Dal 1/1/2010, i ricorsi al giudice di pace non sono più gratis, ma occorre pagare un contributo unificato, il cui importo parte dai 30 fino ai 1.100 euro (L. 23/12/2009, n. 191, nota anche come finanziaria 2010, art.1 comma 212). Lo scopo evidente dell’introduzione di questa norma, é quello di disincentivare l’altissimo numero di ricorsi, introducendo questa nuova tassa.

In questo modo infatti, non conviene più presentare ricorso al giudice di pace per piccoli importi. Se per esempio supponiamo di voler presentare ricorso per una multa di 30 euro, tra contributo unificato, spese di notifica, benzina, etc. si fa prima a pagare la multa. Per le somme più importanti invece, é sempre possibile presentare il ricorso. Di seguito vediamo come ricorrere al giudice di pace e come e dove si paga il contributo unificato.

Giudice

Come pagare contributo unificato giudice di pace

Il contributo unificato può essere pagato in tre modi:

1. Pagamento con modello F23, da pagare presso un ufficio postale o in banca, inserendo il codice-tributo “941T”.

Nello specifico, nel modello F23, nella sezione relativa ai dati anagrafici occorre indicare:

– nel “campo 4”, codice fiscale e dati dell’attore,
– nel “campo 5”, codice fiscale e dati del convenuto.

Nella sezione relativa ai dati del versamento occorre indicare:

– nel “campo 6”, il codice dell’ufficio giudiziario adito, tale codice si può reperire presso le banche, gli uffici postali e sul sito dell’Agenzia delle Entrate;
– nel “campo 7″.” il codice catastale del comune in cui è ubicato l’ufficio del Giudice di pace. Per esempio occorre indicare il codice F839 per il comune di Napoli, il codice F205 per il Comune di Milano, il codice H501 per il Comune di Roma. A questo link dell’Agenzia delle Entrate, tutti i codici catastali dei comuni italiani.
– nel “campo 11”, il codice-tributo “941T”, appunto relativo al Contributo unificato.

2. Pagamento con modello di c/c postale. Tramite bollettino postale (precompilato, si può chiedere direttamente in posta):

– come beneficiario occorre indicare il conto corrente postale n. 57152043, intestato alla “Sezione di tesoreria provinciale di Viterbo”;
– nell’intestazione occorre inserire i dati dell’attore;
– nel riquadro sottostante i dati del convenuto;
– nello spazio dove c’è scritto “causale del pagamento del Contributo unificato spese atti giudiziari D.P.R. n. 126/2001”, occorre indicare anche il codice fiscale dell’attore/ricorrente, l’ufficio giudiziario adito.

3. Pagamento in tabaccheria. Basta recarsi in tabacchino e chiedere, come causale del pagamento, il contributo unificato per le spese degli atti giudiziari. Il tabaccaio consegnerà, dopo il pagamento, una ricevuta e un’apposita pellicola adesiva composta da due parti divisibili: quella superiore da conservare e quella inferiore da incollare sul modello di ricorso, reperibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.