Hai presentato la dichiarazione dei redditi e, con tua sorpresa, pensavi di ottenere un rimborso IRPEF e invece sei tu che devi ancora dare soldi al fisco. Sei a debito 730 e devi pagare una bella somma di denaro all’Agenzia delle Entrate.

In questa guida completa ti spiego perché sei a debito 730, quali possono essere i motivi per cui devi dare soldi al fisco, in quali casi può succedere, infine come rateizzare il debito per evitare la maxi rata tutta in una volta sullo stipendio.

Perché

Iniziamo col vedere i possibili motivi per cui devi dare ancora denaro all’Agenzia delle Entrate. Di solito la motivazione è una sola: hai percepito più di una Certificazione Unica. La CU è quel documento che i datori di lavoro che hai avuto lo scorso anno, ti rilasciano solitamente nel mese di febbraio.

Quindi, per esempio, se lo scorso anno da gennaio a maggio hai lavorato per un’azienda e da giugno a dicembre hai lavorato per un altra, quest’anno ricevi due CU, una dalla prima azienda e la seconda dall’altra.

Motivi

I motivi della presenza di due CU possono essere diversi:

  1. Lo scorso anno hai cambiato lavoro. Quindi, come nell’esempio di cui sopra, hai avuto due aziende diverse come datore di lavoro. Ogni datore di lavoro è obbligato a inviarti la sua CU.
  2. Lo scorso anno hai lavorato, ma poi sei andato in disoccupazione e hai preso la NASpI. La NASpI te l’ha pagata l’INPS, che quindi è stata il tuo sostituto di imposta. Ogni datore di lavoro e ogni sostituto di imposta deve rilasciarti la CU l’anno successivo. Quest’anno quindi, hai ricevuto la CU da parte del tuo datore di lavoro e da parte dell’INPS.
  3. Lo scorso anno hai lavorato, ma poi sei andato in cassa integrazione. La cassa integrazione te l’ha pagata l’INPS, che quindi è stata il tuo sostituto di imposta. Ogni datore di lavoro e ogni sostituto di imposta deve rilasciarti la CU l’anno successivo. Quest’anno quindi, hai ricevuto la CU da parte del tuo datore di lavoro e da parte dell’INPS.

In pratica, come hai capito finora, chiunque ti abbia pagato uno stipendio o un’indennità (come nel caso dell’INPS), l’anno successivo deve rilasciarti la CU, ossia un documento nel quale dichiara quanti soldi ti ha dato e quante tasse ha applicato su quello stipendio/indennità.

Bene, ora sicuramente ti stai chiedendo perché devi pagare altre tasse su questi importi, visto che le hai già pagate. O meglio, te le hanno decurtate direttamente il datore di lavoro oppure l’INPS.

La risposta è presto detta: ognuno di loro ti ha applicato le imposte in base al proprio reddito presunto. Ognuno di questi soggetti, potenzialmente non sa che durante l’anno hai percepito o percepirai anche reddito da un altro soggetto. Quindi ognuno ti applica le imposte su un importo, nello specifico quello che presume di pagarti. Ti faccio un esempio numerico per capire meglio.

Supponiamo che tu abbia un contratto a tempo determinato da gennaio a giugno, che prevede una retribuzione di 14 mila euro lordi (per questi sei mesi appunto). L’azienda, su quello stipendio, applica l’IRPEF (Imposta sul reddito delle persone fisiche, ossia l’imposta che si applica sugli stipendi) in base al tuo reddito.

L’IRPEF è un’imposta scalare, la cui percentuale aumenta all’aumentare del reddito. La percentuale non è fissa. Nello specifico, fino a 15.000 euro si applica un’IRPEF del 23%, l’aliquota più bassa. Quindi sui tuoi 14 mila euro l’impresa ha decurtato il 23% e questo te lo scrive nella CU che ti consegna l’anno dopo.

Durante l’anno però, hai anche percepito la NASpI da luglio a dicembre, in quanto sei andato in disoccupazione. Nello specifico hai preso in tutto 10.000 euro di NASpI. Te l’ha pagata l’INPS e anche l’INPS ti ha applicato il 23% di IRPEF (essendo 10 mila euro entro il limite del primo scaglione, ossia entro i 15.000 euro).

A conti fatti però, quell’anno hai percepito 25.000 euro. E su 25.000 euro non si applica il 23% di IRPEF, ma il 25%! Ognuno dei due soggetti ha applicato l’aliquota in base all’importo che ti ha dato, non sul totale. Il totale fa aumentare il tuo reddito ed essendo aumentato, devi pagare una percentuale di IRPEF più alta. A questa pagina del sito dell’Agenzia delle Entrate trovi le aliquote IRPEF vigenti secondo ogni scaglione.

Questo è il motivo per cui sei in debito con il 730.

Come rateizzare

Se preferisci pagare a rate, puoi farlo. Puoi optare per la rateizzazione dell’importo dovuto, entro un massimo di sei rate. In questo modo, direttamente sulla busta paga (o sulla pensione se sei pensionato), ogni mese ricevi meno soldi. Un poco per volta fino ad esaurimento del debito.

Se al momento non hai un sostituto di imposta, allora devi pagare utilizzando il modello F24. Puoi scaricare i modelli da solo, tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate, oppure farti aiutare dal CAF o dal consulente che ha predisposto la tua dichiarazione dei redditi.