Oro 18 carati, oro 24 carati… qual é la differenza? Cosa sono i carati dell’oro e cosa indicano? Il termine carato è spesso menzionato in oreficeria come indicativo della purezza delle leghe auree. Più alto é il carato, più oro c’è nel metallo (lega) che abbiamo di fronte (metallo che può essere rappresentato da un gioiello, un lingotto, ecc).

Ma perchè queste leghe? Non c’è solo una differenza di valore infatti: é stato necessario legare l’oro puro con altri metalli semplicemente perché l’oro puro è troppo malleabile e quindi sebbene qualcuno possa pensare sia più facile da lavorare, una volta creato il gioiello finirebbe per piegarsi con la sola forza delle dita. Il carato quindi é una misura di purezza, vediamo insieme le varie tipologie:

Oro 24 Carati, é l’oro puro: vuol dire che su 24 parti di metallo 24 sono di oro,
Oro 18 Carati: su 24 parti di metallo, 18 sono di oro,
Oro 14 Carati: su 24 parti di metallo, 14 sono di oro,
Oro 9 Carati: su 24 parti di metallo, 9 sono di oro,
Oro 8 Carati: su 24 parti di metallo, 8 sono di oro.

Una tipologia di oro molto diffusa é quella da 18 kt, una lega costituita, per rappresentarla con sistema decimale, da 750 parti di oro puro su mille totali, proprio per questo sui gioielli troviamo il marchio 750 (o all’interno di anelli o sul gancetto di collane e bracciali, etc.), le restanti 250 parti sono composte da altri metalli.

Le diverse percentuali di oro inoltre influiscono anche, chiaramente, sul colore, le varie tonalità dell’oro infatti sono date proprio dalla mescolanza dei vari metalli con l’oro puro. Avremo per esempio oro rosso 18 kt se nella lega ci sono 18 parti di oro puro (il cui colore é giallo) e 250 parti di rame. L’oro più diffuso di cui abbiamo parlato prima, l’oro 18 kt, é composto da 750 parti di oro puro, 166,66 di argento e 83,33 di rame.

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