Quello in titolo di stato italiani rappresenta un investimento abbastanza sicuro: il tuo capitale rimane nelle casse dello stato e, a una determinata scadenza ottieni tutto indietro, avendoci anche guadagnato qualcosa. Non tantissimo come potrebbe accadere con un investimento azionario, ma comunque un guadagno interessante.

In questa guida completa su BTP Italia ti spiego cosa sono e come funzionano, soprattutto come funziona l’indicizzazione del titolo, come viene pagata la cedola, quali sono i vantaggi di questo investimento e quali invece sono i contro.

Cos’è e come funziona

I BTP Italia indicizzati all’inflazione italiana, sono dei particolari BTP che ti proteggono appunto dal rischio di inflazione. Prima di spiegarne bene il funzionamento, è necessario capire come funziona invece un classico BTP. Un BTP è un titolo di stato che paga cedole semestrali e, alla scadenza (solitamente dopo almeno quattro o cinque anni) ti rimborsa il capitale investito.

Per esempio, decidi di compare 8.000 euro di BTP a scadenza 5 anni, con cedola semestrale al 4%. Significa che lo stato, ogni sei mesi, calcolerà il 4% su 8.000 euro ti verserà l’importo che risulta da questa operazione. Ogni sei mesi quindi ricevi gli interessi. Dopo 5 anni ti rimborsa gli 8.000 euro. Questo è il funzionamento di un classico BTP.

I BTP Italia invece, sono indicizzati all’inflazione italiana. Vediamo cosa significa.

Come funziona indicizzazione

I BTP Italia sono BTP che coprono dal rischio di inflazione. Come spiegato nel passo precedente, ogni sei mesi lo stato calcola l’interesse sul capitale investito. Riprendendo l’esempio precedente: supponiamo di comprare 8.000 euro di BTP a scadenza 5 anni, con cedola semestrale al 4%. In questo caso però si tratta di BTP Italia, ossia indicizzati.

Lo stato, ogni sei mesi, calcolerà il 4% non su 8.000 euro, ma su 8.000 euro rivalutati secondo l’inflazione. Se quindi per esempio, negli ultimi sei mesi l’inflazione è stata del 6%, allora lo stato rivaluta gli 8.000 euro del 6% -> 8.000 + 6% di 8.000 = 8.480 euro. Infine, il tasso di interesse (pari al 4%) lo calcolo su 8.480 e non su 8.000.

Rispetto a BTP classico dunque, offre un rendimento maggiore in caso di inflazione.

Cosa succede se l’inflazione scende

Un altro aspetto positivo del BTP Italia è che, se il livello dei prezzi scende, ossia l’inflazione è in negativo (tecnicamente si chiama deflazione), lo stato non calcola la cedola su meno di 8.000 euro.

Dunque i BTP Italia proteggono i tuoi risparmi dall’inflazione e anche dalla deflazione, visto che non la considera. In caso di deflazione infatti, lo stato ti paga gli interessi sul capitale nominale, ossia su 8.000 euro, non su un importo inferiore.

Come si calcola la cedola

Ogni sei mesi, lo Stato controlla l’inflazione. Se c’è stata inflazione, allora calcola il tasso di interesse non sul capitale nominale, ma sul capitale rivalutato in base all’andamento del tasso d’inflazione.

Ad esempio, se il tasso è del 2% ed hai comprato 5.000 euro di BTP Italia, la cedola che incassi non è di 100 euro, ma maggiore perché viene calcolata non su 5.000 euro ma su qualcosa in più se c’è stata inflazione. Qui l’ADUC mostra come avviene precisamente il calcolo della cedola.

Pro e contro

Un BTP Italia ha dunque l’indubbio vantaggio di proteggere il tuo investimento in caso di inflazione, che di questi tempi non è poco, considerando che ultimamente c’è stato un aumento importante dei prezzi, dunque un’inflazione abbastanza alta.

Tuttavia,, considera che sui BTP Italia valgono le clausole CACS, che consentono allo Stato di modificare:

  • Data di scadenza del BTP;
  • Calcolo e momento di pagamento delle cedole;
  • Diverse condizioni contrattuali.

Prima di investire in BTP dunque, leggi bene il foglio illustrativo, in modo da essere consapevole di ogni singolo dettaglio.