Condòmini e amministratori: il rapporto non é quasi mai idilliaco, anzi. non di rado i proprietari degli immobili possono avere dei dubbi sul comportamento o la corretta gestione dell’amministratore condominiale e volerlo cambiare. Quest’ultimo, da parte, sua, può trovarsi a dover gestire condòmini non sempre rispettosi delle regole.

I casi sono tanti, ma portano spesso allo stesso epilogo: le dimissioni o il licenziamento dell’amministratore. Laddove non riesce a crearsi un rapporto di fiducia quindi, vediamo in quali casi, quando e come licenziare (revocare) l’amministratore di condominio.

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Come licenziare un amministratore condominiale

FASE 1. Richiesta di convocazione dell’assemblea straordinaria

La richiesta può essere fatta da qualsiasi condòmino, inviando lettera all’amministratore stesso, nella quale dovrà essere sottolineato l’ordine del giorno (ossia la revoca dell’amministratore e l’eventuale nomina di uno nuovo). L’amministratore quindi dovrà provvedere a convocare l’assemblea. Se l’amministratore non vi provvedere, i condòmini possono autoconvocarsi decidere autonomamente. Non è ammessa la revoca dell’amministratore in modalità extra-assembleare.

FASE 2. Assemblea straordinaria: decisione di revoca

Durante l’assemblea si discuterà quindi l’ordine del giorno, ossia la revoca dell’amministratore. L’amministratore può essere revocato in qualsiasi momento durante il suo incarico (art. 1129 c.c.), purchè la decisione assembleare riporti il voto della maggioranza dei presenti all’assemblea (numero che non deve essere minore di un terzo dei partecipanti al condominio, art. 1136, quarto comma, c.c.). E’ quindi buona norma, per far si che l’assemblea abbia un risultato, che i condòmini si organizzino prima dell’assemblea, per evitare che si presentino poche persone e si abbia quindi un quorum inferiore, non valido e che renderebbe la decisione annullabile e impugnabile.

FASE 3. Nomina del nuovo amministratore

Non c’è una norma che indichi l’obbligo di nominare subito il nuovo amministratore, tuttavia, è sempre meglio che venga nominato contestualmente, ossia nella stessa assemblea di revoca. In questo modo, i condòmini potranno troncare i rapporti il più velocemente possibile e il nuovo amministratore potrà occuparsi sin da subito delle pratiche.