Il reddito di cittadinanza è la misura lanciata dal governo Conte per contrastare povertà e disoccupazione. Lo scopo non è di natura prettamente assistenziale, poiché il cittadino che lo percepisce deve impegnarsi in politiche attive di ricerca del lavoro, insieme al Centro per l’Impiego competente.

In questa guida completa sulla carta RdC ti spiego cos’è e come funziona, quali sono i requisiti per ottenerla, a chi spetta, qual è l’importo minimo e massimo, come fare domanda e quali documenti servono, quando arriva, quanto dura ed infine cos’è un’offerta congrua di lavoro e quando sei obbligato ad accettarla.

Cos’è e come funziona

Carta RdC, che letteralmente significa Reddito di Cittadinanza, è una carta prepagata con cui il governo M5S-Lega ha deciso di pagare i famosi 780 euro di reddito di cittadinanza. Ciò significa che, se la tua domanda di reddito di cittadinanza viene accettata, non ricevi i 780 euro sul tuo conto corrente o alla Posta, ma direttamente su questa carta prepagata, ogni mese.

Da quando. La carta RdC è attiva a partire dal mese di aprile 2019. Sostituisce il REI, reddito di inclusione, che quindi non esiste più.

Lo scopo della carta RdC è quello di aiutare i cittadini che non riescono a trovare lavoro e sono in condizioni di povertà. Rappresenta un beneficio economico mensile (ricevi una ricarica da 780 euro ogni mese) fino a quando riesci a trovare un lavoro, aiutato dal Centro per l’Impiego.

Attenzione

Se sei un cittadino over 65, o comunque nella tua famiglia siete solo over 65, la Carta di RdC si chiama Pensione di Cittadinanza, e le regole sono le stesse del RdC. Cambia solo il nome.

Requisiti

A chi spetta. Hai diritto alla carta RdC se possiedi i seguenti requisiti:

  1. Cittadinanza italiana o europea, oppure extracomunitario con permesso di soggiorno di lungo periodo.
  2. Residenza in Italia da almeno 10 anni. Il reddito di cittadinanza quindi, spetta non solo a italiani e europei ma anche a stranieri extracomunitari purché vivano in Italia da almeno 10 anni (non frazionati);
  3. ISEE del nucleo familiare minore di 9.360 euro;
  4. Patrimonio immobiliare ai fini ISEE non oltre i 30.000 euro. Nel computo non rientra l’abitazione principale. Quindi, se per esempio hai solo una casa e ci vivi, non hai nessun altra proprietà, allora il tuo patrimonio immobiliare ai fini ISEE è pari a 0, perché appunto la casa principale non rientra nel calcolo;
  5. Patrimonio mobiliare ai fini ISEE non oltre 6.000 euro. Per ogni componente familiare oltre il primo, il valore aumenta di 2.000 euro fino a non oltre 10.000 euro. Quindi, se per esempio in famiglia siete in 4, allora per avere diritto al reddito di cittadinanza puoi avere un patrimonio mobiliare fino a 8.000 euro (6.000 euro per i coniugi + primo figlio e 2.000 euro per il secondo figlio). Se per esempio in famiglia siete in 7, allora per avere diritto al reddito di cittadinanza puoi avere un patrimonio mobiliare fino a 10.000 euro (6.000 euro per i coniugi + primo figlio e 2.000 euro per il secondo figlio e 2.000 euro per il terzo figlio). Oltre il terzo figlio la soglia non aumenta perché l’ISEE massimo è sempre di 10.000 euro; 

    Suggerimento

    Cosa si intende per patrimonio mobiliare. Sono tutti i tuoi possedimenti diversi da case e terreni, quindi per esempio i risparmi che hai sul conto corrente, gli investimenti in azioni, ecc.

  6. Reddito annuo familiare minore di 6.000 euro; se fai richiesta di Pensione di cittadinanza (over 65) allora il limite è di 7.560 euro. Se abiti in una casa in affitto, allora il limite è di 9.360. Il limite di 6.000 aumenta per ogni componente del nucleo familiare e in diverso modo a seconda che sia maggiorenne o minorenne. Nello specifico: per ogni componente oltre il primo, se è maggiorenne allora il limite aumenta di 0,40; se il componente è minorenne allora aumenta di 0,20;

    Esempio

    Famiglia di quattro persone: mamma e papà e due figli, di cui uno maggiorenne e uno minorenne. Il limite reddituale è 6.000 aumentato di 0,2 per il coniuge, di altri 0,2 per il figlio minorenne ed infine di altri 0,4 per il figlio maggiorenne.

  7. Nessuno in famiglia possiede auto immatricolate nei sei mesi precedenti la domanda di RdC (indipendentemente dalla cilindrata); oppure con cilindrata maggiore di 1.600 cc (indipendentemente dalla data di immatricolazione);
  8. Nessuno in famiglia possiede moto con cilindrata maggiore di 250 cc immatricolate nei due anni precedenti la domanda di RdC. Sono esclusi dal computo i motoveicoli per disabili;
  9. Nessuno in famiglia possiede imbarcazioni da diporto.

Attenzione

Figli maggiorenni non conviventi: fanno parte del nucleo familiare solo se hanno meno di 26 anni e sono a carico fiscale dei genitori.

Importo

L’importo del reddito di cittadinanza va da un minimo di 480 a un massimo di 9.600 euro annui, per un importo mensile che va da un minimo di 40 euro a fino a un massimo di 780 euro mensili, ricaricati sulla carta RdC. Non è possibile definire con certezza a quanto ammonterà il tuo Rdc, perché dipende anche dai componenti del tuo nucleo familiare e altri eventuali redditi della tua famiglia, per esempio.

Il RdC parte dal mese successivo a quello in cui hai inoltrato la domanda. Se quindi presenti la domanda a maggio e viene accettata, hai diritto al RdC a partire da giugno. In caso di ritardi nell’accettazione della domanda, alla prima ricarica della RdC troverai anche gli arretrati.

Cosa succede se trovi lavoro

Se trovi lavoro, ma il tuo reddito è inferiore al reddito di cittadinanza che percepisci, allora il nuovo reddito contribuisce al tuo RdC per l’80% e ne viene ridotto.

Esempio

Supponiamo che tu percepisca un RdC pari a 600 euro mensili. Trovi un lavoro part time che ti rende 400 euro al mese. In questo caso l’80% di 400 è pari a 320 euro. Il tuo reddito di cittadinanza viene ridotto di 320 euro e quindi il RdC diventa pari a 280 euro mensili.

Cosa fare se trovi un nuovo lavoro. Se trovi un lavoro da dipendente, non devi fare alcuna comunicazione all’INPS, perché l’INPS sa subito che hai trovato lavoro, in quanto lo comunica l’azienda che ti assume. L’INPS provvede automaticamente ad abbassarti il RdC. Se invece avvi un’attività da autonomo, oppure apri un’impresa, allora devi comunicarlo tu all’INPS entro 30 giorni dall’inizio dell’attività.

Cosa fare in caso di variazione del nucleo familiare. Anche in questo caso devi dare comunicazione all’INPS. Puoi farti assistere da un patronato.

Domanda

Come fare. A partire dal 1° marzo 2019, puoi presentare la domanda a Poste Italiane tramite il modello telematico, ma puoi anche farti assistere da un patronato. Recati nel patronato della tua città, ti diranno quali documenti devi consegnare e compileranno la domanda online per te.

Occorrono i seguenti documenti:

  • Stato di famiglia, per conoscere la composizione del nucleo familiare;
  • Certificazione dei redditi (Cud) oppure il 730;
  • Il Caf ti dirà se ha bisogno di altri documenti;

Una volta compilata la domanda, tramite il modello telematico o un patronato, la riceve Poste Italiane, la quale si occupa di inviare il modulo all’INPS, addetto a verificare la sussistenza dei requisiti.

Quando arriva il RdC. Entro un paio di mesi ricevi a casa una comunicazione scritta con l’esito della tua domanda e tutte le indicazioni per ritirare la carta presso la Posta.

Scarica subito il modulo fac simile PDF per la domanda del reddito di cittadinanza.

Patto per il lavoro

Per ottenere il RdC, ogni componente maggiorenne del tuo nucleo familiare, deve sottoscrivere la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro presso l’ANPAL. Potete farlo direttamente online oppure presso gli sportelli ANPAL.

Con questa dichiarazione, tu e gli altri componenti del tuo nucleo familiare vi rendete disponibili a iniziare un lavoro che il Centro per l’Impiego vi aiuterà a trovare. Il Centro per l’Impiego può anche proporvi corsi di formazione o lavori a beneficio della comunità (misure di politica attiva del lavoro).

Attenzione

Sono esonerati dall’obbligo di dichiarazione gli studenti, gli over 65 e gli invalidi.

Durata

Il reddito di cittadinanza dura un anno e mezzo, quindi per 18 mesi sulla carta RdC troverai l’importo spettante, accreditato ogni mese. Dalla carta puoi prelevare in contanti un massimo di 100 euro al mese. Il resto devi spenderlo tramite la carta stessa, usandola come un bancomat.

Dove si può usare la carta RdC

L’uso della carta RdC è lo stesso della carta acquisti (conosciuta anche come social card). Puoi usarla quindi per comprare nei supermercati che hanno aderito alla convenzione (chiedi al box informazioni del tuo supermercato preferito), per acquistare in farmacia e anche per pagare le bollette. Non puoi usarla per il gioco d’azzardo.

Limite di prelievo. Siccome il limite di prelievo in contanti è di 100 euro al mese, per pagare devi usare la carta, che infatti ha un PIN. Nel momento in cui la ritiri in posta, in una busta chiusa trovi anche il PIN.

Offerta di lavoro congrua

Una volta comunicata al Centro per l’Impiego la tua disponibilità immediata al lavoro, hai l’obbligo di seguire i corsi che l’ufficio ti propone e di accettare anche gli incarichi a favore della comunità. Inoltre, nel momento in cui il centro ti propone un’offerta di lavoro congrua, puoi rifiutare al massimo due volte. Se rifiuti la terza offerta di lavoro congrua allora perdi il RdC.

Attenzione

Se stai usufruendo del reddito di cittadinanza da almeno 12 mesi, a questo punto devi accettare la prima offerta di lavoro ritenuta congrua dal CpI, altrimenti perdi il RdC!

Definizione

Un’offerta si definisce congrua quando:

  • Il posto di lavoro è entro 100 km dalla residenza, se stai ricevendo il RdC da non oltre sei mesi;
  • Il posto di lavoro è entro 250 km dalla residenza, se stai ricevendo il RdC da più di sei mesi;
  • Il posto di lavoro è ovunque in Italia, se hai rinnovato il RdC e purché nella tua famiglia non ci siano minorenni o disabili.

Quindi, per non perdere il beneficio, sei obbligato ad accettare un’offerta di lavoro ovunque in Italia, ma solo hai chiesto il rinnovo del RdC e solo se nella tua famiglia non ci sono né minorenni né disabili.