Cosa significa, cosa vuol dire “cedolare secca”? In pratica, quando affittiamo una casa, abbiamo delle entrate monetarie derivanti dall’affitto: esse rappresentano reddito a tutti gli effetti e su cui quindi occorre pagare delle tasse. Un locatore che affitta un immobile ha due possibilità: applicare la classica tassazione in cui il guadagno percepito con l’affitto si cumula a redditto (quindi sostanzialmente si paga l’Irpef in più sul ricavato dagli affitti, in fase di compilazione 730 o Unico), oppure optare per la cedolare secca.
Ora abbiamo capito cos’è la cedolare secca, ma ci sono altre domande che necessitano di una risposta: come si paga e qual é la convenienza nell’applicarla rispetto alla tassazione classica? Vediamo insieme se conviene e, in caso di scelta di questa forma di tassazione, quando si paga la cedolare secca sugli affitti.
Quando si sceglie tra cedolare secca e tassazione ordinaria: la scelta per la cedolare secca va fatta al momento della registrazione del contratto, utilizzando il modello semplificato SIRIA oppure il modello 69. Possono scegliere la cedolare secca solo le persone fisiche (quindi no società, associazioni, etc.).
Qual é l’aliquota, la percentuale di tassazione prevista con la cedolare secca: la percentuale di cedolare secca da pagare dipende dal tipo di contratto di locazione. È pari a 21% del canone annuo se abbiamo stipulato un contratto a canone libero; pari al 19% se abbiamo stipulato un contratto a canone concordato per abitazioni specifiche (ubicate in Comuni con carenze di disponibilità abitative o ad alta tensione abitativa.
Quando di versa la cedolare secca: si versa come l’Irpef (saldo e acconto) e ha le stesse scadenze dell’Irpef, quindi a giugno e a novembre, salvo proroghe.
Cedolare secca e durata minima contratto: non c’è una durata minima del contratto di locazione con cedolare secca. Tuttavia l’Agenzia delle Entrate ha stabilito che chi aderisce al regime della cedolare secca deve rimanere in tale regime per tutta la durata del contratto. È possibile revocare l’opzione ogni anno successivo a quello dall’esercizio dell’opzione.
Conviene la cedolare secca? Nella maggior parte dei casi optare per la cedolare secca é davvero conveniente. Facciamo un esempio concreto: Abbiamo un reddito annuo lordo pari a 22.000 euro e quindi paghiamo annualmente un Irpef calcolata sul secondo scaglione (3.450 + 27% sulla parte eccedente 15.000 euro). Se optiamo per il regime di tassazione ordinaria, il reddito ricavato dall’affitto si cumula con quello del nostro lavoro e quindi dovremo pagare la stessa percentuale sull’affitto. Se poi percepiamo, per esempio 10.000 euro di reddito annuo dall’affitto, andiamo addirittura nello scaglione Irpef successivo e quindi fino al 38% di Irpef anche sull’affitto. Se scegliamo la cedolare secca invece, pagheremo un massimo del 21%. La convenienza é quindi evidente.