Hai presentato domanda per ottenere l’aiuto economico di 600 euro da parte dello stato, previsto dal decreto liquidità e ora sei in attesa che te lo accreditino sul tuo conto corrente. Oppure ancora non hai presentato domanda, ma intendi farlo al più presto. E quindi ti stai chiedendo quando vengono accreditati questi soldi.

In questa guida completa sul bonus coronavirus per le imprese e liberi professionisti, ti spiego quando arrivano i 600 euro, sia per gli iscritti INPS che per gli avvocati e altri iscritti alla Cassa Forense (questi ultimi infatti hanno qualche problemino in più che aumenta l’attesa), rispondo infine a una domanda che si stanno ponendo in molti: ossia sei 600 euro vanno restituiti o no.

I soldi

Se hai già fatto richiesta di accredito dei 600 euro dedicati alle partite IVA, allora probabilmente ti arriveranno in queste ore. I primi imprenditori e liberi professionisti stanno già ricevendo i soldi sui propri conti correnti. Quindi l’accredito è già iniziato, si tratta di attendere poche ore o al massimo qualche giorno, il tempo che l’INPS accrediti i soldi a tutti.

Le richieste dei 600 euro non sono ancora terminate, quindi se non hai presentato la tua domanda sul sito INPS, puoi ancora farlo. In tal caso i tempi di accredito sono di circa 15 giorni. Se quindi per esempio fai la domanda oggi, devi aspettare all’incirca due settimane per ottenere i soldi che ti spettano.

Cassa forense

La Cassa forense aveva già predisposto tutto per pagare agli avvocati i 600 euro previsti dal decreto liquidità. Infatti, già il 9 aprile tutti gli avvocati e altri professionisti iscritti alla Cassa Forense avevano ricevuto un’email con la richiesta di integrare la domanda.

Avvocati

C’è quindi una distinzione da fare:

  1. Se sei iscritto solo alla Cassa Forense, riceverai i 600 euro nel più breve tempo possibile, entro qualche giorno. Se sei iscritto alla Cassa Forense e anche all’INPS, i tempi si allungano. Come sottolineato da Alberto Oliveti (presidente dell’Adepp – Associazione degli enti previdenziali privati), gli enti preposti stanno ancora analizzando le integrazioni alla domanda, e finché non analizzeranno tutte le informazioni gli accrediti sono bloccati. Procedere con il pagamento, come sottolineato dal presidente, significherebbe rischiare un danno erariale.

Quando vengono pagati

I 600 euro arrivano direttamente sul tuo conto corrente, quello che hai indicato in fase di richiesta dell’indennità. Lo stato in questo caso è stato abbastanza veloce: si temevano che i soldi sarebbero arrivati con ritardo, invece tempo un mesetto e l’INPS ha già iniziato gli accrediti.

I tempi di attesa quindi, sono abbastanza ridotti. Puoi continuare a presentare la tua domanda sul sito INPS. Ci vorranno circa 15 giorni per ricevere l’accredito.

Vanno restituiti

I 600 euro che lo stato sta accreditando sui conti correnti di imprese, società. ditte individuali, liberi professionisti, non vanno restituiti. Si tratta di una specie di contributo a fondo perduto, un aiuto che non devi restituire allo stato.

Lo scopo dell’indennità di 600 euro è quello di aiutare imprese e professionisti in difficoltà, che hanno visto la propria attività sprofondare nella crisi a causa dell’emergenza coronavirus. Purtroppo molti negozi sono stati costretti a chiudere, quindi i ricavi sono praticamente scesi a zero.

Fino a quando si possono chiedere

Non hai ancora richiesto i tuoi 600 euro? È possibile ancora richiederli attraverso i vari metodi messi a disposizione dall’INPS:

  1. Tramite il sito INPS, collegandoti a questa pagina. È chiaro che in questo caso devi essere in possesso del PIN INPS oppure delle altre credenziali previste. Una volta entrato nel sito puoi presentare la tua domanda;
  2. Tramite call center INPS oppure tramite patronato. Se non sei molto esperto con il computer e l’informatica, allora puoi rivolgerti direttamente al call center INPS (chiamando il 803 164 dal telefono di casa oppure il 06 164 164 da telefonino) oppure a un patronato della tua zona.

Una volta inoltrata la domanda, devi solo pazientare, si tratta di un provvedimento di urgenza per aiutare le imprese in difficoltà e pare che i tempi di attesa non siano così lunghi. I primi che hanno presentato domanda, hanno ricevuto i soldi sul proprio conto corrente entro 15 giorni.

I tempi non dovrebbero subire modifiche: entro 15 giorni dalla richiesta ricevi il tuo bonus da 600 euro sul conto corrente. Anzi, i tempi dovrebbero essere piuttosto accelerati visto che il boom di domande è stato proprio i primi giorni, ora invece le richieste sono più spalmate.

Partita IVA

Il bonus di 600 euro, da una parte ha riscosso ampio successo, dall’altro è stato considerato da molti come un flop. Da un lato infatti, molti imprenditori hanno giudicato veramente effimera questa somma di denaro, in quanto è praticamente quasi impossibile per un imprenditore andare avanti se le sue entrate fossero di 600 euro al mese.

D’altro canto però, le richieste al sito INPS sono state tantissime, quindi significa che imprese e professionisti non si sono lasciati sfuggire questa opportunità, seppur si tratti di una somma piuttosto esigua. D’altronde, perché rinunciare a un aiuto dello stato a cui si ha diritto, in un momento di emergenza.

I 600 euro non sono automatici, per ottenerli occorre fare specifica domanda, quindi imprese e professionisti possono decidere se richiederli o no. Indipendentemente dal fatto che siano pochi o meno, meglio non lasciarsi sfuggire nulla, quel poco aiuto da parte dello stato può comunque rappresentare una boccata di ossigeno.

Una boccata d’aria soprattutto per quelle partite IVA che purtroppo non possono contare su dei risparmi accumulati nel tempo, che vivono della propria attività giorno per giorno. Si pensi per esempio a una micro impresa che aveva aperto da poco, dove il titolare ha anche una famiglia a carico a cui provvedere.

L’emergenza coronavirus infatti, ha messo alle strette famiglie e imprese: da una parte i ricavi, le entrate, si sono ridotte se non addirittura azzerate. Dall’altra però le spese continuano a esserci: alimenti, affitto, per non parlare di chi ha un negozio e quindi è costretto a pagare il canone di locazione per un’attività che è chiusa o è stata chiusa per lungo tempo.

Non è da escludere che ci porteremo gli strascichi di questa emergenza per un tempo non breve, nel frattempo è sempre bene essere informati sugli aiuti concessi dallo stato, non solo alle famiglie ma anche alle partite IVA, imprese piccole e più grandi.