Se stai per arrivare finalmente al traguardo della pensione, forse è arrivato il momento di concederti qualche sfizio, ma purtroppo ti manca la liquidità necessaria. Grazie all’APE volontario puoi ottenere un prestito bancario, garantito dalla tua futura pensione INPS.

In questa guida completa sull’APE volontario ti spiego cos’è e come funziona, i requisiti per ottenerlo, come calcolare l’importo che ti spetta grazie al simulatore online messo a disposizione dall’INPS, cosa fare se stai percependo la NASPI ed infine ti spiego se e quando conviene chiedere l’APE.

Cos’è e come funziona

L’APE volontario, detto anche Anticipo finanziario garantito dalla pensione, è un finanziamento bancario che puoi ottenere alcuni anni prima di andare in pensione.

Le caratteristiche principali di questo prestito sono:

  1. Bancario: non è l’INPS che eroga il prestito, ma una classica banca privata (Unicredit, etc.). Sono banche convenzionate, che hanno deciso di aderire al progetto. L’INPS si occupa solo di fare da garante: nel momento in cui percepirai la pensione, l’INPS addebiterà le rate di rimborso del prestito direttamente sulla pensione;
  2. Garantito: il prestito è garantito dalla futura pensione;
  3. Rateale: la banca non eroga tutta insieme la somma, ma in quote mensili fino al raggiungimento della pensione. Quindi, supponendo che ottieni un prestito di 12.000 euro e vai in pensione tra 12 mesi, la banca ti eroga 1.000 euro al mese per 12 mesi, ossia fino a quando vai in pensione. Al momento della pensione poi, inizia ad addebitarti la rata di rimborso;
  4. Commisurato: la somma ottenibile in prestito non è illimitata, ma calcolata in base alla pensione futura;

Come viene restituito

Una volta ottenuto il prestito bancario, poi dovrai restituirlo in 20 anni (quindi in 240 rate) tramite una trattenuta che l’INPS effettua direttamente sulla tua pensione. L’INPS addebiterà la prima rata già al primo mese di pensione. Una volta terminata la restituzione del prestito, l’INPS erogherà direttamente la pensione piena, senza alcuna decurtazione: non occorre fare alcuna domanda per tornare alla pensione piena, perché una volta che finisce il rimborso del prestito, l’INPS eroga direttamente la somma completa.

Opzione restituzione

Se non ti va di pagare 20 anni di rate, puoi optare per l’estinzione anticipata del prestito:

  • Parziale: restituendo alla banca solo una parte del prestito;
  • Totale: restituendo alla banca tutto il prestito; in questo modo poi percepirai la pensione completa.

Cosa accade se il pensionato muore prima di aver restituito il prestito: in caso di decesso, l’assicurazione è obbligata a restituire il prestito alla banca. L’APE volontario infatti comprende anche un’assicurazione in caso di morte: in questo modo gli eredi o chi ha diritto alla pensione di reversibilità ottiene la pensione completa senza la decurtazione per il rimborso del prestito.

Attenzione

Chiedi maggiori informazioni alla banca, perché in caso di morte, è vero che l’importo prestato non va restituito, ma comunque la banca potrebbe chiedere almeno la restituzione degli interessi.

Requisiti

Possono chiedere l’APE volontario i:

  • Dipendenti del settore privato;
  • Dipendenti del settore pubblico (scuola, sanità, enti locali…);
  • Lavoratori autonomi;
  • Lavoratori assicurati alla Gestione separata.

L’assicurato INPS deve inoltre possedere i seguenti requisiti:

  • 63 anni di età;
  • 20 anni di contributi INPS;
  • Andrà in pensione entro 3 anni e 7 mesi;
  • Avrà diritto a una pensione di almeno 1,4 volte l’assegno minimo;
  • Non ha altre pensioni né assegno di invalidità.

Non occorre cessare l’attività lavorativa: il richiedente può tranquillamente continuare a lavorare, fino alla pensione.

Simulatore

L’importo mensile di prestito richiedibile è pari a 150 euro, mentre l’importo massimo non può superare:

  • il 90% della pensione netta, se andrai in pensione tra meno di un anno;
  • l’85% della pensione netta, se andrai in pensione tra almeno un anno o al massimo due anni;
  • l’80% della pensione netta, se andrai in pensione tra almeno 25 mesi ma non più di tre anni;
  • il 75% della pensione netta, se andrai in pensione tra più di tre anni.

La quota di rimborso mensile dell’APE inoltre, non può superare il 30% della pensione netta.

Supponiamo che andrai in pensione tra 24 mesi ricevendo 2.000 euro netti di pensione. Ottieni quindi un prestito di massimo 85% della pensione, ossia 1.700 euro mensili che la banca ti eroga ogni mese e per due anni, fino a quanto andrai in pensione. L’importo del prestito ottenuto è quindi pari a 1.700 x 24 = 40.800 euro, da rimborsare con rate di massimo il 30% della pensione, nel tuo caso quindi, fino a un massimo di 600 euro addebitati sulla tua pensione futura.

Dichiarazione dei redditi

L’importo dell’APE non forma reddito ai fini IRPEF.

Calcolo importo

L’INPS ha messo a disposizione di tutti un simulatore online per calcolare a quanto ammonterebbe indicativamente il prestito ottenibile e la rata di rimborso. Puoi accedere al servizio tramite questa pagina dell’INPS.

Domanda

Prima di inviare la richiesta di prestito APE volontario devi certificare i tuoi requisiti, ossia dimostrare di avere tutti i requisiti necessari per ottenerlo. Puoi farlo:

  1. Online, sul sito INPS;
  2. Rivolgendoti al patronato o CAF della tua città.

Dopo aver ottenuto questa certificazione, puoi fare domanda all’INPS, tramite il sito INPS oppure sempre tramite un patronato. Una volta che l’INPS accetta la tua domanda, la banca a cui hai chiesto il prestito eroga la prima quota dell’importo il giorno 1 del terzo mese successivo alla domanda. Quindi se hai fatto la domanda a maggio, ottieni la prima quota di prestito il 1° agosto.

NASPI

Se in questo momento sei disoccupato e quindi stai ricevendo la Naspi, puoi chiedere l’APE volontario. Esso infatti è compatibile con l’indennità di disoccupazione, purché sussistano tutti gli altri requisiti (elencati sopra).

L’APE volontario non solo è compatibile con la Naspi, ma anche con l’APE sociale, con la RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata).

Conviene

La risposta immediata è che l’APE volontario conviene innanzitutto a:

  1. Banche;
  2. Assicurazioni.

La banca infatti ti eroga il prestito e quindi tu diventi un suo cliente. Lo stesso vale per l’assicurazione. Inoltre, come sicuramente hai già capito, non ti erogano questo servizio gratis, ma applicando dei costi e dei tassi di interesse.

La regola è quindi la stessa per tutti i prestiti: se hai bisogno urgente di una certa somma di denaro, allora non hai altro modo se non quello di chiedere un prestito, altrimenti, meglio evitare, perché comunque il fatto che sia un prestito richiedibile tramite INPS non significa che ci siano grossi vantaggi: il vantaggio è più per la banca, che si assicura il rimborso grazie all’INPS che addebita le rate sulla tua pensione.

Ci sono comunque dei vantaggi nell’APE volontario:

  1. La deducibilità del 50% degli interessi pagati sul finanziamento;
  2. Per ottenere il prestito non occorre fare ipoteca su immobili: è la tua pensione futura a fare da garanzia.