Hai intenzione di installare un depuratore d’acqua domestico: bene, è il momento giusto. Grazie agli incentivi statali puoi ottenere il 50% della tua spesa come credito di imposta! Si tratta di un’agevolazione voluta dal governo, per incentivare i sistemi di razionalizzazione d’acqua potabile e l’uso di bottiglie di plastica.

In questa guida completa ti spiego cos’è e come funziona il bonus depuratore d’acqua (che tecnicamente si chiama bonus acqua potabile), l’importo che spetta, come richiederlo, come funziona l’agevolazione per i privati, quali sono i requisiti, le scadenze da rispettare, cosa fare se installi un depuratore in una casa in cui sei l’inquilino.

Cos’è e come funziona

Se installi un depuratore d’acqua hai diritto al 50% di rimborso, riconosciuto come credito di imposta. Se quindi per esempio spendi 500 euro, hai diritto a 250 euro di credito di imposta.

Il bonus spetta per l’acquisto e installazione di sistemi di:

  • Filtraggio, quindi rientrano i depuratori;
  • Mineralizzazione;
  • Raffreddamento o aggiunta di anidride carbonica E290, per intenderci le macchine rendono frizzante l’acqua.

Importo: quanto spetta

Hai diritto a un credito di imposta pari al 50% della spesa sostenuta. Hai diritto al 50% calcolato su un massimo di:

  • 1.000 euro, se sei una persona fisica, senza partita IVA. Hai diritto al 50% di 1.000 euro per ogni immobile ove installi il depuratore. Se quindi per esempio hai due case e in entrambe installi un depuratore ognuno, allora hai diritto a due bonus. Il bonus è così calcolato: supponiamo che tu spenda 800 euro per un depuratore: hai diritto al 50% di credito di imposta, quindi a 400 euro;
  • 5.000 euro se compri e installi un depuratore nella tua azienda, quindi se sei un imprenditore o un socio di società o libero professionista. Il credito spetta per ogni immobile in cui installi un depuratore. Se quindi per esempio la tua impresa ha due sedi e per entrambe compri e installi un depuratore, hai diritto a due bonus. Ad esempio: spendi 800 euro per una sede e 800 euro per l’altra; in tal caso hai diritto a un credito di imposta di 400 euro (per la prima sede) e di altri 400 euro (per la seconda sede).

Per avere diritto al bonus, la fattura deve essere intestata a te, quindi soggetto pagante, proprietario dell’immobile (o affitturario) e beneficiario del bonus devono coincidere. La fattura deve riportare il tuo codice fiscale. La fattura deve essere in formato elettronico. Se la ditta che effettua i lavori, non è tenuta a emettere fattura elettronica (perché per esempio opera in regime forfettario), allora va bene la fattura cartacea, purché riporti il tuo codice fiscale (beneficiario del credito).

Attenzione

Il pagamento deve avvenire con mezzi tracciabili, dunque con bonifico, bancomat, carta di credito o assegno (art. 23 D. Lgs. n. 241/1997).

Come si ottiene il bonus

1. Se sei un privato senza partita IVA, il bonus lo ottieni come rimborso IRPEF. Quindi l’anno successivo a quello in cui hai sostenuto la spesa, devi indicare in dichiarazione dei redditi l’importo speso. Per esempio, se hai speso 500 euro, ti spettano 250 euro di rimborso IRPEF, che ti arriverà in busta paga insieme a tutti gli altri rimborsi IRPEF per le spese sostenute l’anno precedente.

La dichiarazione dei redditi per l’ottenimento del credito, devi farla l’anno successivo. Se quindi spendi 500 euro nel 2023, devi inserire questi 500 euro nella dichiarazione dei redditi del 2024.

2. Se possiedi partita IVA, se quindi hai installato il depuratore per la tua azienda, puoi usare il credito in compensazione delle imposte da pagare, utilizzando il modello F24. Il tuo commercialista potrà aiutarti.

Inquilini: bonus su immobile affittato

Il bonus spetta non solo ai proprietari, ma a chiunque sostenga la spesa su un immobile detenuto con valido titolo. Ciò significa che, se sei un inquilino e decidi di installare un depuratore, pagando di tasca tua (dunque la fattura è intestata a te), allora hai diritto al credito di imposta del 50%.

Come richiederlo

Per ottenere il bonus, ossia il credito di imposta che ti spetta, devi inviare all’Agenzia delle Entrate una specifica comunicazione, attraverso questo modello (qui invece trovi le istruzioni di compilazione). Devi inviarla tramite il sito Agenzia delle Entrate (a cui puoi accedere tramite SPID, CIE o CNS) oppure tramite un intermediario abilitato.

Attenzione: scadenza

Il modello va inviato dal 1 al 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui hai sostenuto la spesa. Per le spese sostenute nel 2023 per esempio, devi inviare il modello dal 1° al 28 febbraio 2024.

Dopo aver compilato il modello, potrai poi inserire le spese in dichiarazione dei redditi (se non hai la partita IVA), tramite il modello 730 o il modello PF. Se invece hai la partita IVA, si occuperà il tuo commercialista di utilizzare il credito di imposta.

Requisiti per i privati

Se sei un privato senza partita IVA, puoi ottenere il bonus depuratore d’acqua. Se installi un depuratore, hai diritto al 50% della spesa sostenuta: lo ottieni direttamente sulla tua busta paga, facendo la dichiarazione dei redditi l’anno successivo a quello in cui hai sostenuto il costo.

Esempio

Nel 2023 spendi 800 euro per un depuratore. Nel 2024 presenti il 730, ottieni 400 euro di rimborso IRPEF.

Hai diritto a tanti bonus quanti sono i tuoi immobili ove compri e installi un depuratore. Se quindi possiedi due case e installi in ognuna di esse un depuratore, hai diritto a un bonus per ogni casa, ossia al 50% del costo sostenuto.

Qui trovi la pagina dell’Agenzia delle Entrate dedicata al bonus acqua potabile.