La tiroidite di Hashimoto è una malattia autoimmune dove il proprio organismo attaccata la ghiandola tiroide, e quindi può comprometterne la funzione, anche in maniera grave, a seconda dei casi. Ma le patologie tiroide sono anche altre e possono portare a ipotiroidismo o ipertiroidismo.

In questa guida completa sul bonus tiroide ti spiego cos’è e come funziona, come richiederlo, a chi spetta, quali sono i requisiti per averne diritto, i limiti reddituali previsti, qual è l’iter INPS da seguire, come funziona la visita di accertamento e infine quali sono gli importi di assegno, pensione e indennità di accompagnamento riconosciuta ai casi più gravi.

Cos’è e come funziona

Le malattie della tiroide purtroppo colpiscono una fetta della popolazione e, a seconda dei casi, possono avere complicanze più o meno gravi. Il medico, in base ad esami e analisi, saprà valutare se si tratta di un caso lieve, da tenere solo sotto osservazione, oppure un caso che necessità di interventi e cure più importanti. E se ci sono delle complicanze.

In base alla patologia e alle complicanze, puoi avere diritto a benefici di tipo assistenziale, esenzione del ticket per farmaci e per esami diagnostici, fino, nei casi più importanti, degli aiuti di tipo economico.

Normativa

In questo periodo si sente parlare di bonus tiroide, un aiuto economico pari a circa 500 euro al mese, per chi è affetto da tiroidite di Hashimoto. In realtà non c’è alcun bonus specifico per chi è affetto da tiroidite!

Spesso si fa confusione con l’assegno/pensione di invalidità o con l’indennità di accompagnamento! Quindi, se hai una patologia tiroidea, al punto tale da renderti invalido, allora hai diritto all’assegno di invalidità. Ma perché sei invalido, non specificatamente per la malattia alla tiroide.

Per spiegarsi meglio: se hai una patologia alla tiroide, il tuo medico curante e soprattutto i medici dell’INPS, verificano se questa patologia ti ha portato a una condizione di invalidità. In base alla percentuale di invalidità, hai più o meno diritti o aiuti economici.

Se il caso è abbastanza grave, al punto da non permetterti da deambulare, oppure compiere le classiche operazioni della vita quotidiana (mangiare, vestirsi, ecc.), allora hai diritto anche all’indennità di accompagnamento.

Importo

Giusto per capire quanto ti spetta, ecco a quanto ammontano gli assegni di invalidità e quello di accompagnamento:

  • Assegno/pensione: 286,81 euro;
  • Accompagnamento: 520,29 euro al mese.

Se quindi hai diritto a entrambi, ottieni 807,1 euro mensili.

A chi spetta

Per sapere cosa e quanto ti spetta, devi sottoporti alla visita medica INPS. I medici accertatori, in base alla tua patologia, ti assegnano una percentuale di invalidità. Chiaramente, se hai più patologie, le varie percentuali si sommano.

Ecco i diritti/benefici che ti spettano in base alle percentuali di invalidità riconosciute dall’INPS:

Tabella % di invaliditàBeneficio/agevolazione
Fino al 33%Fino al 33% di invalidità non hai diritto ad alcun beneficio
Dal 33 al 73%Sgravi fiscali e ausilio sanitario
Dal 46%Hai diritto all’inserimento nella lista delle Categorie Protette, per semplificare il tuo ingresso nel lavoro
Dal 66%Esenzione ticket
Dal 74 al 99%A questa percentuali iniziano gli aiuti economici. Hai diritto all’assegno di invalidità civile, che ammonta a 286,81 euro mensili
100%Con il 100% hai diritto alla pensione di inabilità, che ammonta sempre a 286,81 euro mensili (come l’assegno)
Impossibilità di camminare e/o compiere attività semplici come mangiare e vestirsiPensione di 286,81 euro e accompagnamento di 520,29 euro, in totale 807,1 euro mensili

Come puoi notare quindi, con invalidità del 73% hai degli aiuti, ma non hai diritto ad alcun assegno o pensione. Solo a partire dal 74% puoi ottenere i famosi 286,81 euro al mese. La pensione di inabilità infatti, è questa: poco meno di 300 euro al mese. Se poi le condizioni sono molto gravi da rendere il paziente non autosufficiente, si ha diritto anche all’accompagnamento: altri 500 euro al mese circa.

La tabella sottolinea i tre tipi di aiuto economico previsto:

  1. Assegno di invalidità;
  2. Pensione di inabilità;
  3. Indennità di accompagnamento.

Vediamo insieme i requisiti previsti per averne diritto:

1. Assegno di invalidità

Spetta a chi possiede i seguenti requisiti:

  1. Percentuale di invalidità almeno del 74%;
  2. Età non superiore a 66 anni e 7 mesi.

Inoltre, per avere diritto all’assegno, l’INPS considera il reddito personale dell’invalido: se supera i 4.926,35 euro annui, allora non spetta alcun assegno. Spetta solo se ha un reddito inferiore.

2. Pensione di inabilità

Spetta a chi possiede i seguenti requisiti:

  1. Percentuale di invalidità del 100%;
  2. Età non superiore a 66 anni e 7 mesi.

Inoltre, per avere diritto all’assegno, l’INPS considera il reddito personale dell’invalido: se supera i 16.982,49 euro annui, allora non spetta alcun assegno. Spetta solo se ha un reddito inferiore.

Dopo 66 anni e 7 mesi, la pensione si trasforma in assegno sociale e quindi sale a 459,83 euro mensili.

3. Indennità di accompagnamento

Ne hanno diritto solo gli invalidi non autosufficienti, i quali necessitano di aiuto per deambulare e/o mangiare, bere, vestirsi, lavarsi. L’importo è di 520,29 euro al mese.

Come richiederlo

Per chiedere assegno o pensione di invalidità, devi prima di tutto recarti dal tuo medico di famiglia. Parlane con lui, parlagli dei tuoi sintomi e dei tuoi dubbi: ti prescriverà tutti gli esami di accertamento per la tiroidite di Hashimoto.

Una volta ottenuti i referti, li consegni sempre al tuo medico e chiaramente lui avrà una fotografia reale e puntuale della situazione. Quindi saprà già dirti a grandi linee se potresti rientrare in una situazione di invalidità. È chiaro che la certezza la hai solo quando l’INPS si esprimerà, ma il tuo medico saprà darti i giusti consigli.

Se quindi tu e il tuo medico lo ritenete opportuno, il medico invierà subito la domanda di pensione all’INPS. Esatto: se ne occupa personalmente lui, tramite il suo computer, essendo abilitato a questo tipo di richieste.

Dopo qualche settimana o al massimo mese, l’INPS ti invia una lettera a casa, indicandoti ora e luogo in cui effettuare la visita medica con i suoi dottori. Ricorda di portare con te tutti i referti in tuo possesso.

Il giorno della visita, arriverà presto e dopo di questa, dovrai solo aspettare la risposta con la percentuale di invalidità, sempre per posta. Con questa ultima lettera saprai che percentuale di invalidità ti ha riconosciuto l’INPS e se hai diritto alla pensione.