I medici hanno importanti responsabilità quando rilasciano certificati: devono indicare lo stato di salute del paziente e dunque le patologie di cui ritengono, o ragionevolmente ritengono, stia soffrendo il paziente.

In questa guida completa sul certificato di continuazione malattia ti spiego cos’è e come funziona, entro quanti giorni va fatto, se e quando può essere retroattivo, come funziona per sabato e domenica, dopo visita fiscale, dopo ricovero ospedaliere e infine con diagnosi diversa.

Come fare

Hai avuto la febbre e, come da prassi, ti sei recato dal tuo medico di famiglia per farti visitare. Durante la visita, il medico ha riscontrato lo stato di infermità e quindi ha subito preparato il certificato e lo ha trasmesso all’INPS.

In questo modo “sei coperto”: i tuoi giorni di assenza sono giustificati dal certificato medico. Se il dottore ti ha dato cinque giorni di malattia, significa che da oggi fino ai prossimi quattro giorni devi stare a casa, a curarti e riposare.

Al sesto giorno però, ti rendi conto di non essere ancora guarito e non te la senti proprio di tornare a lavoro. Per essere giustificato occorre un certificato di continuazione malattia: devi nuovamente recarti dal tuo medico curante a farti visitare.

Entro quanti giorni

Una volta che ti sei recato dal medico, dopo averti visitato può farti il certificato di continuazione. E’ un nuovo certificato medico, nel quale dichiara di averti visitato e aver riscontrato che sei ancora malato. Dunque barra la casella “Continuazione” presente sul certificato e lo invia all’INPS.

Solitamente tu lavoratore non devi fare nulla, fa tutto il medico: invia il certificato all’INPS e quest’ultima lo comunica al tuo datore di lavoro. Quindi in azienda non devi portare il certificato. Se te lo chiedono, puoi farti stampare una copia dal medico.

Tutt’al più, il tuo datore di lavoro può chiederti il numero di protocollo del certificato: anche questo te lo rilascia sempre il medico curante, al termine della visita.

I tempi devono essere praticamente immediati, senza giorni sospesi tra la malattia e la continuazione. Il medico deve emettere il certificato di continuazione il giorno dopo la scadenza del primo certificato.

Esempio

Supponiamo che oggi scada la malattia prevista dal medico: se domani stai ancora male, devi subito recarti dal tuo medico per chiedere la continuazione.

Attenzione

Se non effettui la visita per tempo, il tuo medico non può più farti il certificato di continuazione di malattia, ma deve fartene uno nuovo.

Attenzione

Se si creano dei buchi di assenza non giustificata, rischi una sanzione disciplinare sul lavoro o addirittura il licenziamento.

Suggerimento

La cosa migliore da fare quindi, è recarti dal tuo medico curante subito. Se poi si tratta di una malattia lunga, andare già qualche giorno prima che scada il certificato, in modo da fare subito la continuazione.

Retroattiva

La continuazione della malattia non può essere retroattiva. Spiego meglio: se il tuo medico ti ha fatto un certificato dal 3 al 10 aprile, allora giorno 11 aprile devi nuovamente recarti dal medico a farti fare un certificato di continuazione.

Se ti rechi dal medico il giorno 12 aprile, non può farti un certificato che parte dal giorno prima: può farti solo un certificato che parte dal giorno 12. Dunque ti rimane un giorno scoperto, per il quale potresti essere ripreso dal datore di lavoro.

C’è solo una possibilità: nel certificato, il medico può inserire che “Il paziente dichiara di essere ammalato dal……..” inserendo il giorno prima (circ. INPS n. 147/96).

Quindi se per esempio ti rechi dal medico il 3 aprile, puoi comunicare al medico che sei ammalato dal giorno prima, ossia dal 2 aprile. Non di più. In tal caso il datore di lavoro non può dirti nulla, e l’INPS ti paga la prestazione di malattia, come sempre.

Non si tratta di certificato retroattivo, perché lo stai facendo il giorno 3 aprile, semplicemente dichiari di essere già ammalato dal giorno prima e quindi sei coperto. Puoi anche far scrivere che sei ammalato da vari giorni prima (e non solo un giorno), ma ai fini INPS vale solo un giorno, non di più.

Quindi se per esempio ti rechi dal medico il 3 aprile, puoi comunicare al medico che sei ammalato dal 28 marzo, ma comunque l’INPS ti copre solo dal 2 aprile in poi (ossia da un giorno prima) e non di più. I giorni dal 28 marzo al 1 aprile rimangono scoperti e non percepirai neanche la prestazione INPS.

Sabato e domenica

Se il tuo medico ti fa un certificato fino al venerdi e il lunedi sei ancora ammalato, se ti fa un certificato di continuazione, tu comunque rimani scoperto per il sabato e la domenica.

Se quindi sabato stai ancora male, ti conviene recarti presso la Guardia Medica della tua città e chiedere un certificato di malattia per questi due giorni.

Con diagnosi diversa

Il certificato medico di prosecuzione, può anche contenere una diagnosi diversa dal precedente certificato. Può succedere infatti che un lavoratore si ammali di una patologia e poi continui a star male perché si ammala di qualcos’altro.

In tal caso il medico redige un certificato di continuazione, indicando la diversa diagnosi. Le regole sono le stesse: invia il certificato all’INPS e il tuo datore di lavoro lo riceve.

Dopo visita fiscale

Il tuo medico di famiglia ha fatto un certificato e sei a casa. Oggi si presenta il medico INPS a casa tua, per la classica visita fiscale, possibile negli orari previsti dal tuo CCNL.

Il medico dell’INPS, se constata che non sei guarito e che necessiti di più giorni rispetto al certificato rilasciato dal tuo medico, può rilasciarti un secondo certificato. Grazie a quest’ultimo quindi, la tua malattia è prolungata e il datore di lavoro non può contestarti i giorni di assenza aggiuntivi.

Dopo ricovero ospedaliero

Sei stato ricoverato in ospedale e, durante il ricovero, i medici dell’ospedale stesso hanno provveduto a inviare all’INPS il certificato. Oggi ti hanno dimesso, ma non sei nelle condizioni di andare a lavoro.

Se il certificato medico dell’ospedale vale fino a oggi, domani devi recarti dal tuo medico di famiglia, far presente che sei stato ricoverato: dopo una visita il tuo medico potrà redigere un certificato di continuazione di malattia, in modo che tu possa proseguire la tua convalescenza a casa.