Abbiamo effettuato una prestazione di tipo occasionale e ci é stato chiesto di emettere una ricevuta con ritenuta d’acconto, poichè non abbiamo partita IVA e quindi non possiamo emettere fattura? Come si paga e come si calcola la ritenuta d’acconto? Che percentuale occorre considerare? Il 4%, il 10% o il 20%?

Se non siamo titolari di partita IVA ed effettuiamo una prestazione occasionale, possiamo dichiarare il guadagno attraverso una nota/notula di collaborazione occasionale, dove saranno indicati i nostri dati, l’importo lordo, la ritenuta d’acconto e l’importo netto. Vediamo come calcolare la ritenuta d’acconto e un fac simile di nota da scaricare e compilare.

Come si calcola la ritenuta d’acconto

Supponiamo di aver effettuato una prestazione occasionale per un importo lordo di 500 euro. Il committente ci dice che quel compenso é da considerarsi lordo. Dobbiamo quindi calcolare la ritenuta d’acconto.

Gli importi da inserire nella notula sono quindi i seguenti:

500 euro importo lordo
100 euro ritenuta d’acconto al 20% (poiché il 20% di 500 é pari a 100)
400 euro importo netto da corrispondere al collaboratore.

Chi dovrà versare la ritenuta d’acconto al Fisco? Dovremo farlo noi? Assolutamente no: é il committente (datore di lavoro) che si occuperà di versare la ritenuta d’acconto al fisco: egli infatti la trattiene dal nostro compenso e la versa all’Erario, per nostro nome e conto (ecco perchè il datore di lavoro prende il nome di sostituto d’imposta). A questo link un fac simile ricevuta per prestazione occasionale.