Il canone RAI è un’imposta che paghi per il possesso del televisore, a prescindere che tu guardi o meno la RAI. Si tratta di una vera e propria imposta di possesso: se hai a casa una tv, sei obbligato al pagamento.

In questa guida completa ti spiego quando e se è detraibile il canone RAI dal 730, come scaricarlo, quali sono le spese che si possono scaricare, come funziona, come presentare la dichiarazione dei redditi in modo da ottenere il rimborso spettante, come fare se invece dal 730 risulta un debito a tuo carico e a favore del fisco.

Come funziona

Il canone RAI è un tributo che devi pagare se possiedi un apparecchio televisivo. Come forse sai già infatti, la presenza nel nome della parola “RAI” non significa che si tratta di un abbonamento per vedere le reti televisive RAI. Devi pagarlo per il semplice possesso della televisione, che tu veda o meno la RAI.

Il canone tra l’altro, lo paghi direttamente nelle bollette dell’energia elettrica. In passato si pagava tramite semplici bollettini postali, da un po’ di anni questa possibilità non esiste più: il canone arriva direttamente in bolletta.

Si può scaricare dal 730

Arriva la primavera e con essa la possibilità (o obbligo, a seconda dei casi) di presentare la dichiarazione dei redditi. Se non hai partita IVA, sei un privato cittadino e hai avuto parecchie spese lo scorso anno, puoi presentare il modello 730 per ottenere un rimborso sulle tasse pagate.

Per esempio, se hai avuto spese mediche, spese scolastiche (per te o i figli a carico), ti spetta un rimborso del 19% delle spese stesse. Quindi, se hai sostenuto 1.000 euro di spese mediche, te ne spettano 190 di rimborso.

Le spese che puoi scaricare con il 730 sono tantissime: da quelle mediche a quelle veterinarie, alle spese scolastiche, per università così come per l’asilo, fino alle spese di trasporto e i costi sostenuti per un funerale. Ti stai dunque chiedendo se lo stesso vale per il canone RAI, se si può scaricare il canone RAI con il 730. La risposta è si e no, a seconda del tuo status:

  • Se sei un privato cittadino, senza partita IVA, non puoi scaricare il canone RAI dal 730. Non c’è alcuna detraibilità purtroppo.
  • Se sei un’impresa invece, un libero professionista, una ditta individuale, una società, puoi scaricare il canone RAI dalla dichiarazione dei redditi.

La detrazione del canone RAI quindi, vale solo per le imprese e non per i privati cittadini.

Cosa puoi scaricare dal 730

Il canone RAI, per un privato cittadino, ammonta a 90 euro l’anno e come hai appena letto, non puoi detrarlo dal 730. Ci sono però tante spese che puoi scaricare, non lasciartene scappare alcuna! A volte infatti, non sapendo cosa è possibile scaricare, si rischia di perdere il rimborso spettante.

Qui puoi leggere una guida su cosa puoi scaricare dal 730. Generalmente, sulle spese da scaricare, spetta il 19% di rimborso. Facciamo un esempio pratico. Supponiamo che l’anno scorso tu abbia sostenuto le seguenti spese:

  • Mediche = 970 euro;
  • Scolastiche = 1.200 euro;
  • Asilo= 900 euro;
  • Spese di trasporto pubblico= 150 euro.

Sono tutte spese che puoi scaricare con il 730. La somma di queste è pari a 3.220 euro. Hai diritto a un rimborso pari al 19% di 3.220 euro, ossia 611,8 euro.

Come arriva il rimborso

Il rimborso arriva semplicemente nella tua busta paga o sulla tua pensione, in genere nei mesi di agosto o al massimo settembre. Dopo aver presentato la dichiarazione dei redditi, non devi fare altro: non devi avvisare né il tuo datore di lavoro né l’INPS (se sei un pensionato).

Fa tutto l’Agenzia delle Entrate: una volta che hai presentato la dichiarazione, è l’Agenzia stessa che comunica al tuo datore di lavoro (o all’INPS) che ti spetta un rimborso. E tale rimborso lo troverai direttamente in busta paga, perché te lo anticipa il datore di lavoro e poi quest’ultimo se o scarica dalle tasse che deve pagare.

Non tutti sanno che esiste la possibilità di scaricare tutte queste spese dal 730. Sono infatti tante le persone che non presentano la dichiarazione dei redditi: non essendo obbligate a farlo (perché per esempio hanno solo un lavoro e nessun altro reddito) preferiscono lasciar perdere questa incombenza, ma non sanno di rinunciare a un rimborso. Che può essere più o meno cospicuo, a seconda delle spese sostenute durante l’anno.

Come presentare la dichiarazione dei redditi

Per presentare la dichiarazione dei redditi, devi seguire alcuni precisi passi:

  1. Durante l’anno devi accumulare, conservare, tutte le ricevute, gli scontrini e le fatture delle spese che puoi scaricare (mediche, scolastiche, ecc.);
  2. L’anno successivo, intorno al mese di febbraio, il tuo datore di lavoro ti rilascia la “certificazione unica”, ossia un documento che riassume il reddito percepito in qualità di lavoratore dipendente e le imposte subite;
  3. Prendi questi documenti (CU e fatture) e altri eventuali documenti che attestano tuoi redditi (per esempio redditi derivanti da affitto, ecc.) e portali a un CAF o un consulente fiscale (ragioniere, commercialista, ecc.). Il consulente presenterà la dichiarazione dei redditi per tuo nome e conto.

Per semplificare e velocizzare ancora di più il processo, puoi optare per la dichiarazione dei redditi precompilata.

Una volta presentata la dichiarazione dei redditi, non devi far altro che attendere l’estate: nel mese di agosto o settembre riceverai il rimborso che ti spetta, direttamente in busta paga o sulla pensione.

Attenzione

Se in base alla dichiarazione risulti a debito, al posto del rimborso sei tu che devi pagare l’Agenzia delle Entrate. Anche in questo caso puoi optare per l’addebito diretto in busta paga o pensione. Il consulente fiscale infatti, una volta che effettua i calcoli e ravvisa che sei a debito, ti chiede se vuoi rateizzare il pagamento oppure procedere con un solo addebito su busta paga/pensione.

Generalmente è a debito chi possiede più redditi. Quindi se per esempio possiedi una casa che hai dato in affitto, oppure dei redditi da capitale oppure hai un secondo lavoro. In questi casi potresti essere a debito con l’Agenzia delle Entrate e dunque dover pagare tu un supplemento rispetto alle tasse già versate.