L’emergenza coronavirus ha avuto un forte impatto negativo sull’economia nazionale. La chiusura dei negozi, il lockdown, hanno notevolmente ridotto i ricavi di imprese e liberi professionisti, negozi, bar, ristoranti, imprese artigiane e agricole.

In questa guida completa sul credito imposta affitti ti spiego cos’è e cosa vuol dire, a chi spetta, quali sono i requisiti per averne diritto, come usare il credito in compensazione oppure come e a chi cederlo, infine qual è il codice tributo da indicare nel modello F24.

Cos’è

Il Decreto Rilancio del governo, ha inserito una misura interessante per chi ha una partita IVA e un immobile in affitto dove svolge la propria attività. A causa dell’emergenza scatenata dal coronavirus e la conseguente crisi economica, il governo ha deciso di lanciare delle misure volte ad aiutare gli imprenditori in difficoltà.

Hai diritto al 60% dell’affitto pagato per i mesi di marzo, aprile e maggio. Se invece hai una struttura turistica/ricettiva con apertura solo stagionale, hai diritto sempre al 60% dell’affitto pagato, ma per i mesi di aprile, maggio e giugno.

Cosa vuol dire

Credito di imposta significa che puoi scontare una certa percentuale sulle tasse da pagare. Per esempio, supponiamo che tu abbia pagato 1.000 euro di affitto nel trimestre marzo, aprile e maggio, per un totale quindi di 3.000 euro.

Grazie alla misura contenuta nel decreto, hai diritto al 60% di 3.000 euro, ossia a 1.800 euro. I 3.000 euro li hai pagati al proprietario dell’immobile che hai in affitto. Appena presenti la dichiarazione dei redditi, il commercialista calcola le tasse che devi pagare allo stato.

Supponiamo che in base alla tua dichiarazione dei redditi tu debba pagare 5.000 euro. Come abbiamo calcolato prima, hai diritto a 1.800 di credito di imposta. Ciò significa che allo stato devi versare non 5.000 euro di tasse, ma 5.000 – 1.800 euro ossia 3.200 euro.

Credito di imposta significa proprio questo: che su una spesa che hai pagato (in questo caso l’affitto), lo stato ti riconosce un credito, che tu puoi usare per ridurre le tasse da pagare.

A chi spetta

Hai diritto al 60% del canone pagato per locazione, leasing e concessione di immobili ad uso non abitativo, se la tua attività rientra in ambito:

  • Industriale (industrie che si occupano della trasformazione di prodotti;
  • Commerciale (negozi e attività commerciali);
  • Artigianale;
  • Agricolo;
  • Turistico;
  • Attività libero professionale (dunque anche chi ha un ufficio ha diritto al credito di imposta, non solo i negozi).

Occorre fare una precisazione: il credito di imposta spetta per i canoni pagati nel trimestre marzo, aprile e maggio. Alle aziende turistiche con apertura solo stagionale invece, spetta per il trimestre aprile, maggio e giugno.

Attenzione

In caso di locazione, hai diritto al 60% di credito di imposta. Se invece hai affittato un’azienda (quindi non solo il locale, ma l’intera azienda), hai diritto solo al 30% del canone pagato. Dunque una percentuale inferiore, dimezzata.

Nota importantissima: per avere diritto al credito, devi aver pagato l’affitto al proprietario. Se quindi non hai pagato, non hai diritto a nessun credito. Quando poi versi quanto devi, anche in ritardo, allora puoi usufruire del credito. Ma finché non paghi non puoi scaricarlo.

Spese condominiali

Normalmente le spese condominiali sono a parte rispetto all’affitto. Ma se tali spese sono comprese all’interno del canone di locazione e nel contratto sta scritto proprio questo (ossia che sono comprese nel canone di locazione), allora anche sulle spese condominiali si calcola il credito di imposta.

Esempio

Paghi 1.000 euro al mese di affitto, di cui 900 di locazione e 100 di spese condominiali. Hai diritto al 60% di 1.000 e non solo su 900.

Requisiti

Hai diritto al credito di imposta se hai una partita IVA che l’anno scorso ha realizzato ricavi non oltre 5 milioni di euro. Se hai un’azienda turistica ricettiva, non c’è alcun limite. Lo scorso anno puoi aver fatturato anche 10 milioni di euro: hai diritto comunque al credito di imposta.

Hai diritto al credito di imposta indipendentemente dal regime fiscale: che tu sia in regime ordinario, semplificato o forfettario hai diritto al credito.

Riduzione dei ricavi

Un altro requisito necessario per avere diritto al credito di imposta, è che tu abbia avuto un calo del fatturato nel trimestre marzo, aprile, maggio 2020 (o aprile, maggio, giugno per le aziende turistiche con apertura solo stagionale) di almeno il 50% in meno rispetto allo stesso trimestre del 2019.

Esempio

Supponiamo che nei mesi di marzo, aprile, maggio 2020 tu abbia fatturato 5.000 euro. Nello stesso trimestre 2019 avevi fatturato 20.000 euro. Hai avuto quindi un calo superiore al 50% rispetto allo scorso anno: hai diritto al credito di imposta.

Cessione del credito

Come ti ho spiegato finora, puoi usare il credito di imposta in compensazione delle tasse da pagare in fase di dichiarazione dei redditi. Hai però delle alternative: puoi cedere il credito di imposta a soggetti diversi. Nello specifico puoi cederlo a:

  • Il locatore, ossia il proprietario dell’immobile;
  • Altri soggetti, per esempio una banca con cui hai un finanziamento.

Chiaramente questi soggetti devono accettare il tuo credito. Se non lo accettano, allora non ti resta che usarlo nella maniera classica, ossia in compensazione.

Codice tributo

Puoi utilizzare il credito di imposta presentando il modello F24 sul sito dell’Agenzia delle Entrate, tramite i servizi telematici di presentazione delle dichiarazioni. Non si può usare il modello F24 cartaceo, ma solo il canale telematico.

Il codice tributo da indicare sulla riga dell’importo di credito d’imposta è 6920. Puoi usare il credito nella dichiarazione relativa al periodo d’imposta in cui hai sostenuto il pagamento dell’affitto. Quindi se hai pagato l’affitto nel 2020, devi usare il credito di imposta con la dichiarazione dei redditi 2020 e non l’anno successivo.

Commerciali

Il credito di imposta affitti è destinato a chi ha un’attività commerciale, agricola, artigianale, turistica. Lo scopo è quello di aiutare gli imprenditori che si sono trovati in difficoltà a causa del COVID 19.

Il fatturato infatti, a causa della riduzione delle vendita o della chiusura delle attività è sceso inesorabilmente. Le spese purtroppo però sono rimaste invariate, tra cui appunto quella dell’affitto.

Professionisti

Il credito d’imposta affitti è destinato non solo a imprese commerciali, negozi, bar ristorante, ma anche ai liberi professionisti. Inizialmente si pensava che gli autonomi fossero esclusi, invece rientrano anche loro.

Per averne diritto occorre aver registrato una riduzione di almeno il 50% del fatturato tra trimestre marzo/aprile/maggio 2020 e stesso trimestre 2019.