Siamo appena usciti dal ristorante, con la pancia piena e non vediamo l’ora di andare al parcheggio e riprendere la nostra auto per tornare a casa. Ci incamminiamo verso l’uscita del ristorante e poi verso il parcheggio. Già a distanza iniziamo a intravedere un foglio sul parabrezza anteriore. Sarà una pubblicità, pensiamo. Purtroppo però, presto dovremo ricrederci: abbiamo preso una bella multa.

Non di rado accade che il multato non sia d’accordo con la contravvenzione avuta. Tra l’altro poi, dei vigili non c’è neanche l’ombra e in quel momento non sappiamo a chi chiedere spiegazioni. Un’idea balena nella nostra mente: cosa succede se non si paga una multa entro 60 giorni (o 90 o altro termine prescritto sulla contravvenzione)?

Solitamente, se non si paga entro 90 giorni, viene notificato un verbale direttamente a casa del soggetto tramite il servizio postale Atti Giudiziari. Questo verbale conteggia non solo la sanzione da pagare, ma anche le spese di notifica (che solitamente si attestano attorno ai 15 euro, ma variano da comune a comune). Se il postino non trova nessuno a casa, allora l’atto dovrà essere ritirato presso l’ufficio postale e quindi si dovrà aggiungere un ulteriore costo di circa 3,40 euro.

Se entro 60 gg. dalla notifica non si paga e non si fa ricorso (al Prefetto o al Giudice di Pace), l’importo della multa aumenta: viene applicata una sanzione (l’importo a volte raddoppia! Dipende comunque dall’articolo violato). Se continuiamo a non pagare, l’importo viene messo a ruolo da Equitalia, tramite cartella esattoriale. In questo caso l’importo viene aumentato di spese per la cartella (pari a circa 10 euro) e degli interessi, pari al 10%. Se continuiamo a non pagare o non facciamo ricorso alla cartella Equitalia, si ha il “fermo amministrativo” del veicolo e successivamente, il suo pignoramento e la vendita all’asta.

In sostanza questo é quello che avviene. Anzi, avveniva. Si, perchè da un bel po’, chiunque trova una multa sul parabrezza della propria auto, non è costretto da nessuno a pagarla. Come riportato da Il Sole 24 Ore, Equitalia, dal 1° luglio 2013 ha chiuso i battenti in 6mila Comuni italiani su 8mila: niente più riscossione attiva, niente più cartelle esattoriali per le multe. Equitalia non si occupa più della riscossione coattiva. La conclusione? Difficilmente i comuni riusciranno a sostituire Equitalia con altre imprese in tempi brevi. Cosa succede quindi? Almeno per ora, tutto é lasciato alla buona volontà del cittadino multato, con risultati facili da immaginare.