Supponiamo che tu abbia sul conto corrente 1.000 euro e ne spendi 1.010. Significa che stai andando “sotto” di 10 euro: stai andando in rosso. L’EBA (European Banking Authority, ossia Autorità bancaria europea) ha imposto nuove regole per chi ha un conto corrente in rosso.

Secondo le nuove regole, appena vai in debito, la banca deve considerare il tuo conto corrente in rosso e scattano delle specifiche conseguenze. Vediamo di cosa si tratta, i rischi, a cosa devi stare attento per evitare problemi e cosa cambia rispetto a prima.

Cosa cambia

A partire da gennaio 2021, sono cambiate le regole per chi va in rosso col conto corrente. Se il tuo conto corrente va in rosso, la banca blocca gli addebiti automatici.

Ad esempio, supponiamo che tu abbia il conto corrente in rosso, come nell’esempio che ti ho fatto nel paragrafo precedente. Se il giorno dopo hai un addebito automatico (una bolletta, la rata di un finanziamento, del mutuo…), la banca non ti permette di addebitare quella somma.

Le conseguenze sono presto dette: se si tratta di una bolletta del gas, per il gestore risulti moroso. Se si tratta di una banca, per quell’istituto risulti un cattivo pagatore. Quindi, la cosa migliore da fare, è cercare di depositare al più presto sul tuo conto il denaro necessario per coprire lo scoperto e poter pagare gli addebiti automatici.

Mentre in passato le banche consentivano una certa flessibilità, ora le regole sono cambiate: niente più rossi e blocco dei pagamenti automatici. E il peggio deve ancora venire: dopo tre mesi di mancati pagamenti da 100 euro in su, la banca ti segnala alla Centrale dei Rischi come cattivo pagatore e il tuo conto corrente come un credito “malato”.

Cosa significa essere segnalato alla Centrale dei rischi

La Centrale dei rischi (CR) è l’elenco, tenuto da Banca d’Italia, di tutti i prestiti erogati dalle banche ai vari clienti. Dunque, contiene anche i dati dei clienti di queste banche e la loro “storia creditizia”, ossia che tipo di prestito hanno chiesto, se hanno pagato con regolarità oppure no.

Centrale dei Rischi quindi, diversamente da quanto pensano alcuni, non è solo un elenco di “cattivi pagatori”. Tutti coloro che chiedono un prestito vengono iscritti alla Centrale, indicando i dati del cliente, il tipo di finanziamento richiesto e poi, la sua regolarità o meno nei pagamenti.

La Centrale dei rischi ha un doppio scopo:

  1. E` utile per chi deve chiedere un prestito, perché quando si reca in una banca, quest’ultima controlla se è iscritto alla Centrale dei Rischi e se risulta un buon pagatore. Se sì, ha delle buone credenziali ed è più facile che ottenga un prestito.
  2. E` utile per la banca, perché prima di concedere un prestito, controlla la Centrale e se una persona è iscritta come cattivo pagatore, allora ci pensa due volte prima di concedere un prestito, chiede maggiori garanzie o non lo concede affatto.

Questo però in una situazione ideale: se in vita tua non hai mai saltato un pagamento, allora essere iscritto alla Centrale è a tuo favore. Dimostra che hai sempre pagato tutto.

Morosità

Se qualche volta sei stato moroso e non hai pagato una rata di un prestito, purtroppo la tua iscrizione alla Centrale non è positiva: potresti avere problemi nell’ottenere un prestito, se in futuro ti servisse.

Tornando all’argomento del post, ossia il blocco sui conti in rosso: se il tuo conto corrente risulta in rosso per un certo periodo (nello specifico se registra 3 mesi di addebiti mancati da 100 euro in sù), le nuove regole obbligano la tua banca a segnalarti alla Centrale dei rischi come cattivo pagatore.

Il risultato? L’hai già capito benissimo: difficoltà di accesso al credito. Se un domani avessi bisogno di un finanziamento, la prima cosa che farà l’intermediario sarà controllare la tua posizione presso la centrale.

Il rischio di queste nuove regole, è che ci sia una forte stretta al credito, anche per morosità di poche centinaia di euro. Prima infatti le banche, di solito non facevano alcuna segnalazione alla Centrale per piccole somme. Ora saranno costrette a farlo anche per poche centinaia di euro.

E le persone che hanno un conto corrente in rosso non sono poche: la crisi scaturita dall’emergenza Covid ha portato molte aziende sull’orlo del fallimento, licenziamenti, difficoltà. Per cui la precedente flessibilità delle banche, era d’aiuto a molte famiglie e imprese.

Le nuove regole valgono non solo per le famiglie, ma anche per le imprese. Il rischio quindi è che anche le imprese che fanno qualche piccolo “sgarro”, si vedano impedito l’accesso al credito.

Conseguenze

Ricapitolando, ecco come funzionano e le conseguenze delle nuove regole EBA:

Conto corrente in rosso -> Blocco degli addebiti automatici (RID). Se per esempio sul tuo conto hai l’addebito automatico di bollette, contributi INPS, rata del mutuo, la banca le blocca e quindi verso INPS, gestore delle bollette, banca… risulti moroso.

Dopo 3 mesi di mancati pagamenti per importi da 100 euro in sù, la banca ti segnala alla Centrale dei rischi -> Avrai difficoltà a ottenere un credito in futuro.

Come cancellarsi dalla Centrale dei rischi

Sei risultato moroso, dunque iscritto alla Centrale. Anche se sani il tuo debito, non c’è modo di ottenere la cancellazione purtroppo (e diffida da chi te lo propone). La Centrale cancella il tuo nominativo solo trascorso un determinato periodo di tempo, pari a:

  • 1 mese, se una banca ha rifiutato una tua richiesta di finanziamento. Praticamente quando chiedi un finanziamento a una banca, se questa te lo rifiuta, tale rifiuto viene iscritto alla Centrale per un mese, poi cancellato;
  • Fino a 12 mesi dall’avvenuto pagamento, se avevi un debito e non hai pagato due rate oppure hai ritardato nel pagamento (un ritardo di non più di due mesi);
  • Fino a 24 mesi dall’avvenuto pagamento, se avevi un debito e non hai pagato più di due rate oppure hai ritardato nel pagamento (un ritardo di più di due mesi);
  • da 3 a 5 anni dalla scadenza del contratto, se si tratta di un debito grave e non lo hai sanato nonostante i solleciti della banca. Se quindi per esempio avevi un mutuo e hai interrotto il pagamento nel 2021, ma tale mutuo scade nel 2030, allora la Centrale può mantenere la tua iscrizione fino al 2035.

Suggerimento

La cancellazione è automatica. Siccome a volte potrebbero esserci dei ritardi nella cancellazione, ti conviene contattare la Centrale e verificare. Se nonostante siano trascorsi i tempi legali risulti ancora iscritto, puoi fare un sollecito scritto, direttamente alla Centrale con apposito modulo rilasciato dall’ente.