Il settore dell’industria alimentare è molto importante nel nostro paese: ci sono migliaia e migliaia di addetti ed è fondamentale proteggere un comparto che opera nella lavorazione di prodotti che vanno a finire sulla nostra tavola, sotto le più svariate forme.

In questa guida completa sul CCNL industria alimentare vediamo la tutela previste per questo settore, quali sono i livelli di assunzione e le mansioni, lo stipendio minimo a cui ha diritto il quadro, l’impiegato, l’operaio, le ferie per riposarsi dal lavoro, i termini di preavviso previsti per licenziamento e dimissioni ed infine il periodo di comporto a rispettare in caso di malattia del lavoratore.

Cos’è e contratto

Il CCNL industria alimentare è il contratto collettivo nazionale valido per i lavoratori dei seguenti settori:

  • Lavorazione carni e salumi;
  • Conserve:
  • Farine;
  • Dolci;
  • Alimenti zootecnici:
  • Acque, vini, alcolici, analcolici;
  • Olii e grassi;
  • Zucchero.

Mansioni e livelli

L’art. 26 del CCNL industria alimentare classifica i lavoratori nei seguenti livelli:

CCNL industria alimentare
LivelloMansione
1S QuadriControllano e coadiuvano aree strategiche
1S non QuadriResponsabile del miglioramento delle attività, R&S,
1Amministrativi e tecnici con funzioni di responsabilità
2Lavoratori con funzioni di concetto e con autonomia gestionale
3AAmministrativi e tecnici che coadiuvano team di lavoro
3Amministrativi e tecnici con adeguata preparazione e che lavorano in autonomia
4Amministrativi e tecnici specializzati
5Lavoratori addetti al processo produttivo
6Lavoratori addetti a parti del processo produttivo per il quale non occorrono particolari competente

Tabelle retributive

Per ogni livello, il contratto collettivo prevede una specifica retribuzione. Tale retribuzione di intende come minima, quindi l’azienda può decidere di aumentarla: l’azienda può infatti prevedere le cosiddette condizioni di “miglior favore”, ma non può mai andare al di sotto dei minimi tabellari. Ecco di seguito le tabelle retributive previste:

Scarica subito la tabelle con i minimi contrattuali previsti dal CCNL.

Dimissioni e preavviso

In caso dimissioni, i termini di preavviso dipendono dall’anzianità maturata e dal tuo livello di assunzione, secondo le seguenti tabelle:

Impiegati 1° Livello S e 1° Livelli
Anzianità lavorativaTermine di preavviso
Meno di 2 anni1 mese
Da 2 anni in sù2 mesi
Impiegati di altri livelli
Anzianità lavorativaTermine di preavviso
Meno di 2 anni15 giorni
Da 2 anni in sù1 mese e mezzo
Operai
Anzianità lavorativaTermine di preavviso
Fino a 5 anni24 ore lavorative
Oltre 5 anni e fino a 10 anni44 ore lavorative
Oltre 10 anni60 ore lavorative

Licenziamento

Se è l’azienda a licenziarti, deve rispettare i seguenti termini (raddoppiati rispetto alle dimissioni):

Impiegati 1° Livello S e 1° Livelli
Anzianità lavorativaTermine di preavviso
Meno di 2 anni2 mesi
Da 2 anni in sù4 mesi
Impiegati di altri livelli
Anzianità lavorativaTermine di preavviso
Meno di 2 anni1 mesi
Da 2 anni in sù3 mesi
Operai
Anzianità lavorativaTermine di preavviso
Fino a 5 anni48 ore lavorative
Oltre 5 anni e fino a 10 anni88 ore lavorative
Oltre 10 anni120 ore lavorative

Ferie e permessi

I dipendenti delle industrie alimentari hanno diritto ai seguenti giorni di ferie:

  • 22 giorni lavorativi all’anno, se lavorano 5 giorni a settimana;
  • 26 giorni lavorativi all’anno, se lavorano 6 giorni a settimana;
  • 22 giorni lavorativi all’anno per i dipendenti che viaggiano o i piazzisti (indipendentemente dal lavorare 5 o 6 giorni a settimana).

Prima di prendere le ferie, chiaramente devi accordarti con il tuo riporto diretto, ossia il tuo responsabile, in modo da organizzare le ferie secondo le tue esigenze e secondo le esigenze aziendali, per esempio per coprire i vari periodi estivi alternandoti con i tuoi colleghi o per altre necessità.

Tredicesima e quattordicesima

Ai sensi dell’art. 54 del CCNL hai diritto alle seguenti retribuzioni aggiuntive:

  1. Tredicesima. L’azienda te la eroga alcuni giorni prima di Natale.
  2. Gratifica speciale (o quattordicesima), hai diritto precisamente a 226 ore di retribuzione. L’azienda te la eroga nel mese di giugno.

Comporto malattia

In caso di malattia, usufruisci di specifiche tutele: essendo malato, il tuo posto di lavoro rimane intatto, o meglio, l’azienda può assumere una persona al posto tuo, ma quella persona può occupare il posto solo per un tempo limitato, ossia solo fino al tuo rientro. Quindi, nel momento in cui rientri, il rapporto di lavoro del sostituto si interrompe, oppure, se l’azienda ne ha necessità, può spostarlo presso altro settore o mansione.

Tutto questo però non ha un tempo infinito: ci sono termini precisi entro cui l’azienda deve mantenerti il posto, superato il quale, può anche licenziarti.

Il periodo di comporto libera l’azienda dall’obbligo di conservarti il posto di lavoro. Ciò significa che se decide di licenziarti, non hai alcuna ragione per opporti o pretendere il contrario: l’azienda ha fatto il suo dovere secondo i termini stabiliti dalla legge, dopodiché non ha più alcun obbligo.

L’azienda però, non è obbligata a licenziarti: dunque, se lo ritiene opportuno e in base a specifici accordi che prendete, può decidere di mantenere attivo il contratto, oppure per esempio può decidere di concederti un’aspettativa non retribuita, in modo da permetterti di rimanere a casa e curarti e stare sicuro che il tuo posto di lavoro rimane a te.

Ecco di seguito i periodi di comporto previsti dall’art. 47 del CCNL

Periodo di comporto
Anzianità lavorativaTermine
Fino a 5 anni6 mesi
Oltre 5 anni12 mesi

Sempre all’art. 47, il CCNL prevede una ulteriore specifica tutela in caso di malattie di una certa rilevanza (emopatie e talessemia sistemiche, tumori, uremia cronica). Se, essendo affetto da tale patologia, hai fatto domanda INPS di inabilità al lavoro assoluta (e conseguente pensione di invalidità), l’azienda deve conservare il tuo posto di lavoro fino a quando l’INPS decide di accogliere o rifiutare la tua domanda.

Supponiamo che tu abbia un’anzianità lavorativa di 4 anni, il tuo periodo di comporto quindi è di 6 mesi. Al quinto mese decidi di fare domanda all’INPS per ottenere la pensione di inabilità assoluta al lavoro. In questo caso, anche se trascorrono sei mesi, l’azienda deve mantenere il tuo posto fino a quando l’INPS risponde.

Chiaramente, se l’INPS accetta la tua domanda, l’azienda ti licenzia e tu percepisci la pensione. Se invece l’INPS rifiuta, l’azienda da quel momento non è più obbligata a conservare il posto: può procedere al licenziamento in qualsiasi momento.

Suggerimento

Puoi fare un altro tentativo: domandare un’aspettativa non retribuita, in modo da avere ancora altro tempo di riposo a disposizione.