Per gli autonomi, partite Iva e professionisti, il decreto Aiuti ha pensato a un bonus di 200 euro, erogato a tutti coloro il cui reddito dello scorso anno non ha superato i 35.000 euro lordi. Il bonus spetta quindi a tutti, unica condizione è il non superamento della soglia, non conta l’ISEE familiare, ma il reddito personale.

In questa guida completa sul bonus 200 euro autonomi e partita IVA ti spiego cos’è e come funziona questo bonus una tantum, quando lo ricevi, come richiederlo attraverso il portale ufficiale dell’INPS.

Cos’è e come funziona

Negli ultimi mesi i prezzi sono aumentati su tutti i fronti: complice l’instabile situazione geopolitica, le famiglie italiane hanno dovuto fare i conti con lo stipendio che sembra essere insufficiente.

Il governo ha ideato una misura una tantum, per venire incontro alle famiglie: un bonus una tantum per tutti coloro che prendono meno di 35.000 euro lordi annui.

Se quindi hai un reddito personale che non supera i 35.000 euro lordi annui, hai diritto a questo bonus, pari a 200 euro (art. 32 del D.L. n. 50/2022). Il bonus lo ricevi solo una volta, non ogni mese. Si tratta di una misura erogata solo durante l’estate.

A chi spetta

Il bonus spetta a tutti:

  • Lavoratori dipendenti;
  • Disoccupati percettori di indennità NASPI o Dis Coll;
  • Pensionati, quindi che percepiscono una pensione dall’INPS;
  • Lavoratori autonomi (dunque titolari di partita IVA);
  • Lavoratori domestici (colf, badanti, baby sitter);
  • Cassintegrati a zero ore;
  • Titolari di reddito di cittadinanza.

Quello che conta è avere un reddito non superiore a 35000 euro lordi annui. Per reddito si intende quello personale, non quello familiare, né tantomeno l’ISEE. Ciò significa che il bonus, all’interno di una stessa famiglia, può ottenerlo più di una persona, perché quello che conta è appunto il reddito personale e non quello familiare.

Esempio

Supponiamo ad esempio che la tua famiglia sia composta da te, che sei in disoccupazione NASPI a 1.000 euro al mese e dal tuo coniuge che lavora e percepisce 25.000 euro lordi annui. Entrambi avete diritto al bonus 200 euro. Quindi tu percepirai il bonus 200 euro sull’assegno NASPI, il tuo coniuge lo percepirà sulla sua busta paga.

Pensionati, dipendenti, cassintegrati e percettori di reddito di cittadinanza non devono fare alcuna domanda: il bonus 200 euro arriva direttamente sulla busta paga erogata dal tuo datore di lavoro, sulla pensione, sull’assegno NASPI, cassa integrazione oppure sull’assegno reddito di cittadinanza.

Se quindi appartieni a una di queste categorie, non devi fare alcuna richiesta, perché l’INPS in base ai suoi controlli incrociati conosce già il tuo reddito lordo annuo, quindi se non supera i 35.000 euro ti eroga automaticamente il bonus. Lo stesso vale per il tuo datore di lavoro: conosce il tuo stipendio e sa se accreditarti il bonus.

Diverso è il discorso per i lavoratori autonomi.

Come richiederlo

Se sei un lavoratore autonomo, un libero professionista, titolare di partita IVA, come ben sai non hai un sostituto di imposta che versa le tue tasse, sei tu stesso a versarle. Non hai una busta paga, quindi non c’è nessuno che può anticiparti il bonus 200 euro, come avviene per esempio per i lavoratori dipendenti.

Puoi chiedere il bonus attraverso un patronato, tramite call center INPS, oppure tramite il sito INPS. Ecco come procedere attraverso il portale INPS:

  1. Entra nella tua area personale (tramite SPID, CIE o CNS), vai su “Prestazioni e servizi” -> “Servizi”;
  2. Entra in “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”, dunque scegli la tua categoria e compila il modulo di domanda.

Suggerimento

Entrando con le stesse modalità, puoi verificare in qualsiasi momento lo stato di avanzamento della tua domanda.

Il diritto al bonus spetta sempre considerando il reddito: se il tuo reddito da partita IVA non supera i 35.000 euro lordi annui, allora hai diritto al bonus e puoi presentare domanda. Il reddito di riferimento è quello dell’anno precedente, dell’anno scorso.

Chiaramente, il reddito di quest’anno non puoi già saperlo a priori, essendo un lavoratore autonomo, con partita IVA, puoi fare delle presunzioni, ma non puoi essere certo del reddito che avrai quest’anno. Al contrario di quello che avviene per un dipendente, che sa già precisamente a quanto ammonta il suo reddito ogni anno.

Anche per questa ragione, il reddito di riferimento per autonomi, commercianti e liberi professionisti, è quello dello scorso anno: se nell’anno precedente il tuo reddito non ha superato i 35.000 euro lordi, allora puoi presentare domanda per ottenere il bonus 200 euro.

Una tantum

Il ministero ha deciso di erogare il bonus soltanto una tantum, che significa solo una volta. I lavoratori dipendenti, i disoccupati e le altre categorie di soggetti che percepiscono il bonus tramite sostituto di imposta, lo ricevono entro il mese di luglio, direttamente sulla busta paga, sulla pensione o sull’assegno NASPI, cassa integrazione, reddito di cittadinanza.

Per gli autonomi la questione sarà un po’ più lunga: devi presentare la domanda tramite il sito INPS e attendere che l’istituto avvii l’istruttoria. A conti fatti, non percepirai il tuo bonus 200 euro prima del mese di settembre.