Non tutte le malattie sono facili da curare. In alcuni casi è necessario acquistare molti farmaci e dispositivi sanitari prima di ottenere un risultato. In altri casi è necessario invece un lungo percorso riabilitativo con uno specialista del settore. In entrambi gli scenari puoi richiedere la detrazione per le spese mediche per ottenere un rimborso.

In questa guida ti spiego cos’è la detrazione per spese mediche, come funziona, a quali persone spetta, quali sono le prestazioni che si possono detrarre, quali sono i limiti, come calcolare l’importo di sconto, qual è la procedura per le spese effettuate negli altri paesi e come funziona il rimborso dei premi assicurativi.

Come funziona

Le detrazioni d’imposta sono degli “sconti” che l’Agenzia delle Entrate applica in molte tipologie di spese come quelle sanitarie. Ogni anno devi pagare una somma di IRPEF in base ai tuoi redditi ma se hai avuto spese detraibili, l’importo dell’IRPEF dovuta viene scontata. Se l’IRPEF l’hai già pagata (direttamente dal datore di lavoro ogni mese), hai diritto a un rimborso che puoi chiedere con la dichiarazione dei redditi.

Nel modello per la dichiarazione dei redditi (quindi nel 730 o Unico) é presente una voce da compilare con le spese mediche sostenute durante l’anno, per te, per il coniuge e gli eventuali altri familiari a tuo carico. La detrazione spetta sulle spese medico-specialistico-assistenziali nella misura del 19% detratta una franchigia di 129,11 euro.

A chi spetta

Puoi detrarre le spese sanitarie compiute per te, per il coniuge, per i figli e tutti gli altri familiari a tuo carico (articolo 433 del codice civile). Tra questi figurano:

  • Genitori;
  • Fratelli e sorelle;
  • Nuore e generi;
  • Suoceri.

Il coniuge, i figli e gli altri suddetti familiari si intendono a tuo carico se non hanno reddito o se, pur avendolo, non supera i 2.841,50 euro lordi. Se supera questo limite, il familiare non é più a tuo carico e quindi non puoi scaricarne le spese.

Puoi scaricare anche le spese effettuate da familiari non a carico, purché abbiano l’esenzione al ticket sanitario (Decreto Ministeriale 329/99) e un reddito talmente basso che non riesce a detrarsi tutte le spese sanitarie (quindi per incapienza di reddito).

Cosa si può detrarre

Ti danno diritto alla detrazione del 19% le spese:

  • Sanitarie comprese delle spese per i farmaci;
  • Per i dispositivi medici (in farmacia dai sempre il tuo codice fiscale all’addetto, perché a volte un prodotto non é ritenuto farmaco, ma costituisce un dispositivo medico ed é detraibile);
  • Per visite e cure omeopatiche;
  • Per l’acquisto di mezzi di locomozione dei portatori di handicap;
  • Per i cani guida;
  • Premi sulle assicurazioni vita;
  • Veterinarie;
  • Per fisioterapia;
  • Per visite eseguite da biologi nutrizionisti (articolo 5, comma 1, lettera c del TUIR);
  • Per le sedute di chiropratica, ma solo se sono state prescritte da un medico specialista (copia della prescrizione va conservata) e le sedute sono state effettuate presso struttura riconosciuta dal S.S:N. (Circolare n.17 del 18/05/2006);
  • Per ginnastica posturale e ginnastica correttiva sono detraibili se prescritte da un medico (copia della prescrizione va conservata). La ginnastica deve comunque essere effettuata con il controllo medico oppure con un fisioterapista. In alternativa, la fattura di spesa deve essere emessa da un centro medico specializzato in ortopedia.

Il principio per la detraibilità stabilisce che le prestazioni eseguite dai vari professionisti (fisioterapisti, biologi nutrizionisti, ecc.) sono detraibili solo se essi rientrano tra le figure sanitarie riconosciute (l’elenco delle stesse é presente sul sito del Ministero della Salute) e se sono rese da iscritti agli appositi albi.

Osteopata

Purtroppo la figura dell’osteopata in Italia non rientra tra le figure sanitarie riconosciute e quindi le spese rese da questi professionisti non sono detraibili.

Tuttavia, se una prestazione di osteopatia é resa da un iscritto alle professioni sanitarie riconosciute, allora la spesa è detraibile. Per esempio quindi, é detraibile la spesa per una seduta di osteopatia effettuata da un fisioterapista iscritto all’albo dei fisioterapisti.

Limite

Nessuna norma menziona un tetto massimo (massimale) entro cui é possibile scaricare le spese sanitarie. Piuttosto, é precisato un limite minimo, detto “franchigia”, al di sotto del quale non é possibile scaricare nessuna spesa.

La franchigia é pari a 129,11 euro: se quindi le spese sanitarie detraibili non raggiungono questa somma, non puoi scaricarle.

Non c’è quindi un limite massimo, tuttavia, se la spesa supera la quota di 15.493,71 euro (da calcolare senza sottrarre la franchigia) la detrazione a cui hai diritto può essere divisa in 4 anni. La divisione in quattro quote annuali é obbligatoria in caso di “incapienza” fiscale, ossia quando l’IRPEF è minore alla detrazione a cui hai diritto.

Esempio

Nell’anno 2016 hai speso 20.000 euro di spese sanitarie. Hai quindi diritto a una detrazione pari a 20.000 – 129,11 = 19870,89 euro; il 19% di tale importo é pari a 3775,46 euro (è la detrazione a cui hai diritto).

 

Se nel 2016 hai pagato un’IRPEF pari a 2.000 euro, c’è incapienza, perché hai diritto a una detrazione di 3.775,46 euro, ma devi al fisco IRPEF solo per 2.000 euro. In questo caso quindi, devi dividere 3.775,46 per 4 = 943,86 euro é la quota annuale di rimborso IRPEF a cui hai diritto ogni anno e per quatto anni.

Attenzione

Solo per i familiari non a tuo carico vige un preciso limite. E’ ammessa la detrazione per un importo di spese non superiore a euro 6.197,48 annui.

Calcolo importo

Le detrazioni sulle spese sanitarie sono pari al 19%. Significa che su una spesa sanitaria di 100 euro, hai diritto a un rimborso IRPEF di 19 euro (che riceverai sulla tua busta paga). Sulle spese va però prima applicata una franchigia pari a 129,11 euro. Se le spese sanitarie sostenute durante l’anno sono inferiori a 129,11 euro, non hai diritto ad alcuna detrazione.

Come si calcola

Esempio

Spese sanitarie pari a 120 euro. Non hai diritto ad alcuna detrazione.

Esempio

Spese sanitarie pari a 500 euro. Hai diritto a una detrazione IRPEF pari a: 500 – 129,11 = 370,89 é l’importo su cui calcolare la percentuale di detrazione del 19%. Il 19% di 370,89 euro é pari a 70,46 euro, che é il rimborso IRPEF a cui hai diritto per l’anno di riferimento.

Procedura

Ogni anno il tuo datore di lavoro ti rilascia la certificazione unica dei redditi (ex CUD), in cui sono elencati i tuoi redditi e le tasse che il datore di lavoro ha pagato per te.

Per fare la dichiarazione dei redditi, devi portare a un consulente fiscale (commercialista, CAF, patronato, ecc.) tutti i tuoi CUD (se ne possiedi più di uno) e tutte le fatture, ricevute, scontrini delle spese detraibili, in modo che possa calcolare il rimborso IRPEF a cui hai diritto.

Con il nuovo 730 precompilato, la maggior parte delle spese sono già riconosciute dall’Agenzia delle Entrate. Ogni anno infatti le strutture sanitarie inviano al fisco i dati delle spese effettuate, quindi l’Agenzia delle Entrate ne é già al corrente e le inserisce nel 730 precompilato.

Tuttavia occorre sempre conservare scontrini e fatture di tutte le spese detraibili e consegnarle al proprio consulente fiscale per verificare se sono state conteggiate oppure occorre inserirle. Occorre conservarle anche perché il fisco potrebbe effettuare dei controlli e chiederti di esibirli.

Una volta consegnate tutti documenti, fatture, ricevute e scontrini al tuo consulente fiscale, saranno inserite nella dichiarazione dei redditi. Prima che la dichiarazione venga inviata all’Agenzia delle Entrate, il tuo consulente ti contatterà per comunicarti a quanto ammonta il rimborso IRPEF a cui hai diritto.

Tu non devi fare altro: questo rimborso lo riceverai direttamente nella busta paga di luglio o agosto (o nella pensione INPS, se sei un pensionato).

Prestazioni all’estero

Se hai effettuato delle spese mediche all’estero, che si tratti di un paese UE o Extra UE convenzionato in Italia e non, in materia di detrazioni si applicano le stesse regole previste per le detrazioni in Italia. Si applica quindi una detrazione del 19% una volta sottratta la franchigia di 129,11 euro sulle spese.

Se i documenti comprovanti le spese sono in inglese, tedesco, francese o spagnolo, puoi fare tu stesso una traduzione e sottoscriverla. Se sono in altra lingua occorre una traduzione giurata. Se hai domicilio fiscale in Val d’Aosta o nella provincia di Bolzano, non occorre traduzione, anche se i documenti sono scritti in francese e tedesco.

Infine, se risiedi in Friuli Venezia Giulia e appartieni alla minoranza slovena, la traduzione può essere effettuata da te stesso, non occorre quindi la traduzione giurata.

Attenzione

Le spese sanitarie sostenute da lavoratori o titolari di borse di studio in Paesi esteri devo non ci sono accordi bilaterali in materia sanitaria, possono essere internamente (100%) rimborsati. trovi maggiori informazioni sul sito del Ministero della Salute.

Rimborso assicurazione

In generale, le spese mediche rimborsate non sono deducibili. Nonostante questo, il Tuir (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) all’articolo 15 comma 1 lettera c, sancisce una precisa deroga: secondo il suddetto articolo sono detraibili anche i costi rimborsati da premi assicurativi se:

  • Questi premi, da te versati, non sono deducibili dal reddito;
  • Quando sono pagati dall’azienda per cui lavori, contribuiscono a formare il reddito (l’azienda quindi non li ha detratti in sede di ritenuta)..