La partecipazione a una gara per appalto pubblico, richiedete determinate caratteristiche da parte dell’impresa vincitrice. Deve dimostrare di aver pagato le tasse regolarmente, non avere contenziosi ed essere in regola con il pagamento dei contributi ai dipendenti.

In questa guida completa sul certificato di regolarità fiscale ti spiego cos’è e a cosa serve, come richiederlo, quanto costa, la durata, la validità temporale dei certificato, come richiederlo all’Agenzia delle Entrate (ti fornisco anche il modulo di richiesta e la delega) e infine come funziona in caso di cessione d’azienda.

Cos’è e a cosa serve

Il certificato di regolarità fiscale è un documento emesso dall’Agenzia delle Entrate che attesta che una persona, una ditta o una società, è in regola con il fisco, ha pagato le tasse dovute, non è moroso. Il certificato vale non solo per le persone fisiche e le tasse relative, ma anche per ditte individuali e società, quindi attesta anche la regolarità dei pagamenti di IVA, imposte dirette e indirette.

Il certificato di regolarità fiscale è necessario in varie occasioni, ma soprattutto per partecipare alle gare d’appalto per i lavori pubblici (D.Lgs. 163/2006). La ditta, la società o il libero professionista che desidera partecipare, deve dimostrare di essere in regola con:

1. Il fisco, e lo fa grazie al certificato di regolarità fiscale;
2. I contributi previdenziali, e lo fa grazie al Durc, che appunto attesta la regolarità del versamento dei contributi INPS.

Come richiedere

Durante la prima fase di una gara d’appalto, ossia durante la candidatura, è sufficiente un’autocertificazione della regolarità fiscale (art. 38, co. 2 del D. Lgs. n. 163/2006): l’impresa quindi può, attraverso una dichiarazione sostitutiva, attestare la sua situazione nei confronti del fisco ossia l’assenza o la presenza di irregolarità nei pagamenti.

Attenzione

Nell’autocertificazione devi indicare anche le eventuali condanne per cui hai ottenuto la non menzione.

Di seguito puoi scaricare un modello fac simile autocertificazione, dichiarazione sostitutiva del certificato di regolarità fiscale.

Autocertificazione

All’inizio della gara, per partecipare, non occorre presentare il certificato di regolarità emesso dall’Agenzia delle Entrate, ma basta un’autocertificazione, in cui dichiari di non aver commesso inadempienze in relazione agli obblighi di pagamento imposte e tasse.

Scarica subito il modulo fac simile compilabile WORD della dichiarazione sostitutiva di atto notorio regolarità fiscale.

Attenzione

Una dichiarazione mendace comporta conseguenze penali.

Ricapitolando: per partecipare alla gara basta l’autocertificazione. Dopodiché, se l’ente sceglie te per il lavoro, quindi ti aggiudichi l’appalto, devi chiedere il certificato originale all’Agenzia delle Entrate. Purtroppo la richiesta va presentata di persona, non c’è un modo per richiedere il certificato online. Devi presentarti esattamente all’ufficio territorialmente competente per la tua Partita IVA. A questa pagina puoi trovare l’ufficio competente per la tua zona.

Devi presentarti munito di:

  • Copia fronte retro di un documento di identità;
  • Richiesta scritta del certificato di regolarità fiscale, in carta libera;
  • Modello F23 di pagamento (nei paragrafi successivi trovi come compilare il modello F23 e i relativi codici tributo da indicare).

Modulo richiesta

L’Agenzia delle Entrate non ha disposto un modello fac simile precompilato per chiedere il certificato di regolarità fiscale. Quindi puoi presentare la domanda in carta libera. Per facilitarti, abbiamo predisposto noi un modello fac simile, da scaricare, compilare e stampare.

Nel documento trovi anche la delega: se non puoi recarti tu a chiedere il certificato, puoi mandare una persona di fiducia munita di tua delega firmata (in caso di delega consegna al delegato anche un tuo documento di identità, oltre alla fotocopia).

Scarica subito il modulo fac simile compilabile WORD della richiesta di certificato regolarità fiscale e delega.

L’Agenzia delle Entrate accetta la domanda e assegna alla richiesta un numero di protocollo. A questo punto bisogna attendere. I tempi di rilascio di solito sono di circa un mese dal giorno della richiesta.

Esito

La richiesta si può concludere in due modi:

  • Favorevolmente, cioè attestando che non hai alcuna morosità col fisco;
  • A sfavore, in tal caso elencherà le violazioni che hai commesso in merito al pagamento delle imposte.

Costo

All’Agenzia delle Entrate devi consegnare, oltre alla domanda in carta libera, anche la ricevuta di pagamento modello F23, indicante i seguenti codici tributo:

  • 456T, imposta di bollo pari a 29,24 euro;
  • 964T, diritti pari a 12,40 euro;
  • Codice ufficio ………….. (devi indicare il codice ufficio dell’Agenzia delle Entrate di riferimento).

Il costo per richiedere il certificato regolarità fiscale è quindi pari a 41,64 euro.

Durata

Validità temporale: quanto dura il certificato di regolarità fiscale. La durata è di 6 mesi a partire dalla data di rilascio.

Ciò significa che se l’Agenzia delle Entrate emette il certificato 15 aprile 2021, allora è valido fino al 15 ottobre 2021.

Cessione d’azienda

Quando un imprenditore cede un’azienda, sta cedendo i suoi debiti e i suoi crediti. Tra i debiti aziendali, non ci sono solo quelli relativi all’attività, al pagamento dei fornitori e dei dipendenti, ma anche quelli verso il fisco. Il cessionario, ossia colui che riceve l’azienda, è responsabile in solido con il cedente per i debiti fiscali e le violazioni:

  • Commesse durante l’anno di cessione e nei due anni antecedenti.
  • Contestate durante l’anno di cessione e nei due anni antecedenti anche se relative a violazioni compiute in anni passati.

Esempio

Il cessionario acquisisce l’azienda nel 2021. Con il cedente è responsabile in solido per le violazioni fiscali compiute nel 2021, 2020 e 2019. Non solo: è responsabile anche per violazioni compiute negli anni precedenti, per esempio nel 2018, se l’Agenzia delle Entrate le ha notificate tra il 2019 e il 2021.

Il cessionario (ossia colui che compra/riceve l’azienda), per evitare brutte sorprese, può chiedere al cedente il certificato di regolarità fiscale, tramite il quale accerta l’assenza di contestazioni, violazioni e carichi pendenti.