Hai costruito casa senza tutti i permessi richiesti da parte del comune? Hai occupato suolo non edificabile con un garage? Hai evaso il fisco trasferendo parte dei tuoi introiti all’estero? Hai paura di venire scoperto e di doverne pagare le conseguenze legali ed economiche? Quello che farebbe al caso tuo sarebbe un condono fiscale.

In questa guida completa sul condono fiscale ti spiego come funziona, quando è avvenuto l’ultimo e cosa ha riguardato, quali sono le leggi relative, quando si pensa che verrà fatto il prossimo dall’attuale governo e quali sono tutte le tipologie possibili. Non disperare, a breve potresti avere questa possibilità.

Cos’è e come funziona

Il condoni fiscale è la possibilità, prevista dalla normativa italiana, di regolarizzare delle irregolarità tributarie commesse in passato, in maniera abbastanza semplice, poco costosa e senza troppe conseguenze. Aderendo al condono, tutte le irregolarità vengono cancellate. In cambio, l’Agenzia delle Entrate chiede il pagamento di una piccola penalità, molto più bassa rispetto alle sanzioni previste in via ordinaria.

In alcuni casi, la legge stabilisce l’annullamento delle irregolarità senza nessuna sanzione, neanche minima. Ma siccome lo scopo del condono, spesso, è quello di far cassa, è previsto il pagamento di una mini-sanzione. In questo modo, il contribuente si mette in regola con il fisco, con poco; lo Stato invece incassa somme che altrimenti non avrebbe incassato.

Attenzione

Aderire al condono fiscale non è obbligatorio. Se hai commesso delle irregolarità tributarie, puoi decidere liberamente di “autodenunciarti” all’Agenzia delle Entrate, aderire al condono e pagare solo una piccola penalità. Ma non sei mai obbligato ad aderire. Se scegli di aderire, metti a posto la tua posizione e puoi stare tranquillo, ma se non la regolarizzi e in futuro l’Agenzia delle Entrate ti scopre, a quel punto non potrai più aderire al condono.

Quando l’ultimo

Nel 118 d.C. l‘imperatore Adriano decretò il primo grandissimo condono fiscale della storia: con un solo atto cancellò tutti i debiti tributari dei residenti nell’Impero Romano, da lì ai sedici anni precedenti. Da allora, non c’è più stato un atto di tale generosità, ma si possono ricordare i seguenti ultimi condoni in Italia:

  • Nel 2003, con il governo Berlusconi. Fu un condono di tipo edilizio e fiscale: permetteva di regolarizzare sia posizioni fiscali irregolari, che abusivismi edilizi. Fu chiamato “condono tombale”;
  • Nel 2009, con il governo Berlusconi. Fu chiamato scudo fiscale e aveva lo scopo di richiamare in Italia i capitali irregolarmente detenuti all’estero.
  • Mini condono del 2017. Non è un vero e proprio condono, ma l’opportunità, per gli aderenti, di chiudere le liti fiscali pendenti contro l’Agenzia delle Entrate.

In particolare, il condono del 2009 si applicava ai seguenti reati:

  • Dichiarazione fraudolenta;
  • Dichiarazione infedele o omessa;
  • Distruzione o occultamento di registri contabili.

Chi aderiva, aveva due possibilità:

  1. Rientrare i capitali illegittimamente detenuti in Paesi Europei o Extraeuropei;
  2. Mantenere i capitali all’estero, ma regolarizzandoli (quindi inserendoli in dichiarazione dei redditi).

La sanzione minima prevista era pari al 5% su tutti i capitali esteri rientrati o regolarizzati.

Legge

Il Decreto Legge n. 50 del 24/04/2017, ha previsto la possibilità di chiudere non le irregolarità fiscali vere e proprie, ma i ricorsi presentati in tribunale contro l’Agenzia delle Entrate. Lo scopo è quello di smaltire il sovraffollamento delle cause fiscali nei tribunali italiani e, allo stesso tempo velocizzare i tempi di incasso, tramite un compromesso. Chi rinuncia a portare avanti la causa giudiziale, ottiene un importante sconto su:

  • La sanzione, precisata nell’atto in primo grado;
  • Gli interessi per il ritardo dell’iscrizione a ruolo. Si pagheranno gli interessi solo fino ai 60 giorni successivi la ricezione dell’avviso di accertamento.

Il termine ultimo per inoltrare domanda di rottamazione della lite, è fissato al 30 settembre 2017, salvo ulteriori proroghe.

Attenzione

Rinunciando alla causa in tribunale, elimini completamente la possibilità di ottenere una sentenza del giudice a tuo favore. Allo stesso tempo però, sveltisci i tempi e paghi solo una piccola parte delle sanzioni dovute. È quindi un’alternativa da valutare solo se hai molta fretta di risolvere e se sei quasi certo di perdere la causa. Se non hai fretta e hai tutte le prove che ti danno ragione, allora probabilmente è meglio continuare la causa.

Quando il prossimo

Il condono fiscale non è una possibilità sempre aperta. Viene stabilito da un’apposita legge o decreto e ha una validità temporale limitata: oltre la scadenza, non è più possibile aderirvi. Nel momento in cui viene varato, il provvedimento stabilisce:

  • Il raggio d’azione, ossia le irregolarità sanabili;
  • Il trattamento applicabile, ossia lo “sconto” sulle sanzioni, in virtù dell’adesione;
  • Le modalità di adesione;
  • La scadenza entro cui aderire.

Gli scopi di un condono possono essere molteplici:

  • Il bisogno di fare cassa per lo Stato, in caso di deficit pubblico;
  • La necessità di riformare parte del sistema tributario e annullare tutti i contenziosi, in modo da ripartire da zero;
  • Smaltire la grossa mole di contenziosi che intasano i tribunali;
  • Assicurarsi che nelle dichiarazioni future, i contribuenti presentino redditi più alti, quindi basi imponibili più alte, quindi paghino tasse più alte. Chi infatti dichiara dei redditi grazie al condono, poi è costretto a dichiarare sempre lo stesso patrimonio, altrimenti scattano i controlli da parte del fisco.

Tipologie

Esistono varie tipologie di condono:

  • Fiscale, detto anche tributario. E’ un provvedimento volto a sanare irregolarità su tasse e imposte. Può essere classico o tombale. Classico, quando è volto a sanare specifiche irregolarità (per esempio il condono sull’IVA); è tombale invece, quando sana completamente tutta la posizione fiscale, azzerando tutti i contenziosi e le irregolarità (ad esempio IVA + IRPEF, ecc.)
  • Edilizio. E’ un provvedimento volto a sanare abusi edilizi, che hanno comportato irregolarità dal punto di vista della costruzione o dell’ampliamento di immobili.
  • Valutario, detto anche “scudo fiscale. E’ un provvedimento volto a fa tornare in Italia i capitali irregolarmente detenuti all’estero. Si stabilisce una percentuale minima di sanzione (per esempio del 5%) e si annulla qualsiasi altro tipo di pena.
  • Previdenziale. E’ un provvedimento volto a sanare le posizioni di quelle imprese che non hanno pagato i contributi INPS ai propri dipendenti.

Ultimissime

Il nuovo Governo Lega-M5S, ha sin da subito avuto a cuore le imprese e i piccolo imprenditori, riconoscendo il ruolo importante che essi hanno nell’economia e nella creazione di posti di lavoro. Proprio per questo, hanno inserito nel programma di governo, la cosiddetta Pace fiscale, ossia la possibilità, per milioni di piccoli contribuenti in difficoltà, di stralciare i debiti con Equitalia. Questo permetterà ai piccoli imprenditori che lottano contro la crisi, di tirare un respiro di sollievo almeno sul fronte tasse.

Questa manovra, per alcuni detrattori, rappresenta una mancata entrata nelle casse dello stato, ma in realtà non è così: questi imprenditori in difficoltà difficilmente sarebbero riusciti a pagare le tasse, per cui l’introito era comunque perso. Grazie alla pace fiscale invece, potranno stralciare una parte del debito pagando una sorta di “quota di annullamento”, che genererà secondo le stime circa 35 miliardi di entrate per lo Stato. È ancora molto presto per definire i dettagli: attendiamo gli interventi del governo entro il 2019.