Hai un bar, un ristorante, un negozio di alimentari? Se usi il POS hai diritto a un credito di imposta da usare in compensazione. In questo modo puoi ridurre il costo del POS stesso, e quindi offrire questo servizio ai tuoi clienti.

In questa guida completa sul bonus POS ti spiego cos’è e come funziona, a chi spetta (anche ai liberi professionisti), come calcolare l’importo spettante, come ottenerlo, come farne richiesta all’Agenzia delle Entrate (con apposita comunicazione) e infine le sanzioni previste in caso di rifiuto di usare il POS da parte di un’attività.

Cos’è e come funziona

Tutti i professionisti (avvocati, commercialisti…) ma anche artigiani e commercianti, ora possono ottenere un rimborso sulle spese pagate per l’uso del POS. Negozi e professionisti infatti, non sono sempre felicissimi di dover usare il POS.

Per il cliente infatti, pagare con il POS non ha costi, è una pura e semplice comodità: non avendo a disposizione contanti, può pagare con la carta di credito, con il bancomat, o con la carta di debito, come per esempio le Postepay o altre prepagate.

Il negoziante invece paga una commissione per ogni transazione effettuata. Ciò si ripercuote automaticamente sui suoi guadagni. Per esempio, supponiamo che paghi l’1,95% di commissione su ogni pagamento effettuato. Se riceve un pagamento di 100 euro, in realtà ne incassa 98,15. Quindi quasi due euro vanno al gestore del POS.

Grazie al bonus POS, professionisti, artigiani e commercianti hanno diritto al 30% di rimborso sulle commissioni pagate per l’uso del POS. Vediamo insieme come calcolare la somma che ti spetta di rimborso e come richiederlo.

Calcolo

Come detto nel paragrafo precedente, hai diritto a un rimborso del 30% sulle commissioni pagate per il POS. Supponiamo che in un anno tu abbia effettuato 100.000 euro di operazioni con il POS, con commissione dell’1,95%.

Hai pagato quindi 1.950 euro di commissioni POS. Di questi 1.950 euro hai diritto al 30% di rimborso, ossia 585 euro. Una somma non ingentissima, ma sicuramente non vorrai mica rinunciarci.

L’importo non fa cumulo con il reddito e non rientra nel calcolo della base imponibile IRAP.

Come ottenerlo

Il bonus POS è praticamente un credito di imposta. Ciò significa che, come nell’esempio sopra, lo stato non ti manda 585 euro di rimborso, ma puoi usare questi soldi per scalare le tasse che hai da pagare.

Supponiamo per esempio che, per lo scorso anno, tu debba pagare 5.000 euro di tasse e le paghi come sempre con modello F24. In questo modello F24 devi aggiungere anche i 585 euro, o meglio, indicarli nell’F24 ma come somma a tuo credito. In totale quindi, grazie a questo credito di imposta paghi non 5.000 euro ma 4.415 euro (5.000 – 585).

Puoi usare il bonus POS solo in compensazione di debiti tributari e puoi usarlo dal mese seguente a quello in cui hai sostenuto la spesa. Quindi se per esempio per il mese di aprile hai speso 400 euro di POS, hai diritto a 120 euro di credito, che puoi portare in compensazione già dal mese di maggio (se hai qualche tassa da pagare a maggio).

Richiesta

Ogni mese, la banca o altro istituto che ti fornisce il POS, è tenuto a inviarti un documento con l’elenco delle operazioni e l’importo delle commissioni che hai pagato. In questo modo puoi conoscere la somma esatta su cui calcolare il 30% di bonus.

Sempre gli istituti finanziari, oltre a comunicare a te l’importo, devono inviare la comunicazione anche all’Agenzia delle Entrate, in modo da dichiarare le commissioni percepite e le altre informazioni necessarie.

Comunicazione

Entro il giorno 20 del mese dopo quello in cui hai sostenuto il costo del POS, per ottenere il bonus devi mandare all’Agenzia delle Entrate l’importo delle transazioni eseguite e quindi il credito di imposta a cui hai diritto.

Tutto ciò puoi farlo tramite il canale telematico dell’Agenzia delle Entrate, oppure può farlo il tuo commercialista. Nella comunicazione bisogna inserire:

  • Numero delle operazioni effettuate nel mese precedente;
  • Importi delle commissioni;
  • Eventuali costi fissi.

Questa comunicazione vale come richiesta del bonus.

A chi spetta

Il bonus POS spetta ai possessori di partita IVA:

  • Artigiani;
  • Commercianti;
  • Professionisti.

A condizione che l’anno prima non abbiano superato i 400.000 euro di ricavi. Se quindi la tua attività supera questa somma, allora non hai diritto al bonus POS. La soglia dei 400.000 euro vale per tutti: artigiani, commercianti e liberi professionisti.

Non conta neanche il regime fiscale che adotti: che tu sia in regime ordinario, semplificato o forfettario, hai diritto sempre al 30% di bonus rispetto alle spese sostenute e sempre purché i tuoi ricavi dell’anno precedente non superino i 400.000 euro.

Hai diritto al bonus a prescindere dalla forma giuridica della tua attività: che si tratti di lavoro autonomo, ditta individuale, società, hai sempre diritto al bonus se usi il POS.

Professionisti

Al bonus possono accedere non solo i negozi, ma anche i liberi professionisti che usano il POS. Quindi accesso a medici, psicologi, commercialisti, avvocati. Tutti coloro che dotano il loro studio di POS possono accedere al credito di imposta.

Anche per i professionisti valgono le stesse regole: credito da usare in compensazione, purché il fatturato dello scorso anno non superi i 400 mila euro. Tutto indipendentemente da regime fiscale e forma giuridica dell’attività.

Sanzioni

Questo bonus ha lo scopo di incentivare l’uso del POS, fornendo un piccolo rimborso dei costi a negozi e autonomi. A coloro che non permettono l’uso del POS alla clientela, si applica una sanzione di 30 euro + il 4% dell’operazione POS rifiutata.

Quindi se per esempio il cliente spende 100 euro e gli rifiuti la transazione POS, rischi una multa di 30 euro + 4% di 100 euro, ossia 34 euro. La multa scatta solo se il cliente sporge denuncia.

Lo scopo è quello di incentivare l’uso del POS. Al giorno d’oggi ci sono ormai tantissimi negozi che lo usano, soprattutto quelli di maggiori dimensioni, mentre c’è ancora qualche remora da parte dei piccoli negozianti. Grazie a questo bonus si tende quindi a incentivarne l’uso a disincentivare il rifiuto dell’uso POS con l’applicazione della multa.

Multa che ricordiamo non è automatica, ma scatta solo con la segnalazione del cliente.