Aprire una partita IVA significa presentare espressa domanda all’Agenzia delle Entrate e chiedere l’attribuzione di un codice numerico, che appunto identifica in maniera univoca la tua attività, che si tratti di libera professione, ditta individuale oppure società di persone (snc, ss, sas) o società di capitali (srl, spa, sapa).

In questa guida completa sul certificato di attribuzione partita IVA ti spiego cos’è e a cosa serve, cosa contiene questo documento (che è a tutti gli effetti un duplicato), come presentare la richiesta e ottenerlo gratis, come consegnare la domanda di persona, per posta e se è possibile scaricare il certificato dal cassetto fiscale.

Cos’è e a cosa serve

Il certificato di attribuzione partita IVA è un attestato emesso da un ufficio dell’Agenzia delle Entrate, con cui certifica l’esistenza del numero di partita IVA per la tua attività come libero professionista, società, oppure ditta individuale.

E’ un documento che può tornarti utile in vari casi, ad esempio se intendi chiedere un finanziamento in banca, oppure semplicemente per aprire un conto corrente a nome dell’attività: la banca potrebbe richiederti il certificato attribuzione partita IVA e l’iscrizione alla Camera di Commercio.

Cosa contiene

Il certificato attribuzione partita IVA indica i seguenti dati relativi all’attività:

  • Codice fiscale;
  • Numero di partita IVA;
  • Dati del titolare (luogo e data di nascita, codice fiscale, ecc.) o del rappresentante legale;
  • Indirizzo dell’attività;
  • Natura giuridica (se ditta individuale, impresa di persone o di capitali);
  • Codice ATECO.

Gratis

Nel momento in cui apri partita IVA, come ditta individuale o libero professionista, l’Agenzia delle Entrate ti rilascia il certificato di attribuzione partita IVA, che tu puoi conservare. Se non lo trovi più, allora puoi chiedere il duplicato all’Agenzia delle Entrate. Per chiedere il duplicato devi usare il modello AA9/12.

Modello AA/12

Scarica subito il fac simile pdf per la richiesta certificato di attribuzione partita IVA tramite modello AA9/12 e le relative istruzioni di compilazione

Esempio compilazione modello AA9/11

Nel quadro A, devi mettere la spunta su richiesta duplicato del certificato di partita IVA:

Una volta compilato il modulo (devi compilarlo in duplice copia), puoi:

  • Presentarlo presso qualunque ufficio dell’Agenzia delle Entrate, a prescindere dalla tua residenza o da dove ha sede la tua attività;
  • Inviarlo via Posta raccomandata. in unica copia, a un ufficio dell’Agenzia delle Entrate, indipendentemente dalla tua residenza o da dove ha sede la tua attività;
  • Ricorda di allegare copia fronte retro del tuo documento di identità e del codice fiscale;
  • Inviarlo online, tramite il software di compilazione dell’Agenzia delle Entrate;
  • Farlo inviare dal tuo commercialista.

Richiesta online

Come ottenerlo. Come detto nel paragrafo precedente, puoi inviare il modello AA9/11 (richiesta del certificato di attribuzione partita IVA) anche online:

  • Tramite i soggetti incaricati (commercialisti, patronati, ecc.);
  • Personalmente, tramite il programma di compilazione del modello AA9/12. Devi quindi scaricare sul tuo pc il software di compilazione, che ti permetterà di compilare e inviare online il documento, tramite il servizio Fiscotel (se la invii tu stesso) oppure Entratel, se sei un intermediario (commercialista, patronato, ecc.).

Cassetto fiscale

Sei un lavoratore autonomo, libero professionista o hai una ditta individuale e ti serve il codice di attribuzione della partita IVA. Stai pensando di recuperarlo dal tuo cassetto fiscale online, oppure farlo recuperare dal tuo commercialista, sempre tramite il cassetto fiscale a cui gli autorizzi l’accesso.

Purtroppo non è possibile chiedere/ottenere il certificato di attribuzione partita IVA tramite il cassetto fiscale: puoi chiederlo solo compilando il modello AA9/12, consegnandolo a mano, per posta oppure inviandolo online tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate (sopra trovi la procedura e il modulo).

Tuttavia, alcune volte non occorre il certificato di attribuzione partita IVA, ma basta anche una stampa dell’anagrafica risultante sul cassetto fiscale del contribuente. Puoi provare a consegnare questa stampa al soggetto che ti ha richiesto il documento (per esempio la banca a cui chiesto un prestito) e vedere se è è sufficiente.

Duplicato

Quando apri partita IVA, l’Agenzia delle Entrate ti rilascia il certificato di attribuzione. In questo certificato ci sono tutti gli elementi necessari riconducibili alla tua attività, dunque non solo il numero di partita IVA, ma anche il nome del titolare, i suoi dati anagrafici, l’indirizzo dell’attività, il codice ATECO e la natura giuridica.

Se un soggetto ti ha chiesto il certificato, per esempio una banca presso cui intendi aprire un conto corrente a nome della ditta, ma purtroppo il certificato lo hai perso, puoi sempre chiedere il duplicato tramite il modello AA9/12 (sopra, nei paragrafi precedenti, il download del modulo e le istruzioni di compilazione). La richiesta puoi presentarla di persona, per posta oppure online,m attraverso i canali ufficiali dell’Agenzia. Nei paragrafi precedenti trovi il dettaglio della procedura.

Visura camerale

Puoi chiedere il certificato se sei:

  • Il titolare dell’attività;
  • Il legale rappresentante (se si tratta di società o associazioni).

Puoi presentare richiesta anche tramite delega, consegnando al delegato una fotocopia fronte retro del documento di identità e apposita delega scritta.

L’Agenzia delle Entrate, prima di rilasciare il certificato, effettua sempre dei controlli, in particolar modo fa una visura camera, quindi interroga la Camera di Commercio per verificare che il soggetto richiedente il certificato è abilitato, quindi che non sia una persona estranea all’attività ma appunto il titolare, il legale rappresentante o un intermediario abilitato.

Libero professionista

Il libero professionista è un soggetto che decide di mettersi in proprio, che ha un’attività di prestazione di servizi prevalentemente intellettuali di cui usufruiscono terzi clienti. Dunque il libero professionista è un avvocato, un commercialista, un medico. Per lavoratore autonomo invece, si intende una persona che lavora senza subordinazione altrui, quindi per esempio un’estetista, una parrucchiera, un idraulico.

Lavoratori autonomi e liberi professionisti che decidono quindi di mettersi in proprio, aprono la partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate, la quale consegna il certificato di attribuzione. Se hai perso il certificato, puoi chiedere il duplicato all’Agenzia delle Entrate, tramite uno dei canali indicati nei paragrafi precedenti di questa guida (di persona, per posta o online).

Ditta individuale

Per ditta individuale si intende un’impresa a carattere commerciale, quindi se decidi di aprire una ditta, devi chiedere l’attribuzione di una partita IVA e iscriverti anche alla Camera di Commercio, nel Registro delle Imprese.

La ditta individuale rappresenta la forma più semplice di impresa: il titolare è l’unica persona imputabile per gli affari dell’azienda, per i cui debiti risponde non solo con il patrimonio d’impresa, ma anche con le sue proprietà personali (conto corrente, case e auto intestate, ecc.).