A volte è proprio l’ambiente di lavoro a determinare uno stato patologico. E questo l’INAIL lo sa: ci sono infatti delle specifiche patologie (cosiddette “malattie tabellate”) per le quali l’INAIL riconosce automaticamente il nesso causale con l’attività lavorativa. Tutto però, deve partire da un regolare certificato medico.

In questa guida completa sui certificato per malattia professionale ti spiego cos’è e come funziona, qual è il costo, chi lo rilascia, cosa si intende per medico curante, infine cosa si intende per malattie tabellate e malattie non tabellate e le differenze con l’iter per il riconoscimento dell’indennità INAIL.

Cos’è e come funziona

Il certificato medico per malattia professionale, è un documento necessario per avviare l’iter di riconoscimento della patologia e per ottenere le indennità INAIL (art.53 del D.P.R.1124/65). Se ritieni di aver contratto una malattia a causa del tuo lavoro dunque, per avviare l’iter di riconoscimento devi obbligatoriamente avere un certificato medico.

La prima cosa da fare quindi, in caso di malattia professionale, è recarsi dal medico curante, il quale emette un certificato medico con la diagnosi. Il certificato non indica che si tratta di malattia professionale, quello sarà l’INAIL a deciderlo: questo certificato, semplicemente, indica la patologia contratta.

Cosa contiene il certificato medico:

  • Dati del lavoratore;
  • Indicazione della patologia e delle potenziali cause.

Il medico invia una copia al datore di lavoro e ne consegna una copia anche al lavoratore.

Il datore di lavoro, una volta ricevuto il certificato, deve inviare denuncia all’INAIL entro 5 giorni (conteggiati a partire dalla data di ricevimento del certificato). Se il datore di lavoro non vi provvede, rischia pesanti multe (in questo caso, al suo posto può essere direttamente il lavoratore a inviare il certificato all’INAIL).

Attenzione

Malattia professionale dopo licenziamento: se il lavoratore non è più presso quell’azienda, può essere egli stesso a inviare il certificato all’INAIL.

Chi lo rilascia

Il certificato medico di malattia professionale lo rilascia il medico curante. Dunque può essere:

  1. Il medico di famiglia;
  2. Oppure un medico specialista del SSN;
  3. Oppure il medico ospedaliero, se il lavoratore viene ricoverato.

Chi presenta la denuncia INAIL

Il certificato di malattia professionale lo emette il medico, ma la denuncia non la presenta il medico, bensì il datore di lavoro. Il dottore infatti, una volta emesso, lo trasmette all’azienda. Quest’ultima ha l’obbligo di inviare il certificato all’INAIL entro 5 giorni.

Costo

Il certificato medico per malattia professionale è gratuito. I medici curanti non possono chiedere alcun compenso nel momento in cui erogano tale certificato.

La gratuità del certificato non è solo una consuetudine, è proprio la legge a vietare che il medico percepisca alcun compenso dall’assistito: lo vieta la legge n. 833/78 all’articolo 57, ultimo comma.

Medico curante

La legge stabilisce che sia il medico curante a rilasciare il certificato medico di malattia. Come medico curante si intende:

  • Il medico di famiglia;
  • Un medico specialista;
  • Il medico competenza dell’azienda (in base ai casi, è l’azienda stessa che deve avere un medico a disposizione dei lavoratori);
  • il medico del pronto soccorso;
  • Il medico ospedaliero, in caso di ricovero.

Chiunque di questi medici, nel momento in cui rileva una malattia per la quale ci sia anche solo il sospetto di una causa collegata al lavoro, deve rilasciare il certificato di malattia professionale. E deve farlo anche se la malattia non comporta uno stato di inabilità (temporanea o permanente) al lavoro.

Il primo certificato medico di malattia professionale è il documento che permette all’INAIL di avviare le pratiche.

Malattie professionali tabellate e non tabellate

La malattia professionale è una patologia causata dall’ambiente e/o dalle condizioni di lavoro. L’INAIL divide le malattie professionali in tabellate e non tabellate.

Le malattie professionali tabellate:

  1. Sono indicate nelle tabelle INAIL;
  2. Sono provocate da lavori indicati nelle tabelle;
  3. Vengono denunciate entro X tempo (previsto nelle stesse tabelle).

Se quindi contrai una malattia professionale X, questa malattia si trova nella tabella INAIL, ma viene denunciata oltre tempo, purtroppo potresti non aver diritto all’indennità INAIL.Quali sono i vantaggi delle tabelle

Se contrai una malattia “tabellata” non hai l’onere di dimostrare che quella malattia derivi dal lavoro. E’ l’INAIL stesso che lo riconosce: riconosce sin da subito come quella sia una malattia causata dal lavoro. Si presume dunque, che sia stato il tuo lavoro a causare quella malattia.

Malattie professionali non tabellate

Se contrai una malattia non tabellata, significa che l’INAIL non riconosce quella patologia come automaticamente causata dalle condizioni di lavoro. In questo caso l’onere della prova ricade su di te: devi dimostrare di aver contratto quella malattia a causa del lavoro svolto.

Si tratta di una situazione dunque più difficile, più complicata da dimostrare, ma non impossibile. Una volta dimostrato il nesso causale, anche in questo caso l’INAIL può riconoscere il trattamento economico previsto.