Delle tasse che hai pagato lo scorso anno, una parte puoi donarla a degli enti che operano per la collettività. Non hai alcun obbligo di versamento: in pratica delle tasse che hai già versato all’Agenzia delle Entrate, una porte verrà trasferita all’ente da te prescelto, senza ulteriori versamenti da parte tua.

In questa guida completa sull’8 per mille ti spiego cos’è e come funziona, se è obbligatorio o no effettuare una scelta, come si calcola la quota spettante, qual è l’elenco dei beneficiari tra cui puoi scegliere, infine cosa succede se non scegli nessuno.

Cos’è e come funziona

Intorno al mese di febbraio, ogni anno, l’azienda per cui lavori ti consegna la Certificazione Unica, ossia il documento indicante i redditi che hai percepito e le imposte pagate nell’anno precedente. Si tratta dunque dell’IRPEF pagata – Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, che il tuo datore di lavoro ha scalato dallo stipendio e ha versato all’Agenzia delle Entrate per tuo nome e conto.

Per esempio, supponiamo che lo scorso anno tu abbia percepito un reddito lordo di 30.000 euro e abbia pagato 3.000 euro di imposte. Di questi 3.000 euro, puoi decidere di destinare una piccolissima parte a degli enti specifici.

Nel dettaglio, di questi 3.000 euro, puoi decidere di destinare:

  • Il 2 per mille, a un associazione culturale oppure un partito politico;
  • Il 5 per mille, a un ente non profit che operano nell’interesse della collettività;
  • L’8 per mille a un ente religioso.

In pratica quindi, una parte delle imposte che hai già pagato allo stato, possono andare a uno di questi enti, a tua scelta. Questo non significa che tu debba sborsare alcunché: i soldi lo stato li prende da quelli che hai già versato. Dalle imposte che hai già pagato. Lo stato effettua una sorta di rinuncia: una piccola parte delle tasse percepite la gira agli enti prescelti dai cittadini.

In questa guida parleremo dell’8 per mille, mentre se sei interessato agli altri due punti ti consiglio di leggere la guide sul due per mille e quella sul 5 per mille.

E’ obbligatorio o no

Non hai alcun obbligo di effettuare la scelta del 2 per mille, del 5 per mille e dell’8 per mille. Si tratta di una scelta assolutamente facoltativa. Puoi decidere per tutti e tre oppure di non destinare alcunché. Puoi anche decidere per esempio di donare solo il 5 per mille ma non il 2 e l’8 per mille. Insomma come preferisci, non hai alcun vincolo.

Generalmente solo il 50% degli italiani esprime una scelta. Considerando anche che ci sono persone che non fanno neanche la dichiarazione dei redditi: per esempio i pensionati che possiedono solo la pensione, oppure lavoratori che non hanno altri redditi oltre quello da lavoro. Queste persone non sono obbligate a presentare la dichiarazione dei redditi, dunque, se non la fanno, non effettuano neanche la scelta dell’8 per mille. Si parla in questi casi di quote non espresse.

Anche l’otto per mille dell’IRPEF dei contribuenti che non si esprimono, viene distribuito tra tutti i beneficiari, in proporzione alle scelte espresse. I beneficiari dell’8 per mille, come vedremo nel prossimo paragrafo, sono le unioni religiose in Italia. Mentre per quanto riguarda le quote non espresse, la Chiesa Apostolica ha deciso di rinunciare alla quota non espressa, mentre le ADI hanno decido di devolverla allo stato.

Ciò significa quindi che, anche se non esprimi la tua preferenza, il tuo 8 per mille viene comunque distribuito tra tutti i beneficiari, a meno che tu esprima specifica rinuncia. In tal caso il tuo 8 per mille rimane allo stato.

Elenco beneficiari

Puoi decidere di destinare l’8 per mille a uno di questi enti:

  • Stato;
  • Chiesa Cattolica;
  • ADI – Assemblee di Dio in Italia;
  • Chiesa valdese e metodista;
  • Chiese avventiste del settimo giorno;
  • Chiesa evangelica luterana in Italia;
  • Unione evangelica battista d’Italia;
  • Sacra arcidiocesi ortodossa;
  • Chiesa apostolica in Italia;
  • Comunità ebraiche italiane;
  • Unione buddhista italiana;
  • Unione induista italiana;
  • Istituto Buddista Italiano.

La scelta spetta a te. Puoi effettuare una sola scelta.

Come effettuare la scelta

Fare la scelta dell’8 per mille è semplicissimo. Nel modello 730 (oppure il Modello Persone Fisiche), alla fine del documento c’è proprio una pagina dedicata all’8 per mille, con l’elenco di tutti gli enti religiosi sopra menzionati.

Per effettuare la scelta non devi far altro che apporre la tua firma nell’apposito spazio sottostante l’ente. Se per esempio vuoi destinare il tuo 8 per mille alle ADI, devi semplicemente apporre la tua firma nello spazio destinato alle ADI. Null’altro.

Il calcolo dell’8 per mille infatti, non devi farlo tu. Non devi calcolare l’8 per mille e scrivere l’importo sul 730. Devi solo apporre la firma: poi ci penserà lo stato a fare il calcolo e a versare l’importo ai beneficiari.

Come si calcola

Per il due e il cinque per mille, la quota si calcola in base all’IRPEF personale pagata. Quindi, se per esempio hai pagato 3.000 euro di IRPEF e scegli di destinare il 2×1000 a un partito, allora a quest’ultimo andranno 6 euro (ossia 3.000 / 1000 * 2). Lo stesso vale per il 5×1000: se per esempio scegli di destinarlo a una ONLUS, a quest’ultima andranno 15 euro (3.000 / 1000 * 5).

Diverso è il calcolo dell’8 per mille: la quota spettante ai singoli beneficiari si calcola sulla base delle scelte effettuate da tutti i cittadini, in base a questa formula:

dove:

  • qi = quota i-esima;
  • n = numero delle firme i-esime;
  • G = Gettito complessivo donato dai contribuenti;
  • N = numero totale delle firme;
  • i che parte da 1 a 10.

Grazie a questa formula, le preferenze dei cittadini hanno tutte lo stesso peso, a prescindere dall’ammontare del reddito personale.