Il congedo di paternità è un diritto di tutti i papà, genitori di una donna incinta oppure adottivi: quello dell’arrivo di un bebè è il momento più bello della vita di una donna, ma anche di un uomo. E’ un momento da vivere pienamente.

In questa guida completa sul congedo di paternità ti spiego cos’è e come funziona, quando puoi chiedere quello obbligatorio e quello facoltativo, a quanti giorni hai diritto, se sono da prendere come giorni consecutivi o frazionati, entro quando, cosa è previsto per i dipendenti pubblici e quelli privati, come richiederlo e infine il modulo fac simile richiesta da presentare al datore di lavoro.

Cos’è e come funziona

Il congedo di paternità è un periodo di tempo di astensione per i papà, per permettere loro di stare con il bebè appena nato o arrivato in famiglia e con la loro compagna.

Se stai per diventare papà dunque, hai diritto a:

  • 10 giorni di congedo obbligatorio, che puoi prendere tutti insieme oppure in modo non continuativo (per esempio 6 giorni appena il bimbo nasce e altri 4 giorni due mesi dopo);
  • 1 giorno di congedo facoltativo.

C’è da precisare un aspetto molto importante: i 10 giorni sono obbligatori e indipendenti dal congedo di maternità preso dalla compagna. Quindi, anche se la mamma è in maternità, il papà ha diritto al suo congedo di 10 giorni.

Altro aspetto da precisare: i 10 giorni non sono di calendario. Si tratta di 10 giorni lavorativi, quindi in tutto sono due settimane (per chi lavora da lunedi a venerdi).

Il congedo spetta a tutti i papà naturali ma anche a coloro che adottano un bimbo o una bimba. Nota importante è che devi richiedere il congedo entro i 5 mesi del bebè (oppure dell’arrivo del bambino, se si tratta di adozione).

Retribuzione

Durante i 10 giorni di congedo obbligatorio, hai diritto al 100% della tua retribuzione. Il tuo stipendio quindi, non subisce alcuna decurtazione, al contrario di quello che succede per la mamma: durante il congedo obbligatorio infatti la mamma ha diritto all’80% della retribuzione.

Obbligatorio

Il congedo di paternità pari a 10 giorni è obbligatorio: spetta a tutti i papà e dunque i datori di lavoro non possono negarlo. Hai diritto di stare con il tuo bebè per 10 giornate lavorative.

Quindi se lavori da lunedi a venerdi, ti farai due settimane giuste giuste a casa. Se invece lavori da lunedi a sabato, ti farai una settimana intera + un’altra fino a giovedi. E così via.

Il congedo facoltativo invece, pari a 1 giorno, puoi chiederlo solo se la mamma rinuncia a un giorno della sua astensione facoltativa.

Giorni consecutivi o frazionati

Puoi usufruire del congedo tramite:

  • Giorni consecutivi, quindi prenderlo tutto insieme;
  • Giorni frazionati, per esempio 7 giorni appena nasce il bimbo e 3 giorni nei mesi successivi.

L’importante è che tu ne usufruisca entro i 5 mesi di età del bambino, oppure, se si tratta di adozione, entro i 5 mesi dall’arrivo del bambino in famiglia.

Oltre i 5 mesi di età del bambino, non puoi più richiedere il tuo congedo obbligatorio: devi chiederlo entro i 5 mesi, dopodiché infatti non ne hai più diritto.

Dipendenti pubblici

Purtroppo la Legge ha escluso i dipendenti pubblici dal congedo di paternità obbligatorio. Quanto scritto in questa guida quindi, si applica solo ai dipendenti del settore privato.

Al momento quindi, un papà che lavora nella pubblica amministrazione quindi, per poter stare con il proprio piccolo, può chiedere ferie oppure aspettativa.

Come richiederlo

Per quanto riguarda la richiesta, bisogna distinguere due casi:

  1. Se il congedo te lo paga direttamente il datore di lavoro, allora la richiesta devi presentarla semplicemente a quest’ultimo, null’altro. Non devi presentare nulla all’INPS. Di solito il congedo lo paga proprio il datore di lavoro, quindi è molto probabile che sia il tuo caso.
  2. Se il congedo non lo paga il tuo datore di lavoro (per scelta o perché essendo in crisi economica non può anticiparlo), allora devi presentare domanda all’INPS. Sarà l’INPS a versarti l’importo sul tuo IBAN.

Domanda al datore di lavoro

Se il congedo te lo paga il tuo datore di lavoro, significa che riceverai il compenso direttamente in busta paga, come al solito, come se fosse classico stipendio. Poi il datore di lavoro otterrà il rimborso dall’INPS.

Tu però all’INPS non devi chiedere nulla: è sufficiente presentare richiesta al datore di lavoro, almeno 15 giorni prima della data da cui vorresti andare in congedo. E basta, null’altro.

Domanda all’INPS

Se invece devi optare per il pagamento diretto, allora devi presentare domanda all’INPS, tramite il sito internet, call center, oppure puoi rivolgerti a un patronato della tua città, che ti aiuterà nella compilazione della domanda.

Riceverai l’indennità da congedo sul tuo IBAN, che hai indicato nella domanda.

Entro quando

E’ molto importante presentare la domanda in tempo: considera che puoi chiedere il congedo entro i 5 mesi di età del bambino, oppure, se si tratta di adozione, entro i 5 mesi dall’arrivo del bimbo in famiglia.

Attenzione

Oltre i 5 mesi non hai più diritto al congedo, anche se non ne hai usufruito in passato.

Modulo richiesta

Di seguito trovi il modulo di richiesta da consegnare al tuo datore di lavoro. Ricorda di consegnarlo almeno 15 giorni prima della data a partire da cui intendi assentarti.

Per esempio se intendi andare in paternità a partire dal 18 maggio, devi comunicare la tua assenza al datore di lavoro entro il 3 maggio. Se intendi andare in paternità a ridosso della nascita del bebè, come data indicativa puoi usare la data presunta del parto.

Quindi, se per esempio la data presunta del parto è il 27 aprile, puoi comunicare la tua assenza al datore di lavoro entro il 12 aprile.

Fac simile

Si seguito puoi scaricare il modulo fac simile per la richiesta congedo paternità da consegnare al tuo datore di lavoro.

Scarica subito il modulo fac simile compilabile WORD per richiedere il congedo di paternità al tuo datore di lavoro.

Anche i papà hanno diritto di partecipare attivamente alle prime giornate di vita del bambino, nonché aiutare la mamma, sicuramente stanca per le ultime settimane di gravidanza e il parto. Ricorda, come detto nei passi precedenti, di chiedere il congedo entro i 5 mesi di età del bebè, altrimenti non ne hai più diritto.