Cosa succede se non pago la Tasi? In molti sono i lettori che si pongono questa domanda, ma soprattutto, coloro che si chiedono cosa succede se non si paga in tempo. Purtroppo infatti, la situazione economica in cui versa il nostro Paese, spinge sempre più persone a pagare le tasse in ritardo, quando possibile.

Si può pagare la TASI in ritardo? La risposta é affermativa: l’istituto del ravvedimento operoso permette, al contribuente che non riesce a pagare la tassa in tempo, di ottemperare ai suoi obblighi, pagando però, insieme al contributo dovuto, anche determinate sanzioni. Vediamo come avvalersi del ravvedimento operoso, quanto pagare e cosa succede invece se si omette completamente il pagamento.

Tasse

Il 16 giugno é la data stabilita dalla legge per pagare l’acconto TASI. Se non hai pagato la TASI entro questa scadenza oppure se hai pagato per sbaglio una somma inferiore, è possibile avvalersi del “ravvedimento operoso lungo” e pagare quanto dovuto (ossia l’intero importo o una parte a titolo di integrazione).

Ravvedimento operoso lungo

Se paghi la TASI (o una parte a integrazione) dopo 30 giorni di ritardo rispetto alla scadenza (quindi dopo il 16 luglio), ma paghi comunque entro il 30 giugno dell’anno successivo (ossia entro la scadenza per la presentazione della dichiarazione), devi pagare:

– ovviamente l’importo dovuto;
– una sanzione del 3,75% dell’importo non pagato
– interessi legali dell’1% sull’importo non pagato.

Esempio

TASI dovuta: 200 euro. Paghi 50 giorni dopo il 16 giugno. Pupi avvalerti del “ravvedimento operoso lungo”. Dovrai pagare quindi:

– 200 euro a titolo di Tasi dovuta;

– 3,75% di 200 euro a titolo di sanzioni; quindi 7,5 euro.

– 1% annuo di 200 euro; quindi, siccome hai pagato con 50 giorni di ritardo, l’interesse si calcola così 200 x 1 x 50: 36.500 = 0,27 euro (interessi legali per 50 giorni di ritardo).

In totale quindi. avvalendoti del ravvedimento operoso lungo, pagherai 200 + 7,5 + 0,27 = 2007,77 euro.

Cosa succede invece se non pago entro il termine di scadenza per la dichiarazione dell’anno successivo? In questo caso le sanzioni sono più severe:

– In caso di omesso o insufficiente pagamento, oltre a dover versare l’importo dovuto, sarà applicata una sanzione pari al 30% della tassa non pagata;

– In caso di infedele dichiarazione, oltre a dover versare l’importo dovuto, sarà applicata una sanzione dal 50 per cento al 100 per cento della tassa non pagata.

– In caso di omessa presentazione della dichiarazione, oltre a dover versare l’importo dovuto, sarà applicata una sanzione dal 100 al 200% della tassa non pagata.

Oltre all’importo dovuto e alla sanzione, si applicano anche gli interessi legali aumentati di 2,5 punti percentuali sull’importo dovuto.

Riferimenti normativi
– Art. 13 del d.lgs. 18/12/1997 n. 472, modificato dalla L. 13/12/2010 n. 220, art. 1, commi 20 e 22.
– Decreto legge 06/07/2011 n. 98, art. 23, comma 31 modificato dalla L. 15/07/2011 n. 11