L’affitto costituisce una parte importante della spesa delle famiglie italiane. Quando accadono eventi importanti come la perdita del lavoro, oppure il decesso della persona con un reddito, continuare a pagare regolarmente diventa davvero difficile. Lo stato offre un aiuto concreto alle persone in difficoltà.

In questa guida completa sul bonus affitto ti spiego cos’è e come funziona, cosa dice la normativa in merito, a chi spetta, i requisiti per ottenerlo, come fare domanda, come calcolare l’importo spettante e infine quando viene erogato, dopo quanto tempo ottieni il rimborso dell’affitto pagato.

Cos’è e come funziona

Il bonus affitto (o contributo affitto) è un contributo economico riconosciuto dallo Stato e pagato, tramite il comune, alle famiglie con particolari problemi economici al punto tale da non riuscire a pagare l’affitto.

Lo Stato Italiano ha creato il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione. È un fondo a cui puoi accedere se ti trovi in una particolare situazione critica, per avere un contributo economico, di importo pari alla differenza tra affitto che paga l’inquilino e affitto che pagherebbe con una casa popolare.

Ti faccio un esempio. Se hai stipulato un contratto di affitto con canone di 500 euro, ma a causa di particolari difficoltà ora possiedi i requisiti per una casa popolare per cui pagheresti 300 euro, allora lo stato ti aiuta versandoti 200 euro. In conclusione un modo per dare una casa popolare, o meglio, una casa al costo di una casa popolare, a chi non riesce più a permettersela. Se il Comune non ha case popolari a disposizione, allora aiuta i cittadini così: restituendo la differenza.

Attenzione

L’esempio numerico che ti ho appena fatto è un ragionamento giusto per farti capire come funziona il contributo, perché non è esattamente così: se per esempio hai preso una casa in affitto da 1.000 euro, non aspettarti che il comune te ne paghi 700. Ogni comune prevede importi e modalità di erogazione.

Normativa

Ogni anno il governo si adopera per la manovra finanziaria. E ogni anno, decide quanto denaro destinare al fondo. Dopodiché, tu non puoi accedere direttamente al fondo, ma solo tramite il comune, il quale pubblica un apposito bando, solitamente ogni anno.

Ricapitolando:

  1. Ogni anno la manovra finanziaria decide se e quale importo dedicare al fondo;
  2. Lo stato a questo punto divide le risorse tra le varie regioni, quindi ai comuni;
  3. Ogni singolo comune, in base alla sua realtà, decide le modalità di erogazione del contributo, requisiti e importi, il tutto pubblicato su apposito bando. Per ottenere il bonus, devi quindi fare domanda al Comune.

Suggerimento

Informati presso un CAF della tua città, oppure direttamente in Comune, per sapere se ha indetto un bando per il bonus affitto. Chiedi del contributo ad integrazione del canone di locazione.

Importo

A quanto ammonta. Nei passi precedenti ti ho detto che grazie al fondo puoi ottenere un contributo pari alla differenza tra l’affitto che paghi e l’affitto che pagheresti in una casa popolare. Quindi se per esempio paghi 500 euro e con le tue condizioni economiche potresti avere una casa popolare a 300 euro al mese, con questo bando hai diritto a 200 euro al mese. Più o meno.

Come si calcola il contributo affitto

Ti dico più o meno perché non è esattamente così il calcolo: il comune decide i requisiti e l’importo da destinarti. Ed è anche giusto, perché se per esempio hai preso una casa in affitto da 1.200 euro al mese e ora potresti avere una casa popolare da 200 euro al mese, non puoi pretendere che il Comune ti paghi 1.000 euro al mese.

Quindi tutto va rimodulato secondo necessità, possibilità del Comune e tua situazione attuale. E ogni Comune può decidere quale percentuale di affitto rimborsarti effettivamente, quindi non per forza la differenza tra affitto attuale affitto eventuale di una casa popolare.

Suggerimento

Contatta l’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) del Comune, oppure un CAF per chiedere informazioni sul bando previsto dal Comune, i requisiti e la domanda da presentare.

A chi spetta

Hai diritto al contributo se possiedi tutti i seguenti requisiti:

  1. Sei cittadino italiano oppure straniero in possesso di permesso di soggiorno;
  2. Residenza anagrafica nel Comune dove si trova l’immobile;
  3. Tu e gli altri membri della famiglia non siete proprietari di immobili, né titolari di altri diritti reali su immobili;
  4. Hai sottoscritto un contratto di affitto nel Comune;
  5. Non sei assegnatario di una casa popolare;
  6. Il tuo ISEE complessivo non supera un determinato limite (vedi il bando del tuo Comune);
  7. Se nel nucleo familiare siete proprietari di beni mobili (per esempio auto), il loro valore non deve superare un certo limite.

Suggerimento

Per conoscere i precisi limiti previsti dal comune, consulta l’Ufficio Relazioni col Pubblico del Comune oppure un CAF, oppure semplicemente il sito del Comune.

Domanda

Per accedere al fondo devi presentare domanda presso il tuo comune, consegnando i documenti richiesti. Per conoscere l’elenco preciso dei documenti da portare, consulta il tuo Comune. Per farti un’idea ti dico che sono generalmente questi:

  • Documento di identità;
  • Permesso di soggiorno se sei straniero extracomunitario;
  • Copia del contratto di affitto;
  • Copia della registrazione del contratto presso l’Agenzia delle Entrate;
  • Copia di versamento dell’imposta di registro annuale, oppure, se l’affitto è in cedolare secca, copia della comunicazione di scelta opzione cedolare secca;
  • ISEE (puoi rivolgerti a un CAF per farlo).

Suggerimento

Per l’elenco completo dei documenti da allegare alla domanda, ti consiglio vivamente di leggere con attenzione il bando del tuo comune.

Quando viene erogato

Una volta che consegni la tua domanda in Comune, l’impiegato ti assegna un numero di protocollo. Se hai inviato la domanda online, dovresti avere subito il numero di protocollo, al momento dell’invio. A questo punto non ti resta che aspettare.

Il Comune quindi lavora le domande e infine pubblica una graduatoria. Chiaramente non pubblica nomi e cognomi: in graduatoria sono presenti i numeri di protocollo delle domande ammesse al bonus.

Quando arrivano i soldi. in genere, dalla fine del bando al momento di pubblicazione della graduatoria passano circa 3 mesi. Se non sei presente in graduatoria, secondo te ingiustamente o per errore, puoi presentare ricorso.