La legge di bilancio 2023 (legge n. 197/2022), conosciuta anche come “Finanziaria governo Meloni” ha introdotto una nuova definizione agevolata per le cartelle di pagamento che hai ricevuto dall’Agente della Riscossione. La definizione, vale per i debiti affidati all’agente nel periodo 2000-2022, e vale anche per i debiti che eventualmente sono già oggetto di precedenti agevolazioni poi inefficaci.

In questa guida completa sulla definizione agevolata ti spiego come funziona per gli avvisi bonari, per i tributi locali, per le liti pendenti (in primo grado, Appello e Cassazione)  in cosa consiste, come fare per presentare domanda (è possibile presentare istanza esclusivamente online, anche senza registrazione/SPID), infine come funziona il pagamento.

In cosa consiste

La definizione agevolata quindi, in parole semplici, consiste nell’annullamento di un debito affidato all’Agente di Riscossione (dunque di una cartella esattoriale), nel periodo 2000-2022. Nello specifico, l’annullamento vale per:

  • Sanzioni;
  • Interessi di mora;
  • Aggio.

Non rientrano nella definizione, invece, le somme dovute a titolo di:

  • Capitale
  • Spese procedurali;
  • Spese di notifica (per mezzo posta per esempio).

Domanda: come fare

L’adesione alla definizione agevolata non è automatica: se quindi decidi di usufruirne, devi inoltrare apposita richiesta tramite questa pagina del sito Agenzia Entrate Riscossione, entro il 30 aprile 2023 (a meno di ulteriori proroghe).

Puoi presentare la domanda attraverso:

  • La tua Area Riservata, se possiedi le credenziali di accesso, SPID, ecc.. In questo caso non devi far altro che loggarti, andare nella sezione delle Cartelle/Avvisi di pagamento. Lì trovi già tutti i tuoi dati e la cartella. Da questa pagina puoi presentare domanda tramite Area Riservata. Dopo aver inviato la domanda, il sistema ti invia un’email con cui conferma la presa in carico dell’istanza e relativa ricevuta da conservare.
  • L’Area Pubblica. Questo metodo puoi usarlo se non sei registrato al sito, se non disponi di SPID, credenziali di accesso. In questo caso, devi indicare tu i tuoi dati, e indicare espressamente il numero di cartella a cui ti riferisci. Da questa pagina puoi presentare la tua domanda tramite Area Pubblica. Dopo aver inviato la domanda, il sistema ti invia un’email (all’indirizzo che appunto hai indicato nella domanda) che devi convalidare entro 72 ore (dopo le quali il link scade e quindi devi presentare una nuova domanda). Dopo aver convalidato tramite il link, il sistema ti invia un’altra email di conferma presa in carico, numero della pratica e conferma dei dati inseriti. Se i dati che hai inserito sono corretti, ricevi infine una terza email con la ricevuta della tua richiesta.

Puoi aderire alla definizione agevolata esclusivamente tramite il servizio online, non ci sono possibilità di adesione con mezzi cartacei.

Come pagare

Una volta inviata la domanda, arriva poi il momento del pagamento. Come detto nei passi precedenti infatti, grazie alla definizione agevolata si annullano sanzioni e interessi, ma non il debito del capitale e delle spese accessorie.

Entro il 30 giugno 2023, Agenzia delle entrate Riscossione ti comunica:

  • Se ha accettato o meno la tua domanda di adesione alla definizione agevolata;
  • L’importo da pagare;
  • I bollettini postali per il versamento in base al piano scelto (se in un’unica soluzione o a rate).

Puoi pagare quindi:

  • In un’unica soluzione, pagando tutto il dovuto insieme, entro il 31 luglio 2023;
  • A rate, prevedendo un numero di rate non superiore a 18. in questo caso si applica un tasso di interesse per la rateizzazione.

Rateizzazione

Come spiegato nel passo precedente puoi scegliere di rateizzare l’importo dovuto con un massimo di 18 rate, quindi entro un massimo di 5 anni. La scadenze da rispettare sono le seguenti:

  • 28 febbraio di ogni anno;
  • 31 maggio di ogni anno;
  • 31 luglio di ogni anno;
  • 30 novembre di ogni anno.

Il pagamento delle rate è dunque trimestrale.

la prima rata e la seconda, devono essere pari al 10% dell’importo dovuto. Il resto delle rate sono tutte di pari importo. Quindi, se per esempio hai un debito di 5.000 euro e decidi di pagarlo in 18 rate, le prime due rate devono essere di 500 euro l’una. Le successive 16 rate sono tutte di 250 euro (4.ooo / 16).

Se opti per il pagamento rateale, all’importo dovuto si aggiunge un tasso di interesse pari al 2% annuo.

Attenzione

Se ometti o ritardi il pagamento di anche una sola rata, la definizione agevolata decade. Il versamento deve avvenire entro 5 giorni dalla scadenza, altrimenti la definizione decade.

Avvisi bonari

Grazie alla Finanziaria 2023, puoi pagare in forma agevolata (ossia scontando interessi e sanzioni), gli importi contenuti negli avvisi bonari che ti ha inviato l’Agenza di Riscossione. Puoi aderire alla definizione anche se avevi aderito a passate “Rottamazioni” ed erano decadute per mancato pagamento.

Se quindi per esempio, avevi aderito a una precedente rottamazione degli avvisi bonari, ma non eri riuscito a pagare in tempo e quindi la rottamazione era decaduta, ora puoi aderire a questa definizione agevolata.

Tributi locali

In materia di tributi locali, la definizione agevolata non è automatica, nel senso che gli enti locali possono decidere se applicarla o meno: questa decisione devono prenderla entro il 31 marzo 2023, con apposito provvedimento.

Devono quindi approvare un apposito regolamento in tal senso. Se il tuo ente locale ha deciso di applicare la definizione, allora puoi inviare la tua adesione/domanda, altrimenti no, questa possibilità non c’è.

Liti pendenti

La definizione agevolata si applica anche sulle liti tributarie pendenti al 1 gennaio 2023, in ogni grado di giudizio (quindi che sia in Primo grado, in Appello o in Cassazione).

Se quindi sei in causa con il fisco (con l’Agenzia delle Entrate o l’Agenzia delle Dogane) e ancora il giudice non ha emesso una pronuncia definitiva, puoi aderire alla definizione agevolata, purché la controparte abbia ricevuto il ricorso in primo grado entro il 1° gennaio 2023.