Il canone Rai: uno tra i balzelli più odiati dagli italiani, soprattutto da coloro che non sono minimamente interessati ai programmi del “servizio pubblico” e la RAI non sono intenzionati a guardarla neanche nei ritagli di tempo. Purtroppo però, sebbene si parli di “abbonamento o contratto RAI”, il canone altro non é che una vera e propria tassa di possesso dovuta quindi da chi detiene una tv, che la usi per guardare effettivamente la RAI o meno.
Cosa succede se non pago il canone RAI? Questa la domanda che si pongono sempre più italiani che si vedono costretti ad attenersi a questa regola che, ricordiamo, risale a un decreto regio di epoca fascista, precisamente il regio decreto legge 21 febbraio 1938, n.246.
La Rai invia periodicamente, a campione, delle lettere in cui invita il contribuente moroso a pagare il canone RAI. Talvolta queste lettere vengono inviate anche a persone che il canone lo ha sempre pagato, questo perchè i nominativi vengono tratti da elenchi poco attendibili, come gli abbonati a Sky. Se infatti non hai mai pagato il canone RAI e ti abboni a Sky, é molto probabilmente che l’anno successivo riceverai il bollettino di pagamento del canone (che magari fino ad allora non era mai arrivato), proprio perchè spesso i nominativi sono tratti dagli abbonati alle pay tv (per la serie: se hai Sky, possiedi sicuramente anche un televisore e quindi devi pagare il canone).
Le forze dell’ordine, non si presenteranno certo a controllare la presenza del televisore, e se lo fanno, per entrare nella casa del contribuente devono chiedere un mandato al Magistrato. A volte si presenta un “funzionario” RAI con il suddetto scopo di controllare la presenza o meno di una tv, ma anche costui non ha alcuna autorizzazione ad entrare in casa del contribuente. Serve sempre il mandato del magistrato, ma ovviamente, non essendo il funzionario RAI una forza dell’ordine, non può chiedere alcun mandato.
Disdire il canone RAI e liberarsene legalmente é possibile: a questo link una guida dettagliata per disdire il canone RAI, chiedendo il suggellamento del televisore, attraverso la dichiarazione di non possesso, furto, guasto, cessione o per decesso dell’intestatario.