La cedolare secca è un’imposta “alternativa” che va pagata sui contratti di affitto. In pratica il proprietario dell’immobile, ha la possibilità di scegliere se aderire al regime di tassazione ordinario (e quindi pagare le tasse sul reddito derivante dall’affitto, basandosi sulle aliquote IRPEF) oppure al regime agevolato con cedolare secca.
Il decreto elaborato dal ministro Lupi e approvato dal consiglio dei ministri presieduto da Matteo Renzi, ha dato il via a una serie di agevolazioni fiscali: prima fra tutti la riduzione dell’aliquota della cedolare secca. In passato l’aliquota era già stata ridotta dal 20 al 15%. Con il nuova decreto l’aliquota si riduce di ulteriori 5 punti percentuali e passa quindi al 10%: adesso conviene davvero a tutti aderire a questo regime. Di seguito i dettagli.
Occorre innanzitutto sottolineare, che l’agevolazione riguarda solo i contratti di locazione a canone concordato e per studenti universitari. Per chi stipula un altro tipo di contratto invece, rimane in vigore l’aliquota al 15%. Aderendo alla cedolare secca, inoltre, il proprietario rinuncia all’apprezzamento del canone all’indice ISTAT.
Il proprietario dell’immobile che sceglie di aderire a questo regime agevolato, deve comunicarlo all’affittuario con raccomandata. Possono optare per la cedolare secca solo le persone fisiche, quindi non le attività commerciali o attività nell’esercizio di arti e professioni. L’adesione al regime va dato al momento della stipula del contratto di affitto o al momento di pagare l’imposta di registro (che annualmente versa chi finora ha preferito la tassazione Irpef).
Si punta così, da una parte di aumentare l’offerta di case in affitto a canone ridotto (ma, siamo sicuri che i proprietari di immobili, alla riduzione delle tasse risponderanno con un’altrettanta diminuzione del canone di affitto?) e, dall’altra, a far emergere gli affitti in nero, recuperando, secondo le stime, circa il 5% della base imponibile.
Beneficiano dell’aliquota al 10% non solo i nuovi contratti che saranno stipulati nel 2014, ma anche quelli già in essere. In quest’ultimo caso si avrà uno sconto già in fase di pagamento dell’acconto, in quanto la riduzione è attiva sin da subito.