Se sei rimasto vedovo/a e hai una pensione di reversibilità, alla presenza di determinati requisiti l’INPS ti eroga una somma aggiuntiva della tua pensione: si tratta di un importo minimo, ma se ne hai diritto non c’è ragione di rinunciarci. L’INPS ti erogherà questo importo ogni mese, insieme alla pensione.

In questa guida completa sull’assegno di vedovanza ti spiego cos’è e come funziona, chi ne ha diritto, qual è il limite di reddito previsto per ottenere il beneficio, come richiederlo, i tempi di erogazione da parte dell’INPS, gli arretrati a cui hai diritto, infine come funziona l’assegno per gli eredi.

Cos’è e come funziona

L’assegno di vedovanza INPS, che tecnicamente si chiama assegno per il nucleo familiare ai pensionati, è un aiuto riconosciuto dall’INPS che equivale agli assegni per il nucleo familiare dei lavoratori dipendenti. In questo caso però si tratta di assegni per i pensionati, non per i dipendenti. È quindi una somma integrativa della pensione, così come lo sono gli assegni al nucleo familiare, per i lavoratori dipendenti.

Ai dipendenti, l’assegno familiare lo paga il datore di lavoro, direttamente in busta paga. Poi l’azienda si fa restituire l’importo dall’INPS. Se invece sei pensionato, l’assegno te lo paga direttamente l’INPS sulla pensione mensile, ma non è automatico: devi fare apposita domanda.

Chi ne ha diritto

Se vivi da solo, hai diritto all’assegno di vedovanza, se percepisci la pensione di reversibilità del tuo coniuge defunto e sei inabile al lavoro. È quindi un assegno integrativo della pensione di reversibilità.

Per quanto riguarda l’inabilità al lavoro, l’INPS per verificarla ti sottoporrà a una visita medica, ma se già in passato ti hanno visitato e riconosciuto invalidità al 100% e accompagnamento, allora sei esonerato. Altrimenti, devi chiedere al tuo medico curante di inviare all’INPS il certificato medico di inabilità al proficuo lavoro (tramite modello SS5).

Infine, il fatto di essere vedovo/a non ti da diritto automaticamente all’assegno di vedovanza, bisogna verificare il tuo reddito. Se rientri nel limite reddituale hai diritto all’assegno di vedovanza, altrimenti no.

Limite di reddito

Reddito del nucleo familiareImporto dell’assegno
Fino a 27.889,6752,91 euro
Da 27.889,68 a 31.296,6219,59 euro

Per redditi superiori non hai diritto ad alcun assegno.

In conclusione, l’importo dell’assegno è pari a 52,91 euro oppure 19,59 euro al mese, a seconda del tuo reddito. L’INPS ti accredita la somma insieme alla pensione mensile.

Attenzione

L’INPS potrebbe cambiare i limiti reddituali ogni anno. Per conoscere il limite previsto contatta il call center INPS al numero 803 164 (da fisso) o 06 164 164 (da cellulare), oppure contatta un CAF: ti fornirà l’assistenza necessaria.

Come richiederlo

Puoi chiedere l’assegno di vedovanza nel momento stesso in cui chiedi la pensione, oppure dopo, presentando la cosiddetta domanda di ricostituzione pensione. Puoi inoltrare la domanda tramite il sito INPS, contattando il call center (sopra trovi i numeri di telefono) oppure recandoti presso un CAF, che ti darà tutta l’assistenza necessaria.

Quali documenti servono per l’assegno di vedovanza

Per ottenere l’assegno di vedovanza devi inviare all’INPS l’apposita domanda, corredata di:

  1. Dichiarazione da cui si evince il reddito complessivo familiare;
  2. Autocertificazione da cui si evince il numero dei familiari del nucleo.

Tutti questi documenti puoi farli presso un CAF e lo stesso CAF può aiutarti a inviare la domanda all’INPS, oltre a darti tutte le informazioni in merito.

Arretrati

Una volta che l’INPS ti riconosce l’assegno di vedovanza, il tuo diritto è retroattivo di 5 anni. Ciò significa che se negli anni precedenti ne avevi diritto ma hai richiesto l’assegno solo ora, hai diritto agli arretrati.

Facendo un paio di calcoli, se nei 5 anni precedenti avevi diritto all’assegno ma non lo hai avuto, hai diritto a circa 3.400 euro di arretrati.

Tempi di erogazione

Per quanto riguarda i tempi di erogazione, non ci sono tempi certi. L’INPS cerca di smaltire le domande nel minor tempo possibile. Solitamente nel giro di un paio di mesi l’INPS lavora la domanda e invia finalmente l’assegno nella pensione.

Se dovessero trascorrere più di due mesi e ancora non hai ottenuto il tuo assegno di vedovanza, contatta l’INPS oppure rivolgiti al CAF che ti sta assistendo, per sapere a che punto è la tua domanda, qual è lo stato di avanzamento.

Agli eredi

Se un assicurato muore senza aver inoltrato all’INPS la domanda, il diritto alla prestazione economica rappresenta una parte di patrimonio del defunto, dunque si trasmette agli eredi. In conclusione, gli eredi possono fare domanda all’INPS, che chiaramente prima verifica se risultano possessori dei requisiti previsti per il beneficio (Cassazione sent. n. 22051/2008).

Se il pensionato muore e non ha goduto dell’assegno nonostante gli spettasse, un suo erede appartenente al nucleo familiare può richiederlo per il periodo di spettanza. Può presentare domanda per ottenere l’assegno, il familiare che effettua la dichiarazione di successione in qualità di erede (Inps, circolare n. 190/1992).

Dipendenti pubblici

Sei titolare di pensione di reversibilità perché il tuo coniuge era un dipendente pubblico. Se possiedi determinati requisiti hai diritto anche all’assegno di vedovanza, ossia un’integrazione sulla pensione che va da 52,91 a 19,59 euro, a seconda del tuo reddito.

Hai diritto a questa integrazione, se sei inabile al lavoro. Per avere diritto a questo assegno è necessario dimostrare la tua inabilità al lavoro: se possiedi già un’invalidità civile al 100%, con annesso certificato rilasciato dalla commissione INPS, non ti sottoporrà a una nuova visita.

Se non hai l’invalidità, allora occorre un certificato medico, da chiedere al tuo medico curante: egli si occuperà di trasmetterlo all’INPS. Una volta ricevuto il certificato medico, l’INPS se lo ritiene opportuno può sottoporti a una visita medica da parte di un ispettore dell’istituto.

Ricapitolando: se possiedi la pensione di reversibilità, sei inabile al lavoro e il tuo reddito non supera determinati limiti (nei paragrafi in alto trovi tutti i dettagli), allora puoi chiedere all’INPS l’integrazione della pensione con l’assegno di vedovanza. Per tutte le informazioni e per l’inoltro della domanda puoi rivolgerti a un CAF della tua città: i CAF sono a tua disposizione per aiutarti a compilare la domanda e verificare insieme a te se possiedi i requisiti utili per il beneficio.