Quello della separazione è un momento molto delicato non solo per la coppia che mette fine al proprio rapporto, ma anche per i figli, che non di rado si trovano tra due “fuochi”, quando vorrebbero e avrebbero tutto il diritto di vivere pienamente la bigenitorialità, in maniera equilibrata e senza impedimenti.

In questa guida completa sull’alienazione parentale ti spiego cos’è, qual è la definizione data dal Tribunale, quando colpisce uno dei genitori e quando colpisce i nonni paterni o materni, se costituisce un reato, quali sono le sentenze in merito e infine cosa fare se ti trovi ad affrontare una situazione di questo genere.

Cos’è e definizione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 26810/2011, ha definito l’alienazione parentale come il comportamento di un genitore (alienatore) volto a denigrare l’altro genitore (alienato) agli occhi del bimbo. Di solito il genitore che ha questo comportamento è quello con cui il bimbo vive, mentre il genitore vittima è quello che avrebbe diritto di visita.

Lo scopo è quello di stravolgere il modo di vedere del figlio, al punto tale da non voler più avere a che fare con l’altro genitore. Tali comportamenti di denigrazione di solito consistono nel raccontare bugie su infedeltà, tradimenti, abusi, violenze, al punto tale da instillare nel bambino la repulsione nei confronti dell’altro. In questo modo, il bimbo non vorrà più vedere l’altro genitore e l’alienatore adduce come motivazione che è il bambino stesso a non volerlo, quando in realtà è vittima di un raggiro.

La separazione dei genitori è sempre un momento doloroso e, purtroppo, non di rado il rancore tra i due coniugi è forte. In questo frangente, entrambi devono essere consapevoli che i figli hanno diritto alla bigenitorialità, ossia a vivere entrambi i genitori. E’ un diritto che non si può negare. Tant’è che il giudice, nelle separazioni giudiziali, tende sempre a dare l’affido congiunto in modo che anche il genitore non affidatario abbia libera possibilità di visita e incontro con i figli.

Il giudice opta per l’affido esclusivo solo quando ci sono situazioni tali da preferire una gestione controllata delle visite. Nei casi più gravi, il giudice opta per l’affido super esclusivo, escludendo l’altro genitore persino dalla possibilità di prendere decisioni per l’educazione della prole. Ma ripetiamo: si tratta di situazioni abbastanza complesse o addirittura gravi. La scelta migliore, non solo per i genitori, ma per il bambino stesso, è l’affido congiunto e la bigenitorialità piena.

Nonni

in questa situazione a volte, non solo si trovano i genitori, ma anche i nonni. Questo succede quando un genitore denigra i nonni (genitori dell’ex) in modo da da suscitare nel bimbo astio e repulsione verso questi ultimi, al punto tale che il piccolo rifiuta di vederli e persino telefonar loro.

Questo rappresenta una situazione negativa non solo per i nonni esclusi, ma anche per i bambino, che ha tutto il diritto di godere della presenza e dell’amore dei nonni materni e paterni, indifferentemente dalle diatribe che ci sono tra gli adulti.

Reato

L’alienazione parentale ad oggi non rappresenta un reato, nel senso che non c’è un articolo del codice penale che lo sanziona, non è previsto carcere per la parte che lo mette in atto, sebbene alcune forze politiche si siano battute per farlo diventare un reato a tutti gli effetti. Ciò non significa che l’alienazione parentale non sia sanzionata, anzi.

Lo ha stabilito il Tribunale di Milano sezione IX civile decreto 9-11 marzo 2017: il genitore che pone in atto comportamenti alienanti nei confronti dell’altro genitore, è sanzionabile ai sensi dell’ex art. 96 del codice di procedura civile. Ossia, quando un genitore, agisce con mala fede o colpa grave, l’altro genitore può rivolgersi al giudice per ottenere il ripristino della situazione e anche il risarcimento dei danni causati.

Sentenze

Numerose le sentenze che hanno riconosciuto l’alienazione parentale. Tra le ultime:

  • Tribunale di Brescia, sentenza n. 815/2019: il tribunale riconosce al papà l’affidamento della figlia, a causa dell’atteggiamento doloso della mamma volto ad alienare l’ex.
  • Tribunale di Castrovillari, sentenza n. 728/2018: il figlio, dapprima in affido presso la madre, viene collocato in un istituto adeguato al fine di ripristinare il suo riequilibrio psicologico in un contesto neutrale ai due genitori.
  • Cassazione Civile, sez. I, sentenza n. 21215/17: ha sancito che nel giudizio quello che conta è il comportamento del genitore volto ad allontanare il figlio dall’altro. Il giudice in questo caso concede l’affido al padre.

Cosa fare

Ci sono due aspetti da considerare, se stai subendo alienazione da parte del tuo ex partner: quello psicologico e quello legale, a cui adire se non la situazione si aggrava sempre più e non si trova soluzione.

Soluzioni?

Ecco alcuni consigli che potrebbero tornarti utile:

  1. Non cedere alle provocazioni. Sicuramente il tuo ex partner tenterà di provocarti, di farti alterare, arrabbiare, di farti perdere l’equilibrio. E’ qui che devi mostrare la tua forza: cerca di mantenere la calma in ogni occasione, prima di prendere qualsiasi decisione pensaci con calma.
  2. Ricorda che tu sei la parte più forte. Forse non te ne sei accorto, ma lui/lei ti teme. Al punto tale che ha deciso di “utilizzare” vostro figlio per allontanarti: Sa che solo con le menzogne e con la mala fede ha qualche possibilità di allontanarti dal figlio, non ha altri mezzi.
  3. Comportati con tuo figlio come se nulla fosse. Non cercare di essere troppo buono o troppo permissivo con quo figlio per compensare le cattiverie che il tuo ex coniuge dice su di te. Devi dimostrare a tuo figlio chi sei veramente, sii dolce sempre e quando occorre sii autorevole.
  4. Cerca di trascorrere con tuo figlio quanto più tempo possibile e fagli capire sempre quanto tu ci tenga a stare con lui.
  5. Interessati a tutti gli aspetti della sua vita. Non stare con lui solo per andare al parco, mangiare la pizza oppure giocare alla play station, Fatti raccontare tutto: da come va a scuola, dai rapporti con gli insegnanti, gli amici, gli altri fratellini se ci sono.
  6. Non far capire al tuo ex che sei disposto a sottometterti. Sii comprensivo ma non remissivo. Deve capire che non può trovare scuse e impegni ogni volta che devi vedere tuo figlio. Talvolta qualche imprevisto ci sta, ma se diventa una routine, allora potrebbe essere in atto un piano di allontanamento.
  7. Se vedi che tuo figlio inizia a credere al tuo ex, che inizia a allontanarsi, parlane chiaramente con il tuo ex coniuge, se possibile. Cercate di venirvi incontro. Se da parte sua non c’è alcun desiderio di mediare, di trovare un accordo e un punto di equilibrio e vedi che il rapporto tra te e tuo figlio ne sta risentendo gravemente, rivolgiti al tuo legale di fiducia per capire se ci sono i presupposti per una querela. Ci sono tante sentenze che hanno constatato l’esistenza di un piano di alienazione genitoriale e hanno disposto l’allontanamento del minore dal genitore alienante, a favore di quello alienato.