La morte di una persona cara è sempre un evento spiacevole. Non solo dal punto di vista affettivo ma anche dal punto di vista economico: bara, cerimonia, onoranze funebri, cremazione sono solo alcune delle voci di spesa più ricorrenti in questi casi. È tuttavia possibile ottenere uno sconto su quanto pagato con la detrazione sulle spese funebri.

In questo articolo ti spiego come funziona la detrazione sulle spese funebri, che cos’è il criterio di cassa e come applicarlo correttamente, in quali casi spetta, come calcolare la percentuale di sconto con esempi, cosa bisogna fare per ottenerla e quali documenti servono e infine come aggiungerla nella dichiarazione di successione.

Come funziona

Le spese funebri possono essere detratte dall’IRPEF in sede dichiarazione dei redditi, per ridurre l’IRPEF dovuta e ottenere quindi un rimborso. La percentuale di detrazione é pari al 19%. Non tutti i costi sono detraibili, ma solo quelli per importi fino a 1.550 euro. Le somme oltre questo limite non sono detraibili. La somma di 1.550 euro é da intendersi non per anno solare, ma per singolo decesso.

Esempio

Se sostieni le spese per il funerale di due persone, hai diritto a una detrazione per spese fino a 1.550 x 2 = 3.100 euro.

Esempio

Se spendi 4.000 euro per un funerale, hai diritto a una detrazione solo sull’importo di 1.550: i restanti 2.450 euro (4.000 – 1.550) non sono detraibili. E’ quindi possibile ottenere dall’Agenzia delle Entrate un rimborso IRPEF per ogni funerale, pari al massimo a 294,50 euro (il 19% di 1.550 euro).

Criterio per cassa

Affinché tu possa beneficiare della detrazione, la spesa deve rispettare il “principio di cassa”: la spesa quindi va portata in detrazione con riferimento al periodo in cui è avvenuto il pagamento e non in base al giorno della morte del defunto. Non sono neanche detraibili le spese effettuate in anticipo in vista di future onoranze funebri.

Esempio

Se il familiare é deceduto il 27 dicembre 2017, ma hai pagato tutte le spese funebri al 3 gennaio 2018, la detrazione va riferita al 2018 e quindi inserita in dichiarazione dei redditi 2019.

Estero

L’Agenzia delle Entrate ha precisato che sono detraibili anche le spese funebri sostenute all’estero, allo stesso modo e con la stessa percentuale prevista per le spese in Italia.

A chi spetta

Fino alla fine del 2015, la detrazione fiscale in misura del 19% era disponibile solo per le spese sostenute per i soggetti appartenenti al grado di parentela (art. 433 c.c.):

  • Coniuge;
  • Figli (anche adottati) e in loro assenza anche i loro discendenti (nipoti, pronipoti);
  • Genitori e in loro assenza anche i loro ascendenti (nonni, bisnonni, trisnonni);
  • Fratelli e sorelle;
  • Suocero e suocera;
  • Nuore e generi.

Non erano quindi detraibili le spese sostenute per lo zio, il cugino o altri parenti collaterali e le spese sostenute per altre persone senza vincoli familiari.

A partire dal 2016, la Legge di Stabilità ha riconosciuto i legami affettivi senza parentela e ha modificato del tutto le regole: ora é infatti possibile detrarre le spese funerarie sostenute per la morte di chiunque, anche un non parente.

Attenzione

Non é necessario che il defunto fosse a tuo carico o convivente con te. Tutte le spese riconducibili al funerale sono detraibili indipendentemente dalla residenza del deceduto. Inoltre, se al contrario, il deceduto era il tuo coniuge e tu eri a suo carico, hai diritto anche tu alla detrazione: sono infatti detraibili anche le spese sostenute dal coniuge a carico.

Calcolo percentuale

Puoi detrarre dall’IRPEF una percentuale pari al 19% dei costi come previsto dall’articolo 433 c.c. e su un importo massimo pari a 1.550 euro per decesso. Hai quindi diritto a una detrazione massima pari a 294,50 euro per singolo decesso (19% di 1.550 euro). I costi oltre questo limite non sono detraibili.

Esempio

Hai speso per il funerale di tuo nonno un importo pari a 1.200 euro. La detrazione IRPEF a cui hai diritto é pari al 19% di 1.200 euro, ossia 228 euro.

Esempio

Hai speso per il funerale di tua suocera un importo pari a 1.800 euro. Non puoi detrarre tutti i 1.800 euro, ma solo 1.550. Hai quindi diritto a una detrazione pari al 19% di 1.550, ossia 294,50 euro.

Esempio

Hai speso per il funerale di un tuo caro amico un importo pari a 2.100 euro. Nello stesso anno hai speso altri 3.200 euro per il funerale di tuo suocero, per una somma di 5.300. Avendo sostenuto i costi di due funerali hai diritto a una detrazione su un importo massimo pari a 3.100 euro. Il 19% di 3.100 euro é pari a 589 euro: la detrazione IRPEF che ti spetta dall’Agenzia delle Entrate.

Procedura

Tutti i costi devono essere documentati (spese per i fiori, per la cerimonia funebre, ecc.). Molto spesso succede che siano divisi tra più persone: in questo caso, anche se la fattura/ricevuta é intestata a una sola persona, é necessario che sulla stessa sia inserita una nota con la ripartizione dei costi e il singolo intestatario la firmi di suo pugno. In questo modo ognuno potrà detrarre la sua somma nel 730 (o modello Unico).

Suggerimento

Conviene farsi rilasciare dal rivenditore tante copie di fatture quanti sono i partecipanti al costo. Le fatture/ricevute rappresentano dei documenti necessari da esibire in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Le spese successivamente saranno inserite nel 730 precompilato. Nel caso in cui non lo fossero o nel caso di spese ripartite tra più soggetti occorre fare delle modifiche. Per avere diritto alle detrazioni e modificare il modello della dichiarazione dei redditi, ecco le voci da considerare:

  • Nel modello 730 occorre riempire i righi tra E8 e E12;
  • Nel modello Unico occorre riempire il Quadro RP nei righi da 8 a 14.

Il codice numerico da inserire é sempre 14.

Pagamento

Le spese per cui intendi chiedere la detrazione devono essere documentate da fatture e/o ricevute. Se la somma da pagare supera i 1.000 euro inoltre, é necessario pagare con mezzi tracciabili, quindi con bonifico, carta di credito o bancomat. Per poter rispondere a un eventuale controllo dell’Agenzia delle Entrate, occorre conservare tutte le fatture/ricevute tra cui:

  • Fatture dell’Agenzia di onoranze e pompe funebri;
  • Scontrini del fioraio;
  • Ricevuta di pagamento dei diritti cimiteriali;

Dichiarazione di successione

Quando andrai a compilare la dichiarazione di successione, dovrai anche considerare eventuali debiti del defunto: l’imposta di successione che dovrai pagare all’Agenzia delle Entrate infatti, si calcola solo sul valore che effettivamente va ad arricchire gli eredi, quindi al netto delle passività.

Le passività vanno inserite nel Quadro D del modello 4 della dichiarazione di successione. In questa sezione puoi inserire anche le spese funerarie, sempre per un importo non superiore a 1.550 euro. Come sempre, alla dichiarazione di successione dovranno essere allegate le regolari fatture/ricevute.