Nell’ultimo periodo abbiamo assistiti a un aumento piuttosto considerevole dei prezzi: per questo il governo Meloni ha deciso di aumentare l’importo dell’assegno unico universale, per aiutare le famiglie che hanno bimbi molto piccoli e quelle più numerose.

La legge di bilancio ha previsto per l’assegno unico un aumento del 50 per cento quando sussistono determinati requisiti, in particolare spetta alle famiglie più numerose (con almeno tre figli) e a quelle che hanno bimbi molto piccoli (di età inferiore ai tre anni).

Maggiorazioni

La legge di bilancio 2023 (Legge n.197/2022), ha previsto un aumento del 50 per cento per le famiglie che si trovano in specifiche situazioni:

  • Famiglie con figli di età minore di un anno => aumento del 50% dell’assegno unico;
  • Famiglie con figli di età compresa tra uno e tre anni, ma solo se in famiglia ci sono almeno tre figli e solo se l’ISEE familiare non supera i 40.000 euro => aumento del 50% dell’assegno unico;
  • Famiglie con almeno 4 figli, la maggiorazione forfettaria aumenta del 50%, dunque sale a 150 euro per famiglia (150 per nucleo familiare, non per figlio).

Cos’è l’assegno unico universale

L’assegno unico universale è un importo che l’INPS eroga a tutte le famiglie con figli. Si dice “universale” perché appunto lo percepiscono tutte le famiglie, indifferentemente dal loro stato lavorativo e dal loro stato economico. Se quindi hai un ISEE molto alto, percepisci comunque l’assegno unico.

Quello che cambia, è l’importo: se hai redditi molto alti e un ISEE molto alto, ti spetta l’assegno minimo. Se invece hai un ISEE più basso, ti spetta un importo più alto. Lo scopo della misura, è quindi quello di aiutare le famiglie che hanno figli, a prescindere dalla loro condizione economica, favorendo comunque quelle con redditi più bassi, a cui spetta un assegno più importante.

Come visto nei passi precedenti inoltre, le famiglie con bimbi molto piccoli hanno diritto a delle maggiorazioni, per esempio appunto le famiglie con bimbi fino a un anno (indipendentemente dal reddito) e le famiglie con figli da 1 a 3 anni (in questo caso, per la maggiorazione occorre non superare un ISEE di 40.000 euro e avere almeno tre figli).

Se quindi hai tre figli, di cui uno ha 2 anni, ma il vostro ISEE familiare supera i 40.000 euro, allora non hai diritto alla maggiorazione. Ne hai diritto solo se sussistono tutti questi requisiti: figlio/i di età compresa tra uno e tre anni, ISEE non maggiore di 40.000 euro e presenza di almeno tre figli.

ISEE

Il diritto di percepire l’assegno unico non dipende dall’ISEE o dalla condizione lavorativa/economica dei genitori. Essendo appunto “universale”, spetta a tutte le famiglie, anche a quelle che hanno i redditi più alti. In questo caso però, spetta l’importo minimo.

Quando presenti la domanda per l’assegno unico infatti, puoi inserire il tuo ISEE. Ma non sei obbligato: se non lo inserisci, l’INPS ti eroga l’importo dell’assegno unico più basso, ossia il minimo che ti spetta. In futuro poi, se vuoi, puoi integrare la tua domanda con l’ISEE, e quindi iniziare a percepire l’importo più alto (se ti spetta).

Ma non sei obbligato a presentare l’ISEE, né subito né successivamente: se non lo presenti, semplicemente l’INPS ti eroga sempre l’importo minimo. Ti considera come se avessi un ISEE molto alto e quindi ti eroga l’importo di assegno più basso.

Come viene pagato

L’INPS eroga l’assegno unico figli direttamente sull’IBAN che comunichi jn fase di compilazione della domanda. Ricevi quindi l’importo ogni mese, direttamente sul tuo conto corrente. Se disponi di accesso al sito INPS, ogni mese puoi controllare, nella tua Area Personale, quando avviene l’accredito.