Crescere, per un’azienda, significa espandere i propri orizzonti e i propri obiettivi ed è quello che qualsiasi imprenditore si prefigge. A volte però, gli obiettivi sono frenati dalla mancanza di risorse o strutture: ecco un modo per colmare queste lacune.

In questa guida completa sull’associazione temporanea di imprese ti spiego cos’è e come funziona, a cosa serve, le tipologie previste dalla normativa, come costituirla, quali sono i costi da prendere in considerazione, infine ti fornisco un fac simile di atto costitutivo.

Cos’è e come funziona

L’associazione temporanea di imprese (conosciuta con l’acronimo ATI) è un’unione di più imprese, che decidono di mettere insieme le loro risorse per perseguire obiettivi e cogliere opportunità che probabilmente da sole non riuscirebbero. Si tratta di una collaborazione temporanea.

L’associazione temporanea di imprese rappresenta una forma di joint venture dedicata non solo alla cooperazione tra imprese di importanti dimensioni, ma anche alle imprese di dimensioni più contenute, quindi a piccole e medie che operano nel tessuto italiano. È quindi molto diffusa.

A cosa serve

Supponiamo che ti aggiudichi una grossa commessa. Purtroppo però non hai le risorse sufficienti per far fronte: ti mancano alcune attrezzature, non hai abbastanza personale, ecc.

Questo è il caso ideale per costituire un’associazione temporanea di imprese: ti aggreghi un’altra impresa oppure molteplici imprese, le quali apportano le risorse necessarie e utili per affrontare questa commessa, a cui senza aiuto avresti dovuto rinunciare oppure affrontare costi assurdi!

Se infatti decidi di fare tutto da solo, devi comprare attrezzature, macchinari, assumere personale. E poi al termine di questa commessa, che fine farebbero queste attrezzature e questo personale in più? Ecco allora che un’ATI rappresenta un’alternativa interessante.

L’associazione temporanea tra imprese ha un ulteriore grande vantaggio: ti permette di portare avanti un lavoro insieme ad altre imprese, senza dover creare una vera e propria società, la quale avrebbe costi maggiori e anche un carattere più duraturo.

Appalti pubblici

L’associazione temporanea di imprese rappresenta una collaborazione temporanea tra imprese, limitata a uno scopo: riunire le risorse indispensabili per riuscire ad aggiudicarsi un appalto pubblico. Quando un ente pubblica una gara infatti, richiede ai partecipanti determinati requisiti e caratteristiche.

Le imprese più piccole quindi, potrebbero essere escluse dall’appalto, ma grazie all’ATI hanno la possibilità di aggregarsi ad altre imprese e in questo modo poter offrire all’ente pubblico tutte le garanzie necessarie, partecipare alla gara e perché no, anche aggiudicarsi l’appalto. La normativa è contenuta nel Codice dei contratti pubblici (D. Lgs. n. 50/2016).

Costituzione

Hai avuto una commessa importante e non vuoi rinunciarvi solo perché non disponi delle risorse necessarie. È arrivato il momento di chiedere la collaborazione di altre imprese! Il primo step inizia così: ricerca e contatta altre aziende che potrebbero aiutarti in questo lavoro e inizia a prendere accordi.

Sottoponi alle aziende il tuo programma e, cosa molto importante, stabilisci diritti e doveri di ogni partecipante all’ATI. Bisogna capire chi è disposto ad accettare cosa, ed eventualmente anche fare delle modifiche al programma, laddove possibile, per venirsi incontro e raggiungere l’obiettivo nel miglior modo possibile.

A questo punto, dopo averne discusso tra voi, recatevi dal vostro commercialista o legale, per formalizzare l’atto costitutivo della A.T.I. e nominarne un rappresentante legale del gruppo. Non è obbligatorio che sia un legale o un consulente fiscale a scriverlo, puoi redigerlo anche tu. Nei prossimi paragrafi puoi scaricare un fac simile redatto dalla Regione Emilia Romagna.

Al di là di chi redige l’atto costitutivo (se un avvocato, un commercialista o tu stesso) dovete comunque recarvi presso un notaio per far autenticare l’atto. L’associazione temporanea di imprese infatti, si costituisce per scrittura privata autenticata. Andare dal notaio è quindi obbligatorio (art. 95, co. 5 del D.P.R. 554/99).

Puoi anche evitare il commercialista o l’avvocato e far redigere l’atto direttamente dal notaio, ma in questo caso i costi lievitano, perché il notaio non si limita ad autenticare l’atto ma a scriverlo completamente da zero.

Tutti i partecipanti all’ATI quindi, conferiscono con un unico atto, che praticamente è un mandato con cui danno potere di rappresentanza ad un’impresa “capo gruppo”. Questa azienda capogruppo è quella che rappresenta tutte le imprese partecipanti all’ATI e interagisce con chi ha dato la commessa (stazione appaltante).

Attenzione

I costi della stipula, quindi i costi notarili, sono a carico di tutte le imprese partecipanti, quindi non pagare solo tu come preponente: tutte le imprese devono essere coinvolte nel pagamento.

Costi

Un’associazione temporanea ti costa sicuramente meno in confronto ad altre tipologie di unione (pensa se dovessi costituire una vera e propria società solo per lavoro!). Il costo può andare dai 500 ai 1.000 euro, ma è molto relativo, perché dipende dal numero delle imprese partecipanti e dalla complessità dell’atto. Poi dipende se vi presentate dal notaio con l’atto costitutivo già pronto, come spiegato nel paragrafo precedente, o se lo fate redigere dal notaio stesso.

Suggerimento

Chiedi più preventivi. Contatta più notai prima di decidere a quale affidarti.

Durata

L’ATI dura fino al termine dei lavori.

Fac simile

Di seguito puoi scaricare un fac simile di atto costitutivo dell’associazione temporanea di imprese. Questo fac simile è stato redatto dalla Regione Emilia Romagna:

Tipologie

Le ATI possono scegliere tra tre tipi di struttura:

  1. Verticale, dove il mandatario si occupa delle opere della categoria principale oppure fornisce attrezzature e macchinari principali, i mandanti invece hanno l’onere di portare a termine lavori secondari. Questo tipo di associazione è fattibile solo laddove sia possibile predeterminare i lavori principali e quelli secondari.
  2. Orizzontale, dove tutti i partecipanti all’ATI hanno le stesse competenze e doveri per lo svolgimento del lavoro;
  3. Misto, che è essenzialmente un unione di tipo verticale dove lo svolgimento di lavori di singole categorie o prestazioni si affidano a sub-associazioni di tipo orizzontale.