Hai un’attività economica che non vuoi o non puoi più seguire, ma ti dispiace chiuderla. Che sia un bar, un ristorante, un negozio di scarpe o di abbigliamento. Hai sentito parlare di affitto di azienda e vorresti capire di cosa si tratta, se può fare al tuo caso, se conviene, quali sono i guadagni e le procedure burocratiche da seguire. Bene, sei nel posto giusto.

In questa guida completa ti spiego come dare in gestione un’attività commerciale, i vantaggi di questa scelta sia per il proprietario che per l’affittuario, la normativa di riferimento, infine come funziona e come stipulare il contratto di affitto della tua azienda.

Come fare

Dare in gestione la propria attività, può essere un modo per guadagnare senza dover lavorare, praticamente per vivere di rendita. Se hai un’attività commerciale già avviata, ma ormai è da tanti anni che ci lavori e non hai un figlio o un nipote che voglia proseguire quello che hai fatto tu, c’è un modo per mantenerlo in vita: consegnarlo a qualcun altro. Che ti pagherà per portare avanti il tutto.

Esattamente: hai un’attività che ti offre soddisfazioni, ma sei stanco di lavorare. Vorresti riposare, andare in pensione, oppure semplicemente desideri cambiare contesto, dedicarti a un altro settore. Però, ti dispiace troppo chiudere tutta la baracca dopo la fatica che hai fatto finora.

Dare in gestione la tua attività commerciale significa farla proseguire, farla condurre da qualcun altro e al tempo stesso continuare a guadagnare. Tu continui a essere proprietario dell’attività, mentre qualcun altro (il nuovo gestore) se ne prende cura, la amministra e incassa il fatturato. Una parte la versa a te.

Vantaggi

I vantaggi per te che affitti sono i seguenti:

  1. Guadagno. In base al contratto che stipuli con il gestore, hai diritto a una percentuale sul fatturato o sull’utile, mensile o annuale. Vige la libera contrattazione privata, potete decidere voi modalità e percentuali;
  2. Continuazione dell’attività. Grazie alla nuova gestione, la tua attività può proseguire. Se quindi non avevi nessuno a cui lasciarla, a cui consegnarla, puoi affidarla a qualcun altro, a pagamento. Quella persona lavorerà nella tua attività commerciale, una parte del fatturato andrà anche a te, in qualità di legittimo proprietario.

I vantaggi per il nuovo gestore:

  1. Attività già conosciuta. Il nuovo gestore prende in mano un’attività che è già presente sul mercato. E nel bene e nel male è già conosciuta. Se è un’attività che finora ha riscosso successo, allora non deve far altro che mantenere alto il livello di gradimento. Se è un’attività che finora è andata male, allora probabilmente dovrà sottolineare al pubblico il cambio gestione. Può succedere infatti che un imprenditore decida di prendere in affitto un’attività commerciale non proprio rosea, perché per esempio si trova in una bella posizione, perché ha avuto delle buone idee e pensa di farla rifiorire.
  2. Quasi totale assenza di spese iniziali. Un conto è aprire un’attività commerciale da zero. Tutto un altro paio di maniche iniziare con un’attività già avviata. Per esempio, supponiamo che tu voglia aprire un bar o un ristorante. C’è già la cucina, l’attrezzatura, i tavoli, tutti gli arredi, persino stoviglie e tovaglie. Insomma non manca nulla. Chiaramente, in base al tuo budget potrai decidere di fare tutti i cambiamenti che desideri (in accordo con il proprietario), tutto dipende dal budget che hai a disposizione.

Normativa

L’affitto di attività è disciplinato in via generale dagli articoli 1615 e seguenti del codice civile (disposizioni generali in materia di affitto) e dall’art. 2562 del codice civile che disciplina specificatamente l’affitto d’azienda.

Ai sensi dell’art. 2562 del c.c., il nuovo gestore:

  1. Gestisce l’attività sotto la ditta che la caratterizza. Dunque il gestore apre una sua partita IVA, sotto forma di ditta individuale;
  2. Non deve modificare la destinazione dell’attività commerciale. Quindi se per esempio prende in affitto un ristorante, non può trasformarlo in una sala parrucchiere;
  3. Deve conservare l’efficienza di organizzazione e impianti, dunque provvedere alla manutenzione di attrezzature, arredo, impianti.

L’azienda è un bene produttivo: per cederla bisogna stipulare un contratto tra le parti. Per dare in gestione la tua attività commerciale dunque, devi stipulare con il nuovo gestore un contratto: precisamente un contratto di affitto d’azienda.

Contratto di affitto d’azienda

Se hai un’attività commerciale e desideri affittarla, tu e il nuovo gestore (detto affittuario) dovete concludere un contratto, firmato e sottoscritto da entrambi. La forma del contratto non può essere una semplice scrittura privata: serve l’intervento del notaio. L’affitto infatti, si può concretizzare attraverso:

  1. Atto pubblico;
  2. Oppure scrittura privata autenticata.

In entrambi i casi è necessaria la presenza del notaio.

Il gestore a cui cedi la tua attività, subentra in tutti i contratti che tu hai precedentemente stipulato: dai contratti con i fornitori, con i clienti, con le aziende pubblicitarie, con l’eventuale locatore dell’immobile, con il personale.

Dal canto tuo, tu proprietario hai uno specifico obbligo: per tutta la durata dell’affitto, non puoi intraprendere una nuova impresa che per oggetto, luogo o altre circostanze possa fare concorrenza all’attività che hai appena affittato (divieto di concorrenza).

Esempio

Supponiamo che affitti un bar in centro a Roma. Ne apri un altro a 100 metri di distanza. Si tratta di un chiaro caso di concorrenza, vietata. se invece affitti il tuo bar a Roma, e ne apri un’altro a Torino, è difficile che due attività così lontane possano entrare in concorrenza. Dunque, a meno che ci siano particolari situazioni, ti è permesso aprire il bar a Torino, pur avendone affittato uno a Roma.

L’affittuario infine, si assume la conduzione dell’attività in tutti i suoi aspetti, e incassa gli introiti. Si occupa della manutenzione del locale, di fare riparazioni, di trattare l’azienda come se fosse realmente sua: dovrà restituirtela nelle medesime condizioni a cui gliel’hai affittata.

Altri aspetti da includere nel contratto

Questi elencati finora sono i principali diritti e doveri delle parti e le regole imposte dal codice civile. Sempre il codice civile infine, lascia alla libera contrattazione i seguenti condizioni contrattuali:

  • Canone che il gestore deve pagarti. Potete decidere liberamente tra di voi quanto deve pagare il gestore, ogni quanto e con quali modalità;
  • Eventuali garanzie prestate dal nuovo gestore;
  • Durata dell’affitto;
  • Eventuale rinnovo.

Per i punti appena elencati quindi, potete accordarvi come meglio preferite (e inserire tutto nel contratto).