha diritto all’importo assegnato se nel frattempo ha cessato l’attività oppure se non opera più nel settore che dava diritto al beneficio.

Importi assegnati

Puoi conoscere l’importo esatto assegnato, direttamente tramite il sito del Ministero: l’elenco è pubblico, quindi può accedere chiunque desideri l’informazione. Una volta entrato sul sito, nel menu a destra intitolato Cinque per mille, scorri la lista in basso e clicca su Anno x elenco dei pagamenti effettuati.

Nella pagina su cui approdi, trovi i vari PDF con l’elenco degli enti beneficiari e gli importi assegnati ad ognuno.

Iscrizione

Il 5×1000 rappresenta uno strumento molto importante per gli enti che operano nell’interesse sociale. Grazia al 5 per mille, possono raccogliere risorse da destinare alla propria attività, ogni anno, sempre se ci sono donatori che effettuano la scelta in dichiarazione dei redditi.

Se sei un ente non profit, per beneficiare del 5 per mille, devi iscriverti alla tua amministrazione di riferimento. Gli enti quindi, non devono iscriversi tutti in un unico elenco, ma ogni ente, in base al suo settore, deve accreditarsi presso l’amministrazione di riferimento.

Ad esempio, gli enti del terzo settore (associazioni, Onlus, ODV…) devo iscriversi al RUNTS e dichiarare di voler usufruire del 5 per mille. Gli enti che operano nella ricerca sanitaria devono accreditarsi presso il Ministero della Salute e così via.